Arte Linguaggio Corpi e Utopie

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA DAVIDE GALLO
via Farini 6 , Milano, Italia
Date
Il
Vernissage
18/03/2016

ore 18-24

Artisti
Daniele Maffeis, Domenico Antonio Mancini
Generi
serata - evento
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Un one evening event, dedicato a due artisti, Daniele Maffeis e Domenico Antonio Mancini, messi a confronto con i maestri storici dell’avanguardia concettuale Art & Language.

Comunicato stampa

Evento di una sola sera -one evening event-

Venerdì 18 marzo - h 18/24
via Carlo Farini 6, Milano (2° cortile)

Aperitivo con due opere inedite di Daniele Maffeis e Domenico Antonio Mancini, messe a confronto con'opera storica dei maestri Art & Language.

Venerdì 18 marzo 2016, Davide Gallo ha il piacere di inaugurare un one evening event, dedicato a due artisti, Daniele Maffeis e Domenico Antonio Mancini, messi a confronto con i maestri storici dell’avanguardia concettuale Art & Language.
Mancini e Maffeis, non solo appartengono alla stessa generazione, ma anche alla stessa area di ricerca, poiché in entrambi i casi la validità dell’opera è da rintracciare più nel percorso mentale che la sottintende, che non nel manufatto finale. Nella mostra "Arte, Linguaggio, Corpi e Utopie" la questione affrontata è l’utopia, nelle società contemporanee, e la sua fallacità, analizzata attraverso 3 tipi di utopie: l'utopia dello stato di natura nell’opera di Maffeis, l'utopia della società perfetta nel lavoro di Mancini, l'utopia dell'arte come linguaggio universale per Art & Language.

Un panorama marino, corpi nudi, la ricerca della perfezione nell’annullamento della pulsione attraverso la nudità, l’abbattimento cioè di ogni tabù dettato dall’abito, inteso, soprattutto, come “habitus” sociale e di comportamento. Ma la scena non è raccontata da Maffeis in modo esplicito, piuttosto spiata, spezzata e ricostruita tra umorismo e meraviglia, come una di quelle illusioni ottiche di maghi e illusionisti d’inizio secolo. E questo sentimento voyeuristico, non è forse implicita denuncia che l’abbattimento dei tabù e il ritorno allo stato naturale, più che esorcizzare le pulsioni porta ad un’esasperazione delle stesse? La libertà, è figlia della trasgressione, o piuttosto una ironica osservazione, e quindi distacco, dai comportamenti sociali topici?
L’ironia e la denuncia hanno giocato un ruolo importante anche nell’analisi dei linguaggi estetici condotta, negli anni ’70, da un gruppo di artisti e teorici, raccolti intorno alla firma Art & Language. Desiderosi di rompere gli schemi del passato, questi padri, che hanno portato alle estreme conseguenze il processo di de-materializzazione dell’arte, ci hanno dato realmente la speranza, tramontata poi in utopia, che l’arte divenendo pensiero più che opera, potesse incontrare un consenso sempre maggiore. Possiamo noi oggi dire, dopo 40 anni, che l’arte, impostata su questi canali, conquistando il mondo delle idee sia riuscita davvero a costruire un linguaggio universale? E questo ipotetico linguaggio universale, corrisponderebbe poi ai mutamenti globali, come guerre e processi migratori, che stanno investendo le democrazie occidentali?
Questa è la domanda a cui prova a rispondere Domenico Antonio Mancini, che nella sua ultima produzione, che gli è valsa la vittoria del premio Marena nel novembre 2015, denuncia l’impossibilità dell’Occidente a saper tener fede alla promessa della sua fin troppo millantata perfezione. Partendo dall’unità di misura del suo corpo, l’artista realizza una figura, precisa in ogni particolare di morte, e così consegna alla storia l’oltraggio del nostro tempo. E nonostante la memoria vada ai corpi pompeiani, imbalsamati nella lava e ricalcati nel gesso, o la documentazione delle gipsoteche, Mancini spiega che la società perfetta (almeno quella contrabbandata dal sistema occidentale) altro non è se non un’utopia, poiché destinata a collassare su se stessa, sotto il peso delle sue responsabilità. Concludendo, per Maffeis l’utopia è una questione di comportamento dell’individuo nella società, per Mancini un problema della società nei riguardi di se stessa, in Art & Language l’utopia riguarda la comunicazione, e il conseguente sistema di valori a cui fa riferimento, all’interno della società.

La mostra sarà visitabile la sera di venerdì 18 marzo; sabato 19 dalle 10,30 alle 13 e dalle 15 alle 19 o su appuntamento. Domenica 20 e lunedì 21 su appuntamento.

Si ringrazia per la gentile collaborazione Galleria Lia Rumma, Napoli-Milano.