Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2017

Informazioni Evento

Luogo
TORNABUONI ARTE - SEDE PRINCIPALE
Lungarno Benvenuto Cellini, 3. 50125 , Firenze, Italia
Date
Dal al
Vernissage
02/12/2016

ore 18

Artisti
Mimmo Paladino, Giorgio Morandi, Piero Manzoni, Giorgio de Chirico, Enrico Castellani, Alighiero Boetti, Mario Schifano, Agostino Bonalumi, Ardengo Soffici, Ottone Rosai, Carlo Carrà, Emilio Isgrò
Uffici stampa
DAVIS & CO
Generi
arte moderna e contemporanea, collettiva
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Una mostra con opere selezionate dalla collezione della galleria.

Comunicato stampa

Tornabuoni Arte inaugura venerdì 2 dicembre 2016, alle ore 18, nella sede di Firenze, in Lungarno Benvenuto Cellini 3, Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2017, una mostra con opere selezionate dalla collezione della galleria.

La collezione nasce dalla passione e dedizione di Roberto Casamonti che, grazie anche al network di gallerie aperte in Italia e all’estero, ha saputo creare negli anni rapporti sempre più forti con collezionisti, fondazioni e musei, dando vita a una raccolta veramente unica.

L’appuntamento, che si rinnova ogni anno, è accompagnato, come consuetudine, da un catalogo, un prezioso volume che raccoglie oltre duecento opere che documentano, a partire dagli ultimi anni del XIX secolo fino alle sperimentazioni internazionali più contemporanee, l’attività di artisti e movimenti storici affermati e riscoperti, proposti qui da Tornabuoni Arte. Nel saggio introduttivo, Dalle Avanguardie al Post-Moderno, Gino Pisapia traccia le linee guida che sottintendono a queste scelte.

Si parte cronologicamente da un raffinato lavoro di Giovanni Boldini, un Ritratto di donna del 1890, per passare poi a una serie di opere che hanno come tema il paesaggio, un classico della storia dell’arte italiana. Una sequenza che mette insieme da Carlo Carrà con un dipinto del 1921, a Ottone Rosai, a Giorgio Morandi, a Massimo Campigli, ad Ardengo Soffici per arrivare fino alle rappresentazioni metafisiche di Giorgio De Chirico con Piazza d’Italia. Malinconia del 1969, e finire con Paesaggio con musica (1997) di Mimmo Paladino.

Molte sono le opere che testimoniano le indagini condotte nell’ambito della raffigurazione dello spazio e della materia. Lucio Fontana, artista al quale è stata dedicata la mostra che ha inaugurato la galleria di Londra nell’ottobre del 2015, è presente, in questo senso, sia con delle ceramiche del 1950 e del 1957 che con delle idropitture su tela come lo splendido Concetto spaziale, due tagli su campo rosso del 1967. Così anche Agostino Bonalumi con Blu del 1964 o Bianco del 1988 oppure Enrico Castellani di cui possiamo ammirare l’eleganza che lo contraddistingue in opere di carattere museale come Senza titolo, del 1959, e Superficie bianca, in due versioni, una del 1999 e l’altra, più recente, del 2005. All’interno di questa ricerca artistica ambientale non può mancare Paolo Scheggi del quale è esposto, tra gli altri, un lavoro emblematico del suo percorso, Parete dell’Intercamera plastica, unica parte superstite di una grande installazione, realizzata nel gennaio del 1967 per la nuova sede del Naviglio 2 – Galleria d’Arte a Milano. E ancora, artisti del calibro di Piero Manzoni, Alberto Burri, Gianni Colombo e Alberto Biasi. Ma anche Piero Dorazio, per il quale la percezione dello spazio, attraverso la luce e il colore, assume un ruolo fondamentale come vediamo nelle sei opere in catalogo, realizzate dal 1962 al 1998, già esposte nell’antologica dell’aprile scorso nella sede parigina della Tornabuoni Arte.

Un capitolo a parte è quello della Pop Art italiana, celebrata in una mostra prima nella galleria a Parigi e poi a Londra, movimento che sta interessando sia la critica che il mercato. Qui è rappresentato dai suoi esponenti più significativi: Franco Angeli, Mario Schifano, Sergio Lombardo, Tano Festa e Cesare Tacchi con tre opere piuttosto uniche, come Per i Beatles, del 1965, anno chiave della sua parabola artistica.

Ampio spazio hanno i protagonisti dell’Arte Povera come Giulio Paolini con Ebla, smalto e collage del 1976, Mario Ceroli e Michelangelo Pistoletto. Ben otto sono i capolavori di Alighiero Boetti, tra cui: Aerei, un trittico a biro rossa del 1984; La metà e il doppio, del 1976, e due grandi mappe, una del 1983 e l’altra del 1980-91.

Chiude questa densa carrellata, Emilio Isgrò con cinque opere, realizzate dal 1972 al 2012. Isgrò ha appena inaugurato, il 14 ottobre, una sua personale nello spazio di Milano di Tornabuoni Arte, che fa seguito alla grande antologica allestita a Palazzo Reale, al Caveau delle Gallerie d’Italia e alla Casa del Manzoni.

La mostra Arte moderna e contemporanea. Antologia scelta 2017 è di sicuro uno sguardo importante su tutto il XX secolo e sui principali movimenti artistici che lo hanno attraversato.