Cristina MMR Bonucci – A Kengo Kuma

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO COLLICOLA ARTI VISIVE - MUSEO CARANDENTE
Piazza Collicola, 1, 06049 , Spoleto, Italia
Date
Dal al

dal mercoledì al lunedì › 10.30 - 13.00 / 15.00 - 17.30

(chiuso il Martedì)

Vernissage
03/12/2016

ore 12

Biglietti

Intero - € 6.50 Ridotto - € 4.00 (dai 15 ai 25 anni) Gratuito fino a 14 anni

Artisti
Cristina MMR Bonucci
Curatori
Gianluca Marziani
Generi
arte contemporanea, personale
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Per il ciclo espositivo TERRITORIO Storie di artisti umbri, Palazzo Collicola Arti Visive presenta tre nuove sculture dell’artista spoletina Cristina MMR Bonucci.

Comunicato stampa

Per il ciclo espositivo TERRITORIO Storie di artisti umbri, Palazzo Collicola Arti Visive presenta tre nuove sculture dell’artista spoletina Cristina MMR Bonucci.

Quadrato, rettangolo, cerchio, triangolo… la geometria come simbologia dinamica per una riflessione sui valori etici condivisi, sui modelli di equilibrio socioculturale, sui sistemi che connettono persone e comunità abitative. Cristina MMR Bonucci ha costruito tre domus in scala ridotta, sorta di maquette spirituali e meditative, al confine tra scultura visionaria e scenografia sensoriale. Tre isole architettoniche che parlano di sacro e sinestesia, integrazione e dialogo, bellezza e morale. Tre spazi mentali per narrare un viaggio individuale dal valore collettivo, costruito attorno a quelle geometrie simboliche che definiscono la Natura e i suoi cicli biologici.

La mostra a Palazzo Collicola Arti Visive rende omaggio allo sguardo architettonico di Kengo Kuma, allo spirito olistico dei suoi edifici tra misura del corpo e aura del pianeta. Le opere sono state allestite nel Salone del Piano Nobile, la sala più avvolgente con la sua quadratura teatrale e la sua altezza vertiginosa. Il soffitto volumetrico in legno diventa il controcanto ideale delle tre domus, un cielo geometrico che partecipa al rigore scenico delle sculture, al ritmo essenziale degli elementi, alla sospensione gravitazionale della geometria.

Le tre sculture integrano elementi esterni al rigore degli edifici. Nella prima domus l’artista ha inserito alcuni archetipi simbolici, legati allo spirituale e alla ricerca incessante di spazi metafisici. Nella seconda domus si tratta, invece, di figure del potere contemporaneo, declinate dall’artista per affinità interpretative. Nella terza domus, infine, ha scelto evocazioni emotive, sentimenti, ispirazioni interiori che uniscono gli archetipi della prima domus ai personaggi reali della seconda. E’ una triangolazione di contenuti per integrare le differenze e plasmare una comune coscienza sul mondo, sulla vita, sulle relazioni, sulla bellezza.

A KENGO KUMA 1
L’opera, nata come omaggio ai templi di Kyoto, stabilisce nella forma abitabile l’idea di un dialogo tra culture e archetipi religiosi. La scultura, appena sollevata dal suolo, ricrea una polifonia armonica tra Buddhismo, Shintoismo e Cattolicesimo. Una sospensione leggera che simboleggia l’elevazione dello spirituale, così come le canne di bamboo incarnano la congiunzione sinestetica tra Uomo e Natura. Sulle tre pareti scorrevoli troviamo tre immagini che declinano le religioni coinvolte: per lo Shintoismo il Torii, portale sacro secondo la religione di stato giapponese; per il Buddhismo il Bodhi Tree, l’albero sotto il quale Siddharta Gautama avrebbe avuto l’illuminazione; per il Cattolicesimo la Vergine della Tenerezza, Madre per eccellenza e giusta sintonia con i valori aperti di un’architettura aspirazionale. A completare l’opera anche tre testi che illustrano le rispettive religioni e ricreano un confronto, visuale e filosofico, tra le scritture d’origine.

A KENGO KUMA 2
La seconda domus è ispirata alle tipiche pagode giapponesi. Al suo interno vediamo alcuni personaggi che definiscono la narrazione morale dell’artista: l’Imperatore Akihito è inserito al centro del crisantemo, simbolo floreale dell’Impero; il Principe ereditario Naruhito è associato al fiore sacro del ciliegio; il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è collegato alla bandiera tricolore; Pietro Grasso è abbinato all’ulivo; infine due donne, Virginia Raggi e Yuriko Koike, rispettivamente primo Sindaco di Roma e di Tokyo, associate alla Colonna di Traiano e alla Skytree nipponica.

A KENGO KUMA 3
Mentre la prima scultura accentua il ruolo del quadrato e la seconda quello del rettangolo, qui si evidenziano il cerchio e il triangolo. Le immagini sono stampate su plexiglas, per conferire una dimensione eterea - l’aurora, il tramonto, la notte – e dare implicitamente al Cuore il ruolo di connettore simbolico tra Italia e Giappone. Una sorta di uscita dalle due dimensioni, per ricercare quel punto d’incontro che ci fa divenire “uno”, seppur con storie, culture e civiltà lontane. Il centro della domus ospita un piccolo materasso per rilassarsi e scrutare le diverse fasi del giorno, ponendo al centro del proprio essere il Cuore come simbolo e aspirazione. Anche questa stanza è sospesa da terra e vi si accede tramite tre scalette, poste intorno al perimetro circolare del pavimento.

L’artista ringrazia per il supporto: Andrea Piacenti (Carrozzeria Piacenti) e Antonello Bevilacqua (Legnami Antonello Bevilacqua).