Achille Perilli

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA ZETAEFFE
via maggio 47 r, Firenze, Italia
Date
Dal al

h: martedì-sabato: 10.00/13.00-15.30/19.30, lunedì: 15.30/19.30;
domenica (su appuntamento)

Vernissage
25/03/2016

ore 18

Artisti
Achille Perilli
Curatori
Sonia Zampini
Generi
arte contemporanea, personale
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La mostra intende costruire un percorso autobiografico e artistico che si articola attraverso le fotografie che ritraggono Achille Perilli, una selezione dei suoi scritti pubblicati nel catalogo presente in mostra e le sue opere esposte in galleria.

Comunicato stampa

Venerdì 25 Marzo alle ore 18.00 sarà inaugurata presso la Galleria ZetaEffe Arte Contemporanea la mostra ACHILLE PERILLI a cura di Sonia Zampini, visibile fino al 7 maggio 2016.
Una rassegna di opere su tela e su carta dalla fine degli anni Settanta ad oggi delinea il percorso espositivo; oltre alla presenza di un video in cui sono proiettate alcune istantanee inedite che il fotografo Carlo Cantini realizzò nel 1974 in occasione di una personale dell’artista a Firenze.
La mostra intende costruire un percorso autobiografico e artistico che si articola attraverso le fotografie che ritraggono Achille Perilli, una selezione dei suoi scritti pubblicati nel catalogo presente in mostra e le sue opere esposte in galleria.
Achille Perilli (Roma 1927)

Allievo di Lionello Venturi, con il quale prepara la tesi di laurea sulla pittura metafisica, successivamente fonda il “Gruppo Arte Sociale” (GAS); allo stesso tempo collabora alla nascita e alla redazione delle riviste “Ariele” e La Fabbrica”. Nel 1947 partecipa alla redazione del manifesto “Forma 1” ( firmato oltre che da Perilli, da Carla Accardi, Ugo Attardi, Pietro Consagra, Piero Dorazio, Mino Guerrini, Antonio Sanfilippo, Giulio Turcato) pubblicato sul primo numero della rivista omonima. Nell’anno seguente collabora con Sottsass jr all’organizzazione della prima mostra di arte astratta in Italia che si tiene alla Galleria di Roma.

Presentato da Lionello Venturi, Perilli partecipa al “I Congresso Internazionale di Critici d’Arte” che si tiene a Parigi, presentando insieme a Dorazio una relazione sulla situazione della pittura italiana del ‘900. Nel 1950 fonda, con Dorazio e Guerrini, la Libreria-Galleria “Age d’Or”; a cura dell’ “Age d’Or” viene pubblicato il primo quaderno tecnico-informativo d’arte contemporanea Forma 2. L’artista, sempre assieme a Dorazio e Guerrini, realizza il numero 4 della rivista di architettura “Spazio”, interamente dedicato all’arte astratta. Nello stesso anno Lucio Fontana invita l’ “Age d’Or” a collaborare alla Triennale di Milano: Perilli, Dorazio e Guerrini realizzano in collaborazione due grandi pitture murali, premiate con medaglia d’argento.
Nel 1957 gli viene dedicata una mostra personale allestita alla Galleria La
Tartaruga mentre, cinque anni più tardi ha una sala personale alla Biennale di Venezia. Nel 1963 partecipa a Palermo alle riunioni del “Gruppo 63”. Contemporaneamente allestisce una personale a New York alla Galleria Bonino. All’inizio degli anni settanta espone un ciclo di opere datate dal 1961 al 1969 in una mostra personale che si tiene alla Galleria Nazionale di Praga e allestisce una serie di mostre personali in Italia e all’estero. Partecipa alla International Biennal Exhibition of Prints in Tokyo. Nel 1979 organizza e realizza per il comune di Roma la mostra “L’avanguardia polacca 1910-1978” che ha luogo al Palazzo delle Esposizioni. Negli anni ottanta Perilli partecipa alla realizzazione di “Retina, Rivista degli artisti” dove pubblica il manifesto “Teoria dell’irrazionale geometrico”. Una sua ampia mostra retrospettiva, dal titolo “Achille Perilli, continuum 1947-1982”, è allestita al Palazzo dei Congressi della Repubblica di San Marino. Successivamente viene allestita in una importante mostra retrospettiva, dagli anni 1969/1984, al Paris Center di Parigi dal titolo “Achille Perilli. L’irrazionale geometrico”. Nelle opere degli anni novanta il linguaggio di Perilli si rafforza ulteriormente in un cromatismo acceso, ilare, vivace e brillante: le forme si sviluppano in condizione bidimensionale, espandendosi nello spazio della tela e acquistando strutture di grande eleganza e movimento plastico in grado di strutturare lo spazio visivo.