Artisti per Noto e altrove

Informazioni Evento

Luogo
PALAZZO GRIMANI
Castello 4858, Venezia, Italia
Date
Dal al
Vernissage
30/09/2011

ore 14

Contatti
Email: polove.grimani@arti.beniculturali.it
Patrocini

Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Generale PaBAAC, dalla Soprintendenza
Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della Gronda Lagunare, la mostra è organizzata e prodotta da Arthemisia Group. L’esposizione è stata realizzata con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della Regione
Sicilia, della Regione Sardegna, del Comune di Sant’Antioco, della Banca di Sassari e dell’Associazione culturale
Arciere – Isola di Sant’Antioco.

Artisti
Livio Scarpella, Giuseppe Bergomi, Roberto Ferri, Bruno D\'Arcevia, Rocco Normanno, Francesco Mori, Roberto Altmann, Tullio Cattaneo, Vito Cipolla, Gaspare da Brescia, Filippo Dobrilla, Giuseppe Ducrot
Curatori
Vittorio Sgarbi
Uffici stampa
ARTHEMISIA
Generi
arte contemporanea, collettiva
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La mostra affronta il tema della Luce che si irradia all’interno dell’edificio chiesa e “illumina” non solo la struttura architettonica ma anche e soprattutto le opere d’arte custodite all’interno.

Comunicato stampa

Proseguono con grande successo le iniziative speciali promosse dal Padiglione Italia alla 54. Esposizione Internazionale
d'Arte della Biennale di Venezia in occasione del 150° dell’Unità d’Italia.
Dopo “Kcho. Monumento Final”, “Enzo Cucchi. Disegn…Io Vincent Van Gogh”, “Federico Bonaldi” e “Fausto Pirandello. I nudi”
in corso a Palazzo Grimani di Venezia fino al 27 novembre 2011, Vittorio Sgarbi, curatore del Padiglione Italia alla 54.
Esposizione internazionale d'arte della Biennale di Venezia, presenta un’altra straordinaria esposizione: “Artisti per Noto e
altrove. L’ombra del Divino nell’arte contemporanea”.
Promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Direzione Generale PaBAAC, dalla Soprintendenza
Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Venezia e dei
comuni della Gronda Lagunare, la mostra è organizzata e prodotta da Arthemisia Group e sarà allestita nelle suggestive
sale di Palazzo Grimani dal 1 ottobre al 27 novembre 2011.
L’esposizione è stata realizzata con il contributo del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della Regione
Sicilia, della Regione Sardegna, del Comune di Sant’Antioco, della Banca di Sassari e dell’Associazione culturale
Arciere – Isola di Sant’Antioco.
La mostra sarà inaugurata il 30 settembre 2011 nel contesto della seconda e ultima giornata del convegno nazionale
“Illuminazioni. Luce e Chiese” promosso dal Patriarcato di Venezia con il Patrocinio della Pontificia Commissione per i Beni
Culturali che, in continuità con la proposta della 54. Esposizione Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia, dal titolo
ILLUMInazioni, affronta il tema della Luce che si irradia all’interno dell’edificio chiesa e “illumina” non solo la struttura
architettonica ma anche e soprattutto le opere d’arte custodite all’interno.
Il percorso espositivo inizia con le opere degli “artisti per Noto”: Francesco Mori e Roberto Altmann, Giuseppe Bergomi, Tullio
Cattaneo, Vito Cipolla, Bruno d’Arcevia, Gaspare da Brescia, Filippo Dobrilla, Giuseppe Ducrot, Roberto Ferri, Cesare Inzerillo,
Ottavio Mazzonis, Rocco Normanno, Livio Scarpella, Demetrio Spina, Oleg Supereco, Croce Taravella, Giovanni Tommasi
Ferroni.
Per ogni artista saranno esposti alcuni dei bozzetti eseguiti in previsione della realizzazione delle pale d’altare, vetrate, sculture
e catino absidale per la Cattedrale di Noto, la grandiosa Basilica barocca del Settecento che, dopo alcuni primi danni alla
struttura dovuti al terremoto di Santa Lucia nel 1990, subì il crollo della cupola, avvenuto nel 1996, della navata maggiore e di
quella orientale anche a causa di un difetto costruttivo. Subito dopo la Chiesa fu definitivamente chiusa al culto.
A partire dal 2000 la Cattedrale siciliana fu sottoposta a una straordinaria opera di restauro degli apparati architettonici, un
grande cantiere che in mostra sarà visibile con un video che documenta le fasi salienti dell’intervento “risanatore”. Ricostruita
l’architettura, si è proceduto con la decorazione degli interni e i primi affreschi eseguiti sono stati quelli dei pennacchi, portati a
termine dal russo Oleg Supereco. Successivamente, una commissione consultiva di esperti assegnerà gli altri ambienti della
Cattedrale - catino absidale, altari laterali, vetrate e arredi sacri -, dopo aver esaminato tutti i bozzetti, compresi quelli esposti in
mostra. Ciascun artista si è espresso con un linguaggio visivo che rispecchia l’interiorizzazione del tema sacro, avendo come
monito una relazione tecnico-teologico del compianto Monsignor Chenis, Vescovo di Civitavecchia e Tarquinia (deceduto il
diciannove marzo del 2010, prima della portata a termine del progetto).
Il percorso espositivo si snoda dalle piccole sculture che campeggeranno in futuro, a grande dimensione, sugli altari della
Cattedrale di Noto, fino ai vari e interessanti progetti decorativi del catino absidale - testimonianza di un grande cantiere “sacro”
- dove la Chiesa ristabilisce il suo ruolo di committente delle arti come lo è stata nell’antichità. Inoltre, questa sarà anche la
felice occasione per rendere omaggio al maestro Ottavio Mazzonis, chiamato dalla commissione di Noto per aderire al concorso
e deceduto durante la realizzazione delle opere per la Cattedrale netina.
Il coinvolgimento dell’Associazione Arciere – Isola di Sant’Antioco ha portato anche all’intuizione del coordinamento della
mostra di chiedere a Livio Scarpella la realizzazione di una scultura dedicata all’iconografia di Sant’Antioco che sarà collocata in
mostra fra le altre sculture pensate per Noto, in un’armonica visione di creatività e senso devozionale.
Oltre agli “artisti per Noto” in mostra altri importanti artisti indagano l’immagine del sacro attraverso le loro opere: Roberto
Altmann, Agostino Arrivabene, Paolo Annibali, Carlo Balljana, Renato Balsamo, Maurizio Bottoni, Daniele Cazzato, Adele
Ceraudo, Giovanni Cerri, Dino Cunsolo, Mario Donizetti, Ettore Greco, Concetto Guzzetta, Domenico Militello, Riccardo Negri,
Carlo Pizzichini, Franco Politano, Stefano Solimani, Lucia Stefanetti, Barbara Tutino e Valentino Vago.
La mostra sarà illustrata dallo straordinario volume “L’ombra del Divino nell’arte contemporanea” (in uscita a metà ottobre
per l’editore Cantagalli) che riporta all’attenzione del dibattito culturale il legame imprescindibile tra arte, bellezza e ricerca del
significato ultimo dell’esistenza umana.
Prendendo le mosse dalla “Teologia della liturgia” di Benedetto XVI, Vittorio Sgarbi indaga il rapporto tra architettura sacra e
fede nel contemporaneo, soffermandosi ad approfondire alcuni casi esemplari, e passando poi a discutere il ruolo della bellezza
e la figura dell’artista in relazione al Divino. L’artista, scrive Sgarbi, non è un semplice mediatore o strumento della volontà di
Dio ma divinità egli stesso, in quanto creatore dell’opera d’arte. L’artista, scrive Sgarbi, «manifesta la divinità immanente, la
divinità che cammina per strada».
All’interno del volume si scoprono inoltre l’inedito “Programma iconografico” per la Cattedrale di Noto di monsignor Carlo
Chenis, introdotto dalle indicazioni liturgico-teologiche di monsignor Mariano Crociata, Vescovo emerito di Noto e attuale
Segretario Generale della CEI; e il racconto del cardinale Stanisław Dziwisz delle ultime ore di Giovanni Paolo II (in mostra sarà
inoltre possibile soffermarsi dinanzi al reliquiario di bronzo eseguito da Carlo Balljana in occasione della beatificazione di
Wojtyla).
In una breve sezione conclusiva Antonio D’Amico commenta le Lettere e i discorsi agli artisti dei pontefici Paolo VI, Giovanni
Paolo II e Benedetto XVI; e Stefano Saponaro, intervista gli artisti in mostra sul loro personale rapporto con L’ombra del Divino
nella vita e nell’arte.
Il volume è impreziosito dalle immagini di tutte le opere in mostra.
Da Noto all’altrove, l’arte contemporanea si confronta col sacro, stimolando riflessioni sulla rappresentazione del Divino resa da
giovani artisti che vivono all’interno di un interessante panorama contemporaneo finora poco esplorato.