Armando Marrocco – Atemporale

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Via Ciovasso 5, Milano, Italia
Date
Dal al

da lunedì a venerdì dalle 16 alle 20

Vernissage
07/06/2011
Catalogo
Catalogo: a cura di Toti Carpentieri
Artisti
Armando Marrocco, Aldo C Aldo Cannavale
Generi
arte contemporanea, personale
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Atemporale, termine coniato da Pierre Restany, fondatore del Noveau Réalisme, per indicare la costante presente nelle opere dell’artista: presente-permanente, superando la dimensione spazio-temporale. In mostra anche le opere di Aldo Cannavale collezionista che si mette in gioco con lo pseudonimo di Aldoc e che fa un omaggio all’artista, con “Gli ultimi fuochi” intese come opere recenti.

Comunicato stampa

LATOA LATOB

LATO A
ARMANDO MARROCCO - Atemporale

Atemporale, termine coniato da Pierre Restany, fondatore del Noveau Réalisme, per indicare la costante
presente nelle opere dell’artista: presente-permanente, superando la dimensione spazio-temporale.

In mostra saranno presenti opere tra gli anni ’60 a oggi, che si pongono tra pittura e scultura, come Bianco Mediterraneo 1960,
polimaterico che raccoglie tutti i colori nella tonalità del bianco, travalicando i confini e suggerendo orizzonti lontani.

Gli Intrecci, cartone e faesite, come Intreccio rosso del 1968,opere significative
che si inseriscono nel clima dello Spazialismo che in quegli anni influenzò diversi giovani artisti oggi protagonisti.
In mostra sculture in marmo e bronzo, Le perle sono la luce delle stelle (1986-92).

Le Dimore, tele combuste che fanno riferimento all’informale degli anni ’50 periodo in cui l’artista è in contatto con i maestri dell’epoca.
I legni fasciati, opere recenti dai colori vivi, con inserimenti in foglia d’oro e frammenti di stoffe,
rievocano il legame dell’artista con l’architettura della sua terra, il Salento.

LATO B
ALDOC (Aldo Cannavale) - Gli Ultimi Fuochi - (omaggio ad Armando)

Aldo Cannavale collezionista che si mette in gioco con lo pseudonimo di Aldoc
fa un omaggio all’artista, con “Gli ultimi fuochi” intese come opere recenti.

Burri mezzo secolo fa?
Lo strumento è lo stesso, non sono combustioni
ma fusioni di pittura a olio e a volte con deformazioni di poliver o plexiglass.

La valenza? L’idea e il gesto.