Porta Bono

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA CREDITO SICILIANO
Piazza Duomo 12, Acireale, Italia
Date
Dal al

da mercoledì a domenica 18.30 – 22.00
aperture straordinarie su prenotazione
chiuso lunedì e martedì

Vernissage
24/06/2016

ore 19

Generi
arte contemporanea, collettiva
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La Galleria Credito Siciliano di Acireale inaugura la mostra “Porta Bono”, dedicata al tema dei flussi migratori dei popoli dai paesi in crisi di democrazia.

Comunicato stampa

"Porta bono o to vicinu ca u ciauru ti ni veni"
Augura il bene al prossimo tuo che ne avrai beneficio.

La Galleria Credito Siciliano di Acireale inaugura, giovedì 23 giugno, la mostra “Porta Bono”, dedicata al tema dei flussi migratori dei popoli dai paesi in crisi di democrazia.
Un percorso espositivo che offre al visitatore, in chiave artistica e metaforica, una “fotografia” dell’attualissimo tema dei migranti e della ricerca del diritto a vivere con dignità, che coinvolge da decenni non solo la Sicilia, porta del Mediterraneo, ma l’intero territorio Europeo e non solo. Questo è il tema focale della mostra la quale - partendo dalla materialità del suolo siciliano, del suo mare e del suo potente vulcano - mescola gli ingredienti essenziali del fenomeno geopolitico che l’Europa e il mondo stanno attraversando: da un lato le radici emblematizzate dall’utilizzo di materiali autoctoni e dall’altro il rifugio, ossia il riparo di fortuna del diverso, dello straniero.
La sua rappresentazione visiva, pensata dai curatori Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio, è intesa in senso etno- antropologico come anche in senso minerale ed infatti la mostra si sviluppa nella disposizione di cumuli di materiali inerti quali la sabbia basaltica, la pietra arenaria, il sale marino, la torba, il legname. Questi cumuli di materiali terreni autoctoni, di forma e volume variabile occupano interamente lo spazio espositivo creando un percorso obbligato per il visitatore il quale, attraverso piccole aperture potrà osservare l’interno degli stessi cogliendo l’atmosfera tipica di una grotta, di un bivacco, di un rifugio provvisorio disseminato di oggetti sparsi (un fornelletto da campo, un salvagente, un pentolino con avanzi di cibo, una coperta strappata, ecc..) che ben rappresentano il dramma del rifugiato, del nomade, dell’occupante una terra straniera e sconosciuta.
Il rifugio è il tema costante della mostra e tutti gli accessi alle sale espositive del secondo piano della Galleria sono tamponati con materiali edili quali tavole in legno, pannelli, mattoni in calcestruzzo, cataste di legname impilato. Questo a significare l’inaccessibilità e la preclusione e, non direttamente, la reclusione di chi sogna l’attraversamento di terre, continenti, aree geografiche, senza in realtà poterne realmente fruire; obbligato ad un percorso predeterminato dove possibili “varchi” sono spesso inaccessibili.
Lo spazio espositivo, convincente nella rappresentazione in chiave artistica di un’umanità in pericolo- diventa, al contempo, ricostruzione scenica e metaforica di speranza e di protezione. Il rifugio, rappresentato con forme e materiali diversi, simboleggia l’Europa, terra non facile ma certo garante dei diritti umanitari basilari della persona.
La mostra dedica inoltre uno spazio a sei pannelli pittorici, realizzati anch’essi in parte con materiali di scarto, dagli alunni dei licei acesi, che hanno interpretato, in chiave artistica, il tema delle migrazioni dei popoli, in una più ampia accezione di un "mondo sotto sopra" in cui i punti di riferimento dei luoghi familiari e delle relazioni generazionali e tra i popoli risultano intenzionalmente ribaltati. La realizzazione di queste opere rientra nel progetto Festival della Cultura Creativa promosso dall’Abi e realizzato dalle banche che hanno scelto di aderire, per avvicinare i giovani alla cultura.
La mostra è corredata da un catalogo con un testo di presentazione a firma Iba Dahlwāhirī, pseudonimo di una o più persone operanti in qualità di giornalisti e attivisti di lingua araba presumibilmente residenti nel Regno Unito con lo status di perseguitati politici per essersi opposti alle politiche repressive dei paesi d’origine. Con il ruolo di independent curator, Iba Dahlwāhirī offre una lettura lucida e profonda dell’iniziativa voluta dal Credito Siciliano nella propria galleria di Acireale, iniziativa che si colloca all’interno di una costellazione di progetti installativi, performance e mostre site-specific di respiro internazionale che intendono affrontare il pressante tema umanitario dei migranti.
La mostra è prodotta dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese con la collaborazione degli studenti del Liceo classico “Gulli e Pennisi”, del Liceo scientifico “Archimede”, del Liceo delle Scienze Umane “Regina Elena” di Acireale e con il coordinamento didattico de il Quadrivio/Acireale nell’ambito del Festival della Cultura Creativa 2016 – ABI Associazione Bancaria Italiana.