Altri Mondi #2 – Francesco Cianciotta

Informazioni Evento

Luogo
CASCINA MARTESANA
Via Bertelli 44 , Milano, Italia
Date
Dal al

La mostra è visitabile fino al 26 maggio 2016
ingresso libero negli orari di apertura:
dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 24.00
lunedì dalle 16.00 alle 24.00

Vernissage
06/05/2016

ore 19

Contatti
Sito web: http://www.francescocianciotta.com
Artisti
Francesco Cianciotta
Curatori
Paola Riccardi
Generi
fotografia, personale
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Raccolte in quasi un anno di permanenza nel Paese per motivi di lavoro, le immagini di On the Time Edge raccontano soprattutto un viaggio interiore scandito da un tempo che è naturale e illusorio al tempo stesso, reale e metaforico, percepito o immaginato. Una riflessione che conduce oltre i luoghi osservati, ai confini dell’Uomo.

Comunicato stampa

Visioni personali raccolte durante un lungo soggiorno a Riyadh restituiscono una dimensione sospesa e atemporale densa di ossimori: giorno e notte, fuori e dentro, visione soggettiva o periferica. Uno straniamento riproposto con visioni raddoppiate in dittici. Raccolte in quasi un anno di permanenza nel Paese per motivi di lavoro, le immagini di On the Time Edge raccontano soprattutto un viaggio interiore scandito da un tempo che è naturale e illusorio al tempo stesso, reale e metaforico, percepito o immaginato. Una riflessione che conduce oltre i luoghi osservati, ai confini dell'Uomo.

INAUGURAZIONE
venerdì 6 maggio 2016
dalle ore 19.00
Galleria espositiva El Bagnin De Gorla

La mostra è visitabile fino al 26 maggio 2016
ingresso libero negli orari di apertura:
dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 24.00
lunedì dalle 16.00 alle 24.00

informazioni
Cascina Martesana
Via bertelli 44 (MM Turro - Gorla) milano
[email protected]

Per materiali stampa: [email protected]

www.cascinamartesana.com
www.ecologiaturismocultura.org
Press Agency
already ready
[email protected]
azzurra utta + 39 333 56 66659
stefania redaelli + 39 334 98 69610

On The Time Edge

Dalla terrazza del mio ufficio, lo sguardo rivolto verso nord, una linea dorata avvolge al tramonto i grattacieli in costruzione della moderna zona in espansione ai margini della città. Non è un buon segno: la tempesta avanza dal deserto e in poche ore ci saremmo ritrovati immersi in una nuvola di sabbia soffiata dai venti. Ai miei colleghi non fa effetto, ma per me, per tutti gli otto mesi passati a Riyadh ogni volta è stato uno spettacolo coinvolgente nel quale affondavo il più possibile passeggiando la sera: la bocca protetta da un fazzoletto, gli occhi socchiusi a riparo dai granelli di polvere, il corpo esposto a raffiche di folate calde fino ai 50 gradi la cui forza mi faceva ondeggiare sui marciapiedi scuotendo nel frattempo le dishsdashah bianche degli uomini e le habaya nere delle donne rendendole figurine fluttuanti nella notte illuminata dai lampioni sulla via.

Ai miei di occhi di occidentale l’Arabia Saudita è apparsa fin dall’inizio come un rebus con scarse possibilità di soluzioni. Elementi di un passato quasi arcaico si sovrappongono a situazioni dove la modernità tecnologica si impone sia a livello architetturale che nelle relazioni tra gli individui grazie all’uso intensivo, quasi compulsivo di internet e degli smartphone con cui i ragazzini si contattano via chat nei centri commerciali aggirando le restrizioni locali che regolamentano i rapporti tra i sessi. Accanto ai grandi e lussuosi centri e commerciali dove si passeggia riparati dal caldo e dal vento sabbioso, si trovano le aree più popolari affollate di immigrati egiziani, pakistani, bengalesi, sudanesi e dove risuonano le grida, la confusione alberga, gli odori speziati tipici dei suk in piccoli negozietti stipati fino all’inverosimile pizzicano le narici. E’ un rebus senza soluzione e per tentare di comprenderlo ho fatto molti passi indietro, a prima che gli strumenti per costruire i giudizi si imponessero dirigendo una visione perlopiù fatta di rassicuranti stereotipi.

La fotografia è il modo con cui indago la realtà che mi circonda, le immagini che raccolgo nei miei viaggi rintracciano un senso legato alle mie emozioni costituite perlopiù di pacato stupore. E durante gli otto mesi di residenza passati a seguire un progetto per un ente governativo locale ho raccolto queste emozioni in una serie di scatti che presento in questo lavoro. Sono note di viaggio, frammenti che nell’impossibilità di trovare una soluzione all’enigma sono presentate in dittici, giustapposte per contrasti e affiliazioni nelle intenzioni privi di un giudizio. Così mi sono sentito, di questo ne sono certo.

note di viaggio
di Francesco Cianciotta

Francesco Cianciotta
biografia |

percorso artistico e professionale | nato a Roma nel 1960, vive e lavora a Milano. Fotografo, viaggiatore, sociologo, consulente aziendale, conduttore televisivo; la fotografia è per lui da sempre ambito di narrazione visiva e di ricerca artistica. Ha sviluppato con pieno consenso della critica una poetica personale basata sull’osservazione della realtà circostante e sulla corrispondenza di essa con stati d'animo, pensieri e attitudini dell'Uomo (e di conseguenza dell'Io narrante). La sua ricerca fotografica, inizialmente legata al ruolo di manager di una multinazionale e incentrata sui luoghi dell'attesa per eccellenza: gli areoporti, è raccolta nella Trilogia del Manager Errante, che comprende A journey apart (incluso nel volume Un Viaggio a parte, Ed. Motta 2009, con testi dall’antropologo Marc Augé), Concrete Pause e Impermanent Rooms. Nel giugno 2011 svolge un reportage sulla prima edizione del progetto 'Talea', commissionato dalla Fondazione Ethnoland e Bosch Italia spa. Il progetto era incentrato sul cambio di paradigma da “integrazione” a “inclusione” mediante la formazione alla leadership di un gruppo di immigrati selezionati sulla base del loro impegno in ambito lavorativo e professionale. Scopo dell'innovativo progetto era riuscire a valorizzare positivamente le differenze culturali e trovare buone prassi per facilitare l'utilizzo nella società dei valori culturali diversi di cui i migranti sono portatori. te radici' e presentata in varie mostre tra le quali la più rappresentativa allestita nei locali del Parlamento Italiano (2012). Attratto inoltre dalle nuove tecnologie e dagli specifici linguaggi ad esse legati, ha iniziato da alcuni anni una ricerca fotografica utilizzando per propri scatti cellulari di uso comune e smartphone. Da questa ricerca sono scaturiti progetti in varie direzioni, tra cui: 'Genius Loci', una osservazione del paesaggio italiano esposto a partire dal dicembre 2012 in diverse personali e collettive, e Milano Sunrise, esplorazione sui mutamenti dello skyline milanese a seguito del nuovo sviluppo urbano. Sempre all'interno di questa ricerca sta effettuando per conto della ONG Perigeo una vasta documentazione dei luoghi legati ai progetti di Peacebuilding Musée sans frontières in Etiopia e Somalia e presentati in una prima edizione a Milano nella mostra Nagà Nagà (2015).

mostre e partecipazioni a eventi di fotografia | tra il 1995 e il 2015 ha esposto in numerose personali e collettive in Italia ed all’estero, ha presentato il proprio lavoro a lectures presso sedi isituzionali quali l’Università Normale di Pisa e nel contesto di festival nazionali di fotografia quali il SIFest (Savignano) e Rovereto Immagini (MART). Le sue opere fanno parte di collezioni pubbliche e private. Conduce inoltre presso aziende e in diverse città italiane il workshop “Fotografia e Meditazione”.

Francesco Cianciotta per il collezionismo è rappresentato da
Glenda Cinquegrana Art Consulting