Christian Zucconi – Transference

Informazioni Evento

Luogo
TORRE FORNELLO
Località Fornello , Ziano Piacentino, Italia
Date
Il
Vernissage
30/01/2016

ore 16-16.30

Contatti
Email: ufficiostampa@probonoartis.org
Sito web: http://www.probonoartis.org
Artisti
Christian Zucconi
Curatori
Filippo Ozzola
Generi
performance - happening
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In un’antica vinsantaia nel cuore dei Colli Piacentini, una performance che riflette sulla simbologia del vino e sulle membra frante e ricomposte del nostro corpo sociale e culturale. Un rito collettivo alla ricerca di un’immagine che soltanto il tempo può trasferire.

Comunicato stampa

In un’antica vinsantaia nel cuore dei Colli Piacentini, una performance che riflette sulla simbologia del vino e sulle membra frante e ricomposte del nostro corpo sociale e culturale. Un rito collettivo alla ricerca di un'immagine che soltanto il tempo può trasferire.

TRANSFERENCE
performance di Christian Zucconi
a cura di Filippo Ozzola
in collaborazione con Probonoartis associazione culturale

partner: Villani Concept | Artecopy | Torre Fornello
media partner: Kritika
sponsor: Gori Ferro

Presentazione
Con Transference assistiamo all’atto intermedio di un rituale di cui si è perduto il principio e il cui termine ancora non è stato scritto. Di fronte a un corpo a brandelli, pietra e vino transustanziati in carne e sangue, probabile relitto di un violento gesto sacrale originario, partecipiamo, attraverso il tentativo di recuperare la dimensione fertile delle membra ricomposte, a un intenso dialogo con la morte, l’umano, il simbolico.
Transference è un rito collettivo in cui il vino, attributo del dio orientale Dioniso, liberatore di tutte le pulsioni, incontra l’iconologia occidentale della deposizione del Cristo, che del vino ha fatto simbolo di sacrificio e rinascita.
Tuttavia, nella performance ideata da Christian Zucconi i gesti ieratici della ricomposizione e della libagione non aprono a nessuna promessa escatologica: il sudario che raccoglie il corpo e si impregna di sangue è una reliquia arida di un divino che non si manifesta. Ogni sacralità ultraterrena è sospesa; resta il crudo e carnale dialogo tra l’artefice e l’opera, nel tentativo di risolvere la sofferenza dell’umano trasferendola nel simbolico, attraverso un ritorno all’essenza del gesto artistico. Di un corpo franto, di una morte non spiegata, rimane solamente un’ombra stampata a interrogarci sui destini dell’uomo.
Bevanda spirituale, fuoco vitale, sangue dell’uva: il vino entra in dialogo con un universo simbolico denso e complesso di morte e rinascita, che da Osiride al Re Pescatore continua a coinvolgerci nella nostra contemporaneità.
Come Dioniso – il nato due volte, il dio errante che viene dall’Oriente e che sovverte le leggi sociali delle civilizzate poleis – così l’uomo moderno, nella sua dimensione migrante, si pone di fronte all’ostilità che incontra il tentativo di conciliare identità e alterità.
Transference restituisce una sindone dell’eterna ricerca di ricomporre lo smembrato, di restituire all’uomo l’uomo. (Filippo Ozzola)