Alessandro Sala – Universi in attesa

Informazioni Evento

Luogo
CIRCUITI DINAMICI
Via Antonio Giovanola 19-21/c, Milano, Italia
Date
Dal al

dal martedì al giovedì dalle ore 15 alle ore 17

Vernissage
05/09/2011

ore 19

Contatti
Email: info@bertoltbrecht.it
Artisti
Alessandro Sala
Curatori
Lorenzo Argentino
Generi
arte contemporanea, personale
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Il legno con le sue storie e memorie sussurra ad Alessandro Sala il suo vissuto, rendendolo partecipe di ogni aspetto vitale che lo ha caratterizzato. Una narrazione incessante a cui l’artista presta ascolto per trasformarla in forme, in immagini fissate nel tempo.

Comunicato stampa

UNIVERSI IN ATTESA

“Luce, ombra
Anima, corpo.
La vista cade
il cuore è assente.
Non sono ioNon sono qui.”

di Alessandro Sala

Il legno con le sue storie e memorie sussurra ad Alessandro Sala il suo vissuto, rendendolo partecipe di ogni aspetto vitale che lo ha caratterizzato. Una narrazione incessante a cui l’artista presta ascolto per trasformarla in forme, in immagini fissate nel tempo. Il superfluo viene eliminato, si lavora a togliere perché l’essenziale dell’idea è importante, nient’altro. Sala chiude gli occhi in silenzio e presta attenzione a quell’immaginario proprio, facente parte solo del suo intimo segreto. Entra in contatto con la materia, disarmato ne percepisce la soave poesia dei nodi, delle venature, delle fibre, della corteccia, il verso del fluire della loro anima. Un vero e proprio cosmo permeato interamente da uno spirito che l’artista tenta di rendere visibile, assurgendo a mediatore tra il mondo delle idee e quello del sensibile, un demiurgo che ci guida verso la conoscenza mediante l’anima e la ragione - non con i sensi - per “vedere” l’effettiva realtà. La materia lignea si lascia plasmare, ascoltare da Sala per arrivare all’idea, alla sua matrice nel mondo dell’Iperuranio. Al di là della volta celeste, oltre il tempo e lo spazio, dimora dei concetti eterni. La maggior parte delle persone si aggrappa alle immagini riflesse delle idee che si trovano nel mondo sensibile, anche se in realtà c’è sempre qualcosa che le origina. Allora ecco che Alessandro Sala si spinge più in là, oltrepassando il confine che i corpi riflettono. Ragiona sul fatto che i lati oscuri non sono solo proiezioni e la luce attraversandoli riproduce nel reale il loro immaginario interiore, la vera essenza. L’ombra può innalzarsi ad idea anch’essa? A conoscenza? La luce penetra al centro delle cose per comprenderle e trasformarle, si immerge nelle profondità dell’inconscio. Dacché si può controllare quel che si vede ma non quel che non si discerne, se l’assenza di luminosità da sempre comporta sensazioni di timore, la luce indica invece verità e chiarezza. L’ombra nondimeno può rappresentare l’intimità e la riflessione; lavorare dunque sulla dialettica luce-buio significa trasfigurare la materia lignea e portarla ad un livello spirituale superiore sgravandola dal peso stesso della massa corporea, per arrivare all’essenziale. Se ne elidono le “sfumature” per farlo assurgere a pura idea, a concetto astratto ed universale. L’ombra incolore toglie ogni elemento di irrazionalità, per focalizzarsi esclusivamente sulla sua narrazione. Se in un primo momento abbiamo solo la ricerca sulla sintesi formale del legno scorgendo nel mondo sensibile la sua ombra, in seconda battuta nasce l’esigenza nello stesso Sala di scavare più a fondo. L’ombra viene scolpita e prende le sembianze di una silhouette lignea, questa volta però ritorna la cromia per un messaggio emozionale: colori primari, puri, assoluti. La zona buia in Sala disvela l’anima delle cose, qui non deforma né nasconde, dà luogo piuttosto a figure comunicanti, bloccate per l’eternità. Anche l’ombra può avvicinarsi così ad una realtà altrimenti irraggiungibile o in metamorfosi perpetua, luogo di confine che, nella contaminazione tra difformi strati di realtà, finisce per essere matrice, idea di rinnovati aspetti della conoscenza. Viene scolpita, impressa nel legno evolve in idea anch’essa perché trasposta ad un livello più alto. Universi - dunque - in attesa di trasformarsi in nuovi mondi, in rinnovate entità, nella speranza, che l’artigiano delle emozioni le ascolti con il proprio occhio interiore.

Sonia Patrizia Catena