Alec Von Bargen – Man Forgotten

Informazioni Evento

Luogo
NUOVA GALLERIA MORONE
Via Nerino 3, Milano, Italia
Date
Dal al

Lunedì – Venerdì, ore 11 – 19

Vernissage
19/05/2016

ore 18

Artisti
Alec Von Bargen, Nicola Villa
Generi
arte contemporanea, personale
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In questo progetto, dal titolo molto incisivo: Man, Forgotten (Uomo, Dimenticato) presentato per la 56a Biennale di Venezia, l’artista Alec Von Bargen si immedesima come un contemporaneo Amleto, ponendosi in maniera autobiografica attraverso un dialogo di crescita speculativa con se stesso.

Comunicato stampa

Nuova Galleria Morone presenta Man, Forgotten, una personale di Alec Von Bargen.

In questo progetto, dal titolo molto incisivo: Man, Forgotten (Uomo, Dimenticato) presentato per la 56a Biennale di Venezia, l'artista Alec Von Bargen si immedesima come un contemporaneo Amleto, ponendosi in maniera autobiografica attraverso un dialogo di crescita speculativa con se stesso.
Nel suo lungo girovagare nel mondo Alec von Bargen ha sempre posto l'uomo al centro della sua ricerca artistica: dapprima con la serie “The long walk home” esposta alla 54a biennale di Venezia che volgeva lo sguardo al tema sempre attuale dei rifugiati; successivamente con “Veritas Feminae” - esposta in numerose parti del mondo - ha dato voce – sempre attraverso immagini forti e cariche di tensione – alle donne 'emarginate', rispolverando anche delle figure archetipe.
Con questo nuovo progetto colloca al centro se stesso, ma allo stesso tempo pone al centro ognuno di noi. Man, Forgotten fondamentalmente é un dialogo interiore: il “fanciullo” prende consapevolezza dell'essere diventato uomo, é un continuo dipanarsi lungo i tre assi dell'esistenza: il cielo, l'uomo e la terra.
La grande madre terra, dalla quale tutto nasce e alla quale tutto ritorna. Il corpus fotografico ed istallativo coinvolge lo spettatore attraverso una figura solitaria – che può essere chiunque di noi – in un vasto paesaggio quasi irreale, ma al tempo stesso palpabile essendo naturale. Man, Forgotten é un progetto concepito nella piena maturità dell'artista, identificando se stesso al centro della propria ricerca. Alec Von Bargen con il suo lungo peregrinare nel mondo, fondamentalmente intuisce che il vero luogo sicuro nella vita é se stesso, attraverso una crescita ed una maturità interiore. Se ci ponessimo – anche noi – nei panni dell'artista capiremmo che il mondo è immenso, siamo circondati da tante cose, ma spesso dimentichiamo che il mondo siamo noi stessi ed ognuno di noi ha bisogno di ri-scoprirsi.
Buona ri-scoperta.
Alec Von Bargen, compie i suoi studi artistici in messico presso la scuola Iberoamericana, vive e lavora ad Akumal, Mexico.
Fin dall’inizio della sua carriera ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in diverse parti del mondo e le sue opere hanno vinto alcuni tra i principali concorsi fotografici di rilievo internazionale, quali Px3 Official Prix de la Photographie, POLLUX AWARDS - Fine Arts, International Celeste Prize, International Photography Awards di Los Angeles e molti altri. Ha partecipato alla 54° edizione della Biennale di Venezia ed è stato più volte invitato al Festival Internazionale di Fotografia di Arles, ha partecipato nel 2010 ad una collettiva presso il Victoria & Albert Museum e ha recentemente esposto recentemente all'OCT Museum di Shangai.

Nuova Galleria Morone presenta Short-Life Memories, una Project Room di Nicola Villa

Quanto è passato da ieri?
Si apre con questo titolo/interrogativo l’intervento site specific pensato da Nicola Villa per gli spazi della project room.
Un’incursione visiva e tattile in una trama di vissuti altrui: fermi immagine di ricordi cristallizzati nei sali d’argento e nelle patine di carte fotografiche diventano spunto di rielaborazione grafica/ pittorica e pretesto per provare a raccontare una cesura storica troppo rapida per essere adeguatamente metabolizzata, che lascia sospesi tra il “era solo ieri” ed il “sembra un secolo fa”.
Immagine certo, ma anche materia, la stessa che in natura si crea e si consuma in un alchemico equilibrio tra la sedimentazione e l’erosione.
Il quotidiano lavoro di Villa su carte, oggetti di recupero e tavole ricoperte da voluminosi strati di gesso cerca espressamente ora il confronto, ora l’aiuto, ora la mimesi di questo silente e continuo farsi e disfarsi della vita sulle persone e sulle cose.
Il risultato di questo processo compone una sorta di narrazione dell’umano che si dipana tra figure incise su supporti di riciclo come vecchie porte o finestre, grafiti su tavole gessate e accumuli di carte, lastre e piccoli oggetti ricontestualizzati che circondano lo spettatore nell’intimità degli spazi della project room.

Nicola Villa è nato a Lecco nel 1976. Vive e lavora a Genova. Dal 2001 espone in mostre collettive, personali e fiere in Italia e all’estero. Nel 2007 partecipa al progetto Harlem Studio Fellowship di Montrasioarte trasferendosi per tre mesi a New York e prendendo parte alla mostra collettiva The Pioneers, a cura di Raffaele Bedarida; nello stesso anno vince l'edizione italiana del Premio Celeste sezione pittura ed è presente al Salon des estampes di Parigi con la Galleria Bellinzona. Nel 2009 una sua cartella di incisioni viene acquisita dal BDIC - Bibliotheque de documentation international contemporaine-musée d’histoire contemporaine - di Parigi. Tra le mostre più recenti Nouvelle figuration italienne, Galerie Beckel Odille Boicos (Parigi, 2011), Urbano/Mediterraneo, Mimmo Scognamiglio artecontemporanea (Napoli, 2010), Walking on the city, Moretti Fine Art (Londra, 2008), Entrée Reservée, Grand Hotel Villa Serbelloni (Bellagio 2009), Urban Visions, curata da Michele Tavola (Galerie Beckel Odille Boicos, Parigi, 2012).