Videocracy #1 – Bruce Nauman / Cheryl Donegan

Informazioni Evento

Luogo
MACRO - MUSEO D'ARTE CONTEMPORANEA DI ROMA
Via Nizza, 138, Roma, Italia
Date
Dal al

da martedì alla domenica ore 10.30-19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Chiuso il lunedì

Vernissage
25/05/2016

ore 18 su invito

Biglietti

Tariffa intera: non residenti 11,00 €, residenti 10,00 €. Tariffa ridotta: non residenti 9,00 €, residenti 8,00 €.

Artisti
Bruce Nauman, Cheryl Donegan
Curatori
Marco Fabiano
Uffici stampa
ZETEMA
Generi
arte contemporanea, doppia personale, video
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La video-mostra VIDEOCRACY: Bruce Nauman > Cheryl Donegan, curata da Marco Fabiano e promossa da Roma Capitale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, rappresenta la prima tappa di un viaggio all’interno della Collezione dei video del MACRO.

Comunicato stampa

VIDEOCRACY #1
Bruce Nauman > Cheryl Donegan

a cura di Marco Fabiano

Preview Stampa: 25 maggio 2016 ore 11.00
Inaugurazione: 25 maggio 2016 ore 18.00
Apertura al pubblico: 26 maggio – 2 ottobre 2016

MACRO - Museo d’Arte Contemporanea Roma
MACRO Hall e Foyer, Via Nizza 138

comunicato stampa

La video-mostra VIDEOCRACY: Bruce Nauman > Cheryl Donegan, curata da Marco Fabiano e promossa da Roma Capitale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, rappresenta la prima tappa di un viaggio all’interno della Collezione dei video del MACRO dalla quale sono stati estrapolati e messi a confronto tre video dei due dei più grandi ed importanti video-artisti del Novecento: Bruce Nauman, di cui verrà trasmesso Walking in an Exaggerated Manner Around the Perimater of a Square (1967-68, 10’ 35”) e Cheryl Donegan che sarà presente con Head (1993, 5’ 56”) e Sets (1997, 3’ 16”).
Il confronto/raffronto fra generazioni, generi, tipologie mediali e metodologie filmiche del “fare” video nel XX secolo danno anche la possibilità di rileggere, ovviamente in maniera minimale e, se si vuole, appena accennata, la concettualità di un periodo, gli anni Sessanta di Nauman in cui questo tipo di arte è esplosa, rispetto a quello degli anni Novanta, con Donegan, in cui l’arte del video era ormai “prodotto” appunto d’arte entrato direttamente nei circuiti del sistema dell’arte internazionale. In primo piano quindi il rapporto fra due diverse fasi della video arte, quella che potremmo definire come “archeologica”, legata ancora all’azione e al concettuale, a confronto appunto con quella degli anni Novanta dove l’azione è superata dalla tecnica.
Videocracy è citazione di una saggio di Rosalind Krauss riguardante appunto la videocrazia di questo tipo di arte rispetto ad altri stili. Ovviamente l’artista si riferisce ad un periodo cronologico e artistico più vicino a Nauman, ma che possiamo traslare anche a Donegan, soprattutto nel momento in cui la medialità dell’arte è realmente divenuta dominante.