Cappucetto Osso

Informazioni Evento

Luogo
EX MACELLI - OFFICINA GIOVANI
Piazza Macelli 4, Prato, Italia
Date
Il
Vernissage
02/12/2015
Contatti
Email: studio@marcellavanzo.com
Sito web: http://marcellavanzo.com
Artisti
Marcella Vanzo
Generi
performance - happening
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Una text based performance di Marcella Vanzo per Gogmagog.

Comunicato stampa

Cappucetto Osso
Una text based performance di Marcella Vanzo per Gogmagog
Con: Cristina Abati e Carlo Salvador
Voce: Tommaso Taddei
Luci: Antonella Colella
Produzione: Gogmagog, con il contributo di Regione Toscana - Sistema Regionale dello
Spettacolo e il sostegno di Giallo Mare Minimal Teatro e Teatro Studio Krypton
L’artista Marcella Vanzo e la compagnia Gogmagog di nuovo insieme, questa volta per
presentarci Cappuccetto Osso, una performance cruda e immaginifica.
Mitologia del contemporaneo, che contrappone due famosi personaggi: una dolce bimbetta
che al solo vederla le volevan tutti bene e un uomo solo e dimenticato, che vuole disperatamente
dimostrare di essere vivo. Una nuova riflessione sulla coppia, tutt’altro che dolce.
Cappuccetto Rosso e Travis Bickle, meglio noto come Taxi Driver si incontrano nel bosco.
Lui è un lupo tirato a lucido e lei una ragazzina che a tutti costi vuol credere all’amore.
Lui è un essere mitologico, una bestia con la bava alla bocca, che parla solo con le parole di
un film. Lui è De Niro, è certo di esserlo.
Lei mischia yoga, pistole e arcobaleni, smalti colorati e amori marciti. Di fiabesco è rimasto
molto molto poco.
Lui s’impillola e balla.
Lei canta, si eccita e poi cambia idea e scappa: no il lupo, no.
M’ama, non m’ama, il loro è un gioco pericoloso, in bilico tra una rabbia fottuta e una
paura sempre più grande, la miccia è accesa, l’amore, ma quale amore? esplode.
La voce sinuosa di Perrault li accompagna e li incita, li spinge in fondo alla più
primordiale delle favole, nel vortice di un bosco rosso fuoco, dove le Magnum 44 si
alternano a quasi baci e Paradise e Furia accompagnano persino una rima del Poliziano.
Cappuccetto Osso è un esperimento basato sull’incrocio di testi già scritti, di mito presente,
concepito apposta per Carlo Salvador che qui sniffa, ruggisce e sbava, restituendoci
l’animale che Travis Bickle tenta – inutilmente – di tenere a bada e per Cristina Abati,
bimba fuori scala, ingenua domatrice d’un nefasto bisogno d’amore, accompagnati, se non
istigati, dalla voce complice di Tommaso Taddei.
Cappuccetto Osso è una performance d’emergenza, l’invenzione d’un incontro sovrapposto
che degli attori ci restituisce le viscere, catapultando personaggi da fiaba e cinematografia
mitica in un disagio surreale e ironico, tutto contemporaneo.
Il cinema scorre in fast forward e la vita non gli sta dietro.