More than Design. Tecnologia e carta a complemento

C’è tecnologia e tecnologia, così anche i magazine cartacei evolvono, inglobandola. Come? Lo abbiamo chiesto alla caporedattrice di una nuova e high tech rivista viennese sul design. Per la new entry, festeggiamenti ad alta quota in un’atmosfera rarefatta, formato Fuksas.

L’occasione è parsa subito duplice. In gioco, il party di presentazione di un nuovo nato nel settore dei periodici sul design in senso lato, tant’è che il magazine in questione si chiama More than Design. Ma non solo, giacché tutto ha luogo nello spazio del caffè bar al 35esimo e ultimo piano di una delle Twin Towers di Vienna. Ossia, un complesso architettonico firmato Massimiliano Fuksas che dal 2001 è entrato nello skyline e negli highlight monumentali della capitale austriaca, zona sud, non ancora periferia, in un’ampia area direzionale denominata Business Park.
Le Twin Towers viennesi sono – ovviamente – due torri accostate, identiche nella forma se non per una modesta disparità delle altezze, 126 contro 138 metri. Dall’esterno si percepiscono come parallelepipedi monolitici e slanciati che vanno quasi a collidere l’uno con l’altro, mostrando superfici in vetro uniforme con tonalità scura. Detto altrimenti, vetro e totale trasparenza: questi gli elementi meta-materiali delle torri gemelle viennesi, realizzate esattamente a cavallo di due millenni. Emergenti da un articolato padiglione a più livelli posto alla base, le due torri si connettono tra loro anche a differenti altezze mediante passerelle-ponte in vetro. Qualche brivido di vertigine è assicurato ovunque. Prendi poi gli invitati al battesimo del nuovo magazine: in mancanza d’altro, hanno dovuto affrontare l’attacco alla vetta del trentacinquesimo con panoramici ascensori trasparenti, posti al liscio della facciata (trasparente). Ascensori rapidissimi: giusto il buio serale può smorsare l’effetto vertigine. Dopo di che, il party.

Anna Del Medico, caporedattrice “More than Design”

Anna Del Medico, caporedattrice “More than Design”

Ne attendevamo una, e invece sono tre le riviste in visione, stando alle differenti copertine, anche se tutte contrassegnate dal medesimo numero d’uscita e da un identico titolo, ‘More than Design’, sotto il quale campeggia la banda delle categorie tematiche: architettura, mobili, gioielli, orologi, gente. Una gamma eterogenea in cui pare di capire che l’ornamento non comporti affatto un crimine. “Non si tratta di stimolare necessariamente la vanità e il lusso, tutt’altro”, ci dice Anna Del Medico, caporedattrice della rivista; lei, un cognome italiano acquisito col matrimonio. “Prendi l’oggetto orologio”, precisa ancora, “vogliamo approfondire gli aspetti estetologici di questo strumento in continua evoluzione stilistica e tecnica. In generale, intendiamo seguire le prospettive delle cose che contaminano il quotidiano. Questo ci permetterà anche di essere critici, perché ne va delle nostre future abitudini, se non anche dei nostri futuri stili di vita”.
In copertina incuriosisce l’indicazione ‘digital design inside’. La casa editrice Khadjawi-Nouri & Partners Digital Verlags GmbH parla esplicitamente di interattività integrata. Già, ma in che senso? Sempre incalzati da musica e voci, schermi e fasci di luce coloratissima, vogliamo farci spiegare il format direttamente dalla caporedattrice.

Anna, come mai questa scelta particolare di uscire con tre copertine differenti per il medesimo magazine?
È una prassi certamente inconsueta, ma tre differenti copertine ci dànno la possibilità di attrarre e incuriosire più tipi di lettori contemporaneamente. In fondo, il nostro obiettivo è evidente, vogliamo rendere l’idea dell’ampiezza dei contenuti del nostro magazine.

Sarà così per ogni uscita?
Sì, presenteremo tre copertine anche in futuro, e per ogni numero inviteremo nuovi designer e grafici.

Puoi spiegarci in cosa consiste l’interattività per un classico magazine cartaceo?
Concepiamo More than Design nella duplice versione, cartacea e online, come una piattaforma complementare ben integrata. Se il magazine su carta, come è logico, fornisce una informazione sufficiente ma in un certo senso strumentalmente limitata, il lettore può saperne di più attraverso il collegamento on line con il nostro sito, ricco di album fotografici, video, comunicazioni dei produttori ecc. Tuttavia il nostro magazine offre anche la possibilità di un accesso interattivo immediato. Chi possiede un portatile con sistema operativo Android, potrà connettersi mediante una specifica app gratuita al contenuto digitale nei punti in cui il giornale cartaceo ha integrato nelle sue pagine, segnalandolo di volta in volta, un microchip che tecnicamente si chiama Chip_NFC. È una tecnologia sperimentale che riesce a superare efficacemente il dilemma tipico degli ultimi anni tra formato cartaceo o digitale.

In conclusione, puoi farci il quadro tecnico del tuo magazine?
Sì, sarà trimestrale, cioè uscirà quattro volte l’anno, con uno standard minimo di 152 pagine e con una tiratura di 25.000 copie; 9.80 euro il costo singolo.

Franco Veremondi

www.morethandesign.at

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Franco Veremondi

Franco Veremondi

Nato a Perugia, residente a Roma; da alcuni anni vive prevalentemente a Vienna. Ha studiato giurisprudenza, quindi filosofia con indirizzo estetico e ha poi conseguito un perfezionamento in Teoretica (filosofia del tempo) presso l’Università Roma Tre. È giornalista pubblicista dal…

Scopri di più