Baldo Diodato – Periodi

Informazioni Evento

Luogo
FONDAZIONE DUCCI - PALAZZO CISTERNA
Via Giulia 163, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
26/06/2017
Artisti
Baldo Diodato
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra, presentata dal Prof. Claudio Strinati – Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione – propone una selezione di opere atte ad illustrare la sperimentazione di due differenti tecniche, che costituiscono i pilastri della più recente attività dell’artista.

Comunicato stampa

La Fondazione Ducci, da sempre impegnata nella promozione dell’arte dei protagonisti più influenti dello scenario contemporaneo, è lieta di organizzare la personale di Baldo Diodato «PERIODI: minimal art 1965 – 2017 | frottages 1972 – 2015» che, inaugurata il 26 Giugno, rimarrà in esposizione fino al 20 luglio 2017, presso la splendida cornice di Palazzo Cisterna sita in via Giulia, 163 in Roma.
La mostra, presentata dal Prof. Claudio Strinati – Presidente del Comitato Scientifico della Fondazione – propone una selezione di opere atte ad illustrare la sperimentazione di due differenti tecniche, che costituiscono i pilastri della più recente attività dell’artista.
Nato a Napoli nel 1938, Diodato compie il suo percorso di formazione tra l’Accademia di Belle Arti di Napoli e l’Accademia Albertina di Torino, per poi trasferirsi a New York nel 1966.
A partire da questo momento, la sua produzione è inevitabilmente influenzata dalla pop art, dalla minimal art, dalle prime performance che si svolgevano nelle piazze, fino alla fusione della geometria minimal con il complesso sistema dell’arte concettuale.
L’arte di Baldo Diodato assorbe e rielabora l’atmosfera dei luoghi in cui vive, tradotta per mezzo delle sue opere in espressioni complete e caratteristiche di un lungo processo di studio e sperimentazione.
Trasferitosi a Roma nel 1992, l’artista recupera un’antica tecnica incisoria, il frottage, per scrivere una nuova pagina della sua storia estetica.
Alternando l’utilizzo di grandi tele e fogli di alluminio, Diodato individua un nuovo mezzo per conservare la memoria dei luoghi attraversati nel corso della sua vita. Dai tasselli dei mosaici di Pompei, fino ai sampietrini romani, passando per le pavimentazioni napoletane, le opere di Diodato mostrano i segni lasciati dal passaggio di una bicicletta, di un’auto o dal visitatore che cammina sulla tela.
La Fondazione Ducci è lieta di presentare una selezione di opere che illustrano la complessità dell’evoluzione espressiva dell’artista, analizzando due macroaree di sperimentazione, ritagliate all’interno di un comune arco temporale, a prova dell’incessante energia creativa che caratterizza la sua produzione.