Francesco Zizola – Le nuove donne del cacao

Informazioni Evento

Luogo
TRIENNALE - PALAZZO DELL'ARTE
Viale Emilio Alemagna 6, Milano, Italia
Date
Dal al

10.30-20.30 da martedì a domenica

Vernissage
01/07/2016
Editori
SILVANA EDITORIALE
Artisti
Francesco Zizola
Generi
fotografia, personale
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Il fotografo, recentemente insignito del “World Press Photo 2016 – Contemporary Issue”, ha documentato una sorta di rivoluzione in corso tra alcune donne coltivatrici di cacao in Costa d’Avorio.

Comunicato stampa

LE NUOVE DONNE DEL CACAO (LOGO MOSTRA)
1-17 luglio 2016 | Triennale di Milano | Viale Alemagna 6, Milano
Orari mostra: 10.30-20.30 da martedì a domenica

Fotografie di: Francesco Zizola
Progetto a cura di: ArtsFor_
Art Direction: 46xy
Allestimenti: Altofragile
Catalogo: Silvana Editoriale

La mostra è composta da:
40 fotografie (20 dittici) a colori, formato 70x100
Un video di 8,30'
Il catalogo è disponibile presso lo Store della Triennale per tutta la durata della mostra

comunicato stampa

Milano, dal 1° al 17 luglio 2016 presso la Triennale di Milano è allestita la mostra fotografica “LE NUOVE DONNE DEL CACAO” di Francesco Zizola.

Il fotografo, recentemente insignito del “World Press Photo 2016 - Contemporary Issue”, ha documentato una sorta di rivoluzione in corso tra alcune donne coltivatrici di cacao in Costa d’Avorio. Il fatto rivoluzionario è rappresentato dalla costruzione di una fabbrica dove le donne del posto producono sapone con gli scarti del cacao ma, soprattutto, ne ricavano un guadagno economico, fatto del tutto inusuale nelle zone rurali del Paese. Il progetto della fabbrica è di Solange N’Guessan, quarantenne ivoriana, a capo di 18 cooperative di coltivatori di cacao, che ha come missione il miglioramento della condizione delle donne del suo Paese. “L’idea della fabbrica del sapone mi è giunta dopo molte notti insonni - racconta Solange N’Guessan- interrogavo quei volti di donne invecchiate e indurite dalla fatica, dove trovavo rassegnazione, assenza di prospettive, ma anche una dignità inestinguibile. Un giorno vedendole impegnate attorno a un fuoco a preparare l’impasto per fare il sapone, ho visto in quella attività la loro opposizione al degrado e alla miseria, il simbolo della loro dignità. Il progetto della fabbrica del sapone ha preso forma da quel momento. Ho reso una pratica antica una produzione organizzata, con macchinari che hanno reso il lavoro meno faticoso e accessibile al maggior numero di donne possibile, protette da un fabbricato. E’ una fabbrica sostenibile perché utilizza materiali naturali del luogo: gusci del cacao e olio di palma, ci basiamo inizialmente su vendite all’interno delle 5.000 famiglie di coltivatori, ma possiamo estendere le vendite fuori dal nostro entourage, con un po’ di aiuto. Questo vuole essere un inizio”.

Racconta Francesco Zizola: “Ho conosciuto Solange N’Guessan un anno fa nel villaggio dove sarebbe stato realizzato il suo sogno, mancava poco all’arrivo dei macchinari e la costruzione del fabbricato. Volevo cogliere il senso dell’attesa di donne che non si sono mai concesse di pensare in prospettiva, ma solo al presente. Quel senso di attesa nei loro sguardi dignitosi è l’essenza della mostra. Sono tornato un anno dopo per cogliere il cambiamento e mi sono sempre più convinto che l’Africa cambierà solo attraverso le donne”.

Conclude Solange N’Guessan: “Questo progetto è stato realizzato grazie al sostengo di un produttore di cioccolato italiano, la Luigi Zaini, con loro si è creata una vera e propria alleanza tra la gente che produce cacao e chi lo trasforma in cioccolato. Quando presentai il progetto mi dissero che la mia determinazione ricordava quella di Olga Zaini, nonna degli attuali proprietari, a capo dell’Azienda in tempi in cui le donne in Italia non occupavano posizioni di comando; mi ha fatto piacere e per rimarcare questa affinità, con le donne della fabbrica abbiamo deciso di chiamare i saponi OLGA Z, come incoraggiamento alle donne che devono ancora combattere per la loro autonomia e dignità. Spero che i nostri saponi possano avere successo per dare possibilità a sempre più donne di partecipare, e che queste foto… facciano il giro del mondo per contagiare sempre più alleanze”.