Rosanna Rossi – Elogio della Lentezza

Informazioni Evento

Luogo
PINACOTECA COMUNALE CARLO CONTINI
Via Sant’Antonio , Oristano, Italia
Date
Dal al

lun-dom 10.30/13.00 – 17.00/19.30

Vernissage
18/12/2015

ore 19

Artisti
Rosanna Rossi
Curatori
Roberta Vanali, Efisio Carbone
Generi
arte contemporanea, personale
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Oristano ospita, per la prima volta, Rosanna Rossi, un’artista caratterialmente volitiva, dal temperamento sanguigno, dalle posizioni nette e spesso scomode e, tuttavia, capace di un originalissimo rigore metodologico che da sempre ispira e connota la sua pratica artistica.

Comunicato stampa

ROSANNA ROSSI
ELOGIO DELLA LENTEZZA

Oristano
Pinacoteca comunale “Carlo Contini”
18 dicembre 2015 – 14 febbraio 2016

Comunicato Stampa

Venerdì 18 dicembre (ore 19.00), presso la Pinacoteca “Carlo Contini” di Oristano
sarà inaugurata la mostra Rosanna Rossi, Elogio della Lentezza, a cura di Efisio Carbone e Roberta Vanali che, per la prima volta a Oristano, vedrà la presenza di 46 opere pittoriche dell’artista cagliaritana,
prodotte in un arco cronologico che va dal 1974 al 2015.

Oristano ospita, per la prima volta, Rosanna Rossi, un’artista caratterialmente volitiva, dal temperamento sanguigno, dalle posizioni nette e spesso scomode e, tuttavia, capace di un originalissimo rigore metodologico che da sempre ispira e connota la sua pratica artistica. Ogni sua opera è una polifonia complessa e stratificata, una sapiente combinazione di segni, forme e materia, un microcosmo unico, rigidamente strutturato ma cangiante e ricettivo nel catturare ogni vibrazione luminosa. A dispetto di un contesto contemporaneo basato sull’effimero, sul vacuo narcisismo catodico dell’apparenza e dell’apparire, le sue opere oppongono e impongono un ritmo cadenzato, la pausa della meditazione e la profondità della riflessione: l’Elogio della Lentezza.
Ivo Serafino Fenu

Quando finisce il fiume e quando comincia il mare? Da questa frase di Kandinskij, usata per spiegare la difficoltà di distinguere la linea dalla superficie, principia un lungo viaggio nella produzione artistica di Rosanna Rossi con particolare focus sull’uso della riga. La linea è tempo poiché la lunghezza è un concetto temporale, per la Rossi una dicotomia tra tempo interno, lentissimo e meditato, e tempo esterno, dominato da estrema dinamicità e dal lavoro portato al limite della fatica e della sopportazione fisica.
Efisio Carbone

In contrapposizione all’elogio della velocità futurista dove “tutto si muove, tutto corre, tutto volge rapido”, proprio la lentezza, che Sepulveda definisce una nuova forma di resistenza, è il cardine del processo creativo di Rosanna Rossi che, per penetrare la forza incalzante dell’esistenza e indagare la percezione oltre la visione, si serve della serialità del segno. Della linea come modulo ripetibile all’infinito, dove il vuoto ha la stessa importanza del segno ma che non può prescindere dalla attenta riflessione, dalla lentezza del gesto da cui scaturiscono una precisione chirurgica e un rigore compositivo a dir poco sorprendenti. Innalzando il suo stato di coscienza per giungere ad un livello di meditazione profonda e di benessere creativo che l’accostano al sacro. La sacralità di un gesto intenso e preciso perché lento.
Roberta Vanali

Nota biografica
Nata nel 1937 a Cagliari dove vive e lavora. Compiuti gli studi presso L’istituto d’Arte Zileri di Roma rientra nell’isola nel 1958. Dopo le prime esperienze all’interno delle attività di Studio 58, caratterizzate da una figurazione espressiva alterata da suggestioni materiche, la sua ricerca si orienta, nel decennio successivo verso un’astrazione che fa interagire reminiscenze naturalistiche nell’uso del colore con le connotazioni segniche di matrice informale. Gli sviluppi successivi, pur con periodici sconfinamenti nell’ambito del ready-made, mantengono questa ambivalenza progettuale, oscillando costantemente tra un ordine costruttivo di ascendenza concreta e soluzioni materico-espressive dell’astrazione neoinformale. Docente al liceo artistico dal 1968 al 1983, ha insegnato in vari corsi di specializzazione e dal 1984 al 1990 all’Istituto Europeo di Design. Dal 1970 inizia a occuparsi di installazioni permanenti in spazi pubblici. Il suo lavoro continua a scandagliare i linguaggi tradizionali ma all’interno di una figurazione inusitata.