Finissage & Talk /Tracce di risonanza

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MARIO IANNELLI
Via Flaminia 380 00196 , Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
09/12/2016

ore 18,30

Uffici stampa
ELENA BARI - NEWRELEASE
Generi
incontro - conferenza, serata - evento
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Philip Topolovac in conversazione con Giuliana Altea e Mark Gisbourne sui temi della mostra.

Comunicato stampa

Philip Topolovac in conversazione con Giuliana Altea e Mark Gisbourne sui temi della mostra.

Galleria Mario Iannelli è lieta di presentare Tracce di risonanza talk e finissage della mostra für immer (per sempre), Venerdì 9 dicembre alle ore 18:30 .
L'artista Philip Topolovac sarà conversazione con Giuliana Altea e Mark Gisbourne sui temi della mostra.

für immer (per sempre), allestita fino al 13 dicembre, è un loop incessante fra senso di perdita e recupero, fra disastro e ricostruzione. Nella mostra stratificazioni storiche si incrociano ed originano un cortocircuito temporale instabile.
Topolovac prospetta la possibilità del pathos e della nostalgia, così frequentemente associati nell’arte contemporanea ai temi da lui trattati (il calco, la rovina, la reliquia, la catastrofe), per ritirarla subito dopo con l’ombra di un sorriso.

La mostra si apre con un edificio in fiamme, Braciere, un piccolo modello del Palazzo della Civiltà Italiana di Guerrini, Lapadula e Romano (1936-1943). Il monumento simbolo del quartiere mussoliniano dell’EUR brucia, richiamando ai nostri occhi non solo il crollo della dittatura ma anche la crisi delle certezze ideologiche del modernismo.

Gli oggetti-testimoni di una perdita sono per eccellenza le rovine. Documenti del naufragio del passato ma anche presagio di catastrofi future, complice il senso di tragedia creato oggi da tracollo ambientale, guerra in atto o incombente e crisi economica.
Le rovine sono punti in cui si attua il corto circuito tra passato e presente che, Benjamin e Agamben insegnano, è proprio della contemporaneità.

Un cumulo di macerie, Celestial debris, accoglie il visitatore nella prima stanza della galleria: sono frammenti di due calchi in gesso, il primo tratto da un’anonima statua barocca di un santo o angelo, il secondo dalla replica di un satellite obsoleto.

Topolovac utilizza la tecnica del calco in una serie di rilievi in resina, Mapping, che riproducono la conformazione di pezzi di terreno, presentati come elementi modulari collocati entro una griglia metallica. La scultura, il cui modulo è dato dalla misura del piede romano (29,63 cm), suggerisce ancora una volta l’identificazione di diversi livelli temporali; lo schema modernista della griglia viene a coincidere con l’impianto a scacchiera trasmesso dalla polis greca al castrum romano.

L'artista fa affiorare le sue sculture da crepe e fori come accade per Hole, esse sembrano alludere a una dimensione nascosta e inconoscibile dell’architettura.

Il video Für immer che chiude la mostra così com’era cominciata, con l’immagine di un disastro che non è veramente tale: un modellino del Titanic posato su trespoli appare per pochi secondi, esplode davanti ai nostri occhi e riappare in loop. Un ciclo continuo di distruzione e ricostruzione che non sappiamo se confermi o smentisca l’assicurazione di stabilità e durata consegnataci dal titolo del progetto. Per sempre?