(con)temporary shop ideas for sale

Informazioni Evento

Luogo
ALVIANI ART SPACE
Largo Gardone Riviera 65129 , Pescara, Italia
Date
Dal al

dal martedì alla domenica 15.30 / 19.30

Vernissage
16/02/2013

ore 18

Artisti
Paolo Angelosanto, Rita Soccio, Giovanni Gaggia, Jukuki, Giovanni Presutti, Hisako Mori
Curatori
Stefano Verri
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La seconda mostra della stagione espositiva di Alviani ArtSpace gioca ironicamente sul concetto di temporary shop in cui gli artisti mettono in vendita le loro idee. Uno shop ideale che intende restituire lo spaccato della contemporaneità che viviamo, creando un percorso che dall’ossessione del tempo porta alla lentezza come controtendenza, come nuovo modello per una via sostenibile.

Comunicato stampa

La seconda mostra della stagione espositiva di Alviani ArtSpace gioca ironicamente sul concetto di temporary shop in cui gli artisti mettono in vendita le loro idee. Uno shop ideale che intende restituire lo spaccato della contemporaneità che viviamo, creando un percorso che dall'ossessione del tempo porta alla lentezza come controtendenza, come nuovo modello per una via sostenibile.

Il percorso si divide idealmente in due sezioni strettamente collegate in grado di osservare in modo critico diversi stili di vita. Il mainstream contemporaneo è rappresentato in modo particolarmente efficace dal lavoro di Giovani Presutti che nella sua serie Dependency restituisce un’umanità perennemente in fuga da se stessa e vittima delle proprie debolezze, mentre Rita Soccioutilizza in modo ironico e dissacrante i meccanismi spietati del marketing per raccontare in maniera accattivante ed esteticamente perfetta un mondo che ormai poggia su valori privi di qualsiasi solidità. Valori come il denaro che in Hisako Moriironicamente si trasforma in una borsetta di origami producendo bellezza invece di comperarla. Fanno da contraltare For love only for love, ricamo su camicia di John Malcovich di Paolo Angelosanto e Ali squamose di Giovanni Gaggia che attraverso interventi frutto di un gesto lento, paziente e socialmente condiviso rispecchiano la necessità di fermarsi, ripensando modelli futuri. Il lavoro di Jukuki in questo contesto rappresenta invece una sorta di collante, di fil rouge che unisce le diverse poetiche, l'Hobo, il mendicante americano e neoromantico diventa motivo di una delicata contestazione.