Cubo Garutti – Luigi Presicce
A partire dal 9 agosto è visibile al Cubo Garutti l’opera Fine eroica di un’immagine del Quattrocento di Luigi Presicce, che conclude il ciclo legato a “Museo Museion” del curatore ospite Francesco Vezzoli.
Comunicato stampa
A partire dal 9 agosto è visibile al Cubo Garutti l’opera Fine eroica di un’immagine del Quattrocento di Luigi Presicce, che conclude il ciclo legato a “Museo Museion” del curatore ospite Francesco Vezzoli.
Si tratta di una fotografia nata da una performance di Presicce – scaturita da un workshop con i suoi studenti all’Accademia di Belle Arti di Bologna nel 2015. Nell’opera l’artista pugliese ha unito teatralità e ritualità, in un riferimento costante alla cultura e iconografia popolare, ma anche all’esoterismo e alla massoneria. L’opera è la conclusione di un lungo processo, iniziato con la descrizione minuziosa di una miniatura del Quattrocento da parte dei suoi studenti, dalla quale Presicce ha creato un tableau vivant (quadro vivente), messo poi in scena davanti al celebre Funerali di Togliatti di Renato Guttuso. Si passa in questo modo dalla dimensione verbale a quella visiva, attraverso riferimenti alla storia dell’arte e del cinema. Il Cubo Garutti ospita anche le cinque bandiere, elementi di scena della performance, che, insieme alla fotografia, vanno a formare un’unica installazione.
La mostra di Presicce segna anche la collaborazione tra Museion e ArtVerona, la fiera di arte moderna e contemporanea (inaugurazione 14/10/2016). In particolare si inserisce all’interno del progetto Level 0, iniziativa nata nel 2013, che vede alcuni direttori di musei e istituzioni di arte contemporanea italiani individuare tra gli artisti presenti alla rassegna un prescelto, promosso con una mostra personale.
Immagine: Luigi Presicce, Fine eroica di un’immagine del Quattrocento, 2015. Performance per soli due spettatori, accompagnati, MAMbo, Museo d’Arte Moderna Bologna, Video Daniele Pezzi, Fotografia Niccolò Morgan Gandolfi, Courtesy L’Artista, Accademia di Belle Arti di Bologna e Galleria Bianconi.