Artisti in residenza #5 – Studio Show

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
Date
Dal al
Vernissage
12/06/2014

ore 19

Contatti
Email: macroresidenze@gmail.com
Artisti
Anna Franceschini, Nemanja Cvijanovic, André Romão, Guglielmo Castelli
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
arte contemporanea, collettiva
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Gli artisti selezionati per i quattro mesi di residenza iniziati a febbraio 2014, presentano i progetti inediti realizzati durante la loro permanenza.

Comunicato stampa

Il MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma ospita dal 12 giugno al 24 agosto 2014 STUDIO SHOWS, la mostra finale della quinta edizione del programma Artisti in residenza. Gli artisti Guglielmo Castelli, Nemanja Cvijanović, Anna Franceschini e André Romão, selezionati per i quattro mesi di residenza iniziati a febbraio 2014, presentano i progetti inediti realizzati durante la loro permanenza. Il programma Artisti in residenza, è il primo a essere promosso da un museo pubblico italiano ed è parte integrante della programmazione del MACRO che vuole proporsi come centro di diffusione e di produzione culturale.

Studio#1|Anna Franceschini (1979, Pavia)
Note sul progetto:

Fatale è stato l'incontro con una nota figura della capitale, Mago Guarda – questo l'appellativo che la città gli ha attribuito - un fool migrante, i cui giochi di prestigio costituiscono per l'artista un rimando al cinema delle origini, all'empirismo ridicule di Edison, ai trucchi fumosi di Méliès e alla realtà fuor di misura dei fratelli Lumière.
A guidare il progetto di Anna Franceschini è stato l'atto linguistico "Guarda! Guarda!", un imperativo che ne ha orientato l'intera produzione, da sempre rivolta al cinema come fatto percettivo e al film inteso come esperienza di visione.
Anna Franceschini presenta al MACRO una serie di immagini sperimentali che resituiscono l'autopsia che l'artista ha condotto, in un primo momento, sul repertorio oggettuale utilizzato dal Mago Guarda e, in seguito, sulle meravigliose invenzioni della contemporanea physique amusante scovate in negozi specializzati.
L'artista con le sue riprese filmiche invita l'osservatore a sospendere la propria incredulità di fronte all'immagine in movimento e a godere della sua essenza ubiqua, in costante vibrazione tra natura e artificio.

Note biografiche:
Anna Franceschini, dopo il diploma nel 2006 in Regia presso la Scuola Civica di Cinema e Nuovi Media di Milano, ha conseguito il Master in Televisione, Cinema e Produzione Multimediale presso l’Università IULM di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in numerose mostre personali tra cui all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, all’Italian Academy della Columbia University di New York e all’Emily Harvey Foundation di New York, tutte nel 2013. Nell'autunno del 2014 si terrà il suo primo estensivo solo show presso lo Spike Island di Bristol. Fra le mostre collettive si citano: To continue: notes towards a sculpture cycle presso la Nomas Foundation di Roma; 338 Hours Cineclub, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino; The Flying carpets alla Villa Medici di Roma. I suoi video e film sono stati selezionati nell’ambito d’importanti Festival quali il 60° Locarno Film Festival e il TFF/Torino Film Festival. Nel 2012 l’artista è stata vincitrice del Premio d’Arte Contemporanea Ermanno Casoli di Fabriano, del Premio New York indetto dal Ministero degli Affari Esteri italiano e del Premio TERNA.

Studio#2|Nemanja Cvijanović (1972, Rijeka)
Note sul progetto:

"Occulta" è uno dei due progetti che Nemanja Cvijanović presenta al MACRO. Sei pastori, realizzati in maniera tradizionale, in collaborazione con Jusana Hopas, rivisitano alcune scene di tre capolavori del cinema internazionale, individuate dall'artista per la forte connotazione politica e per l’attivismo culturale. "L' Albero di Guernica" di Fernando Arrabal, dove in maniera grottesca il regista fa emergere la complicità criminale della Chiesa nella guerra civile di Spagna, "Salò o Le 120 giornate di Sodoma" di Pier Paolo Pasolini, metafora del potere dettato e agitatore delle coscienze assopite degli italiani, "La salita" (un episodio di "I Vesuviani") di Mario Martone, un film sulle incapacità di una sinistra parlamentare che si rivela incoerente nel mettere in pratica i propri ideali politici.
Con un simile approccio, anche il secondo progetto, che verrà presentato in uno step successivo durante la durata della mostra, propone una rivisitazione della famosa serie di mosaici realizzati da Gustav Klimt fra il 1905 e il 1911 per il Palais Stoclet di Brussels.
Corentemente alla sua pratica, Nemanja Cvijanović conclude il periodo di residenza avviando un processo di interrogazione sulle nuove forme dell'imperialismo e colonialismo, proprio attraverso la rilettura di episodi che hanno caratterizzato la storia dell'Europa nell'ultimo secolo.

Note biografiche:

Nemanja Cvijanović, dopo la formazione all'Accademia di Belle Arti di Venezia, ha proseguito gli studi presso l'Università di Architettura I.U.A.V. di Venezia, dove nel 2010 ha conseguito la Laurea in Arti Visive. Ha collaborato con importanti istituzioni, italiane e internazionali, esponendo i propri lavori presso il MSU-Museum of Contemporary Art di Zagabria nel 2011 e al Museum of Modern and Contemporaray Art di Rijeka nel 2008. Tra le sue mostre personali più recenti si segnalano: nel 2013 W il Potere Popolare presso la Delire Gallery di Bruxelles; nel 2012 ProgettoAnonimo alla Galleria Furini Arte Contemporana di Arezzo; nel 2011 Don’t Fuck with Social Democracy! presso la ŠKUC Gallery di Lubiana. Nel 2012 ha partecipato a Manifesta 9 a Genk (Belgio) e, nel 2010, al Bruges Central Festival e alla XIV Biennale Internazionale di Scultura di Carrara.

Studio#3 |Guglielmo Castelli (1987, Torino)
Note sul progetto:
Guglielmo Castelli per il suo progetto al MACRO é partito dal principio metodologico formulato dal filosofo e frate William of Ockham nel XIV sec. Noto come "Il rasoio di Ockam", il principio vuole evitare la formulazione di teorie aggiuntive per spiegare un dato fenomeno, se quelle esistenti sono già sufficienti alla dimostrazione del fenomeno stesso. La metafora del rasoio, che elimina quindi le teorie aggiuntive, è servita all'artista per mettere in discussione i parametri di giudizio di valore e per riflettere sulla relatività della formulazione di un pensiero. I personaggi dei lavori di Guglielmo Castelli, restituiti attraverso la liquidità del colore e della pittura, sono per l'appunto figure incategorizzabili che vogliono sfuggire alla loro stessa forma e, quindi, alle leggi preesistenti. Questi personaggi antropomorfizzati su fondi monocromi tentano affannosamente, di compiere gesti, interagendo con oggetti che sono in realtà ostacoli e non supporti a loro stessi.
Le opere realizzate durante la sua residenza - tele di vario formato e una scultura - ci sussurrano quanto il fallimento e la caduta non sono intesi dall'artista come fine, ma, al contrario, come punto di partenza.

Note biografiche:
Guglielmo Castelli si è laureato in Scenografia Teatrale presso l’Accademia di Belle Arti di Torino. Tra le sue mostre personali si segnalano: nel 2013 "Al di là di ogni ragionevole dubbio" presso la Guidi & Schoen Gallery di Genova; nel 2012 "Et ab hic Et ab hoc" alla Metis-NL Gallery di Amsterdam e nel 2011 "Se si prescinde dai corpi" presso la Galleria Il Segno di Roma. L’artista ha preso parte a numerose mostre collettive tra cui: "Almanach- cabinet de dessin" alla galleria Heike Curtze di Vienna; Premio Fondazione VAF presso lo Schauwerk Sindelfingen a Stoccarda; Premio Prix Canson al Petit Palais di Parigi; nel 2013 "L’arte è un romanzo. La straordinaria storia delle parole che diventano immagini" presso il Palazzo della Penna di Perugia.

Studio #4 | André Romão (1984, Lisbona)
Note sul progetto:

"L'oggetto ha una presenza umana, cominci a riconoscerne la sagoma, ha la forma di una testa,[...] due cavità scure piazzate simmetricamente su una superficie bronzea e ricurva. Ti guardacon i suoi occhi vuoti, e tu non puoi fare a meno di ricambiare lo sguardo". Un dialogo fra tre personaggi – un fantasma, un attore e una testa - compone un discorso sul tema del desiderio, che seppur nella sua invisibilità, è percepito come impulso predominante alla base della comunicazione. "A nervous smile" è il titolo della mostra che conclude la residenza di André Romão, una collezione dove found footage di pubblicità commerciali, immagini di statue di bronzo senza occhi e componimenti poetici condividono lo stesso scenario concettuale.

Note biografiche:

André Romão si è formato presso la Facoltà di Belle Arti dell’Università di Lisbona e l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Il suo lavoro è stato esposto in diverse mostre personali, quali Golden masks hiding decomposing bodies alla Galleria Baginski di Lisbona nel 2013, De Sokkel presso il Museo Middelheim di Anversa nel 2012 e Barbarian poems alla Galleria Umberto di Marino a Napoli nel 2011. Ha preso parte a numerose mostre collettive tra cui: nel 2013 Sincronias, presso il MEIAC - Museo Extremeño e Iberoamericano de Arte Contemporáneo di Badajoz (Spagna); nel 2012 Photo Cairo 5 allo spazio Townhouse de Il Cairo; nel 2010 To the Arts, Citizens! al Museo di Arte contemporanea - Fondazione Serralves di Oporto. Dal 2007 inoltre l’artista è co-editore della casa editrice Atlas Projectos.