Sembra vero. L’orto imitato dalla ceramica

Informazioni Evento

Luogo
MUSEO DELLA CERAMICA - PALAZZO FAUZONE DI GERMAGNANO
Vicolo A Piazza , Mondovì, Italia
Date
Dal al

venerdì-sabato: 15.00-18.00 / domenica: 10.00-18.00

Vernissage
05/09/2015

ore 18 su invito

Contatti
Email: info@marcovaldo.it
Sito web: http://www.gustoebellezza.it
Biglietti

Ingresso al Museo della Ceramica INTERO: euro 6,00; RIDOTTO: euro 3,00 (giovani fino a 18 anni; studenti universitari con documento universitario; adulti oltre i 60 anni; gruppi dalle 15 persone in su; possessori di tessera FAI; gruppo famiglia di almeno 3 persone); GRATUITO: bambini fino a 6 anni; possessori Tessera Torino Musei VISITA GUIDATA: euro 2,00

Curatori
Christiana Fissore
Uffici stampa
STILEMA
Generi
arte contemporanea, arti decorative e industriali
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Sembra Vero. L’orto imitato dalla ceramica nasce con la convinzione che i prodotti tipici del territorio possano e debbano essere ulteriormente valorizzati attraverso il linguaggio dell’arte.

Comunicato stampa

SEMBRA VERO
L’orto imitato dalla ceramica
a cura di Christiana Fissore

5 settembre – 30 novembre 2015
Mondovì (Cn), Museo della Ceramica
Palazzo Fauzone di Germagnano - piazza Maggiore, 1 - 12084 Mondovì (CN)

Sembra Vero. L’orto imitato dalla ceramica
Dalla terra alla tavola o la terra in tavola? Piccole ma sostanziali differenze per tracciare un profondo ed indelebile legame. Il Monregalese, infatti, è da sempre un territorio che offre innumerevoli e prelibati doni, frutto della cura e della maestria dell'uomo.
Perché la città di Mondovì é rinomata per la produzione di frutta e ortaggi ed ha imparato nei secoli a portare in tavola direttamente la 'propria terra'. Da un lato il terreno fertile che porta raccolto, dall'altro l'argilla malleabile ed affine all'arte della ceramica che ha segnato nel profondo il territorio.
Agli albori del XIX secolo nel borgo del Rinchiuso a Mondovì inizia la fabbricazione di un tipo ceramico ideato nell'Inghilterra della Rivoluzione industriale,poi chiamato in Italia “terraglia”.
Il Comune del basso Piemonte dà vita,nel corso dell'Ottocento,insieme ai vicini centri di Chiusa di Pesio,Vicoforte,Villanova e Mombasiglio, ad un vero proprio distretto industriale della ceramica per la produzione di della terraglia tenera destinata per lo più al mercato popolare e borghese.
Un affetto particolare accompagna ancora oggi i manufatti “Vecchia Mondovì” decorati con soggetti di grande immediatezza espressiva, divenuti oggetto di appassionato collezionismo.
Tra i temi più diffusi, oltre i noti galletti di ascendenza francese,dotati di sontuose quanto improbabili code, anche quelli “alla frutta e ortaggi” caratterizzati da un gusto inconfondibilmente fresco e sorprendentemente contemporaneo.
Sono queste, in sintesi, le ragioni che hanno condotto il Museo della Ceramica di Mondovì, collocato nel settecentesco Palazzo Fauzone di Germagnano, all'idea di offrire ai propri visitatori questa affascinante esperienza . Le 17 sale dei piani nobili del Palazzo, ricche di affreschi, stucchi ee arredi con cui dialogano costantemente i pezzi esposti, godono di una vista superba non solo sulla Piazza Maggiore, ma anche sulle Alpi Marittime e sulle fruttifere colline delle Langhe. Un luogo ottimale da cui esportare tale legame con la tradizione.
Sembra Vero. L’orto imitato dalla ceramica nasce con la convinzione che i prodotti tipici del territorio possano e debbano essere ulteriormente valorizzati attraverso il linguaggio dell'arte.
Una convinzione che trova profondi basi storiche, fondate nell'arte iconografica del distretto industriale ceramico monregalese. Nel XIX secolo erano le mani svelte ed esperte delle decoratrici ad eseguire a pennello questi soggetti di grande impatto espressivo. Anche L’arte della foggiatura ha restituito piccoli gioielli di maestria artigianale, come lelgrandi foglie in rilievo per lo più rappresentative dei pampini di vite. A partire dalla seconda metà del XIX secolo nelle manifatture del distretto iniziò un processo di semplificazione dei motivi decorativi, grazie all’impiego di tecniche seriali a scapito del tradizionale uso del pennello. I temi rimasero però gli stessi, fedeli alla tradizione, continuando a rappresentare l'iconografia fortemente legate al territorio di appartenenza.
Il centro della mostra sarà costituito da un orto, ricostruito all'interno del Museo, con frutta ed ortaggi rappresentati non solo dagli storici esemplari della collezione del Museo, ma anche da riproduzioni in ceramica realizzate in UP, l'unità produttiva del Museo. Queste ultime verranno realizzate dagli allievi dell’Accademia Albertina di Torino che seguono il corso accademico di arte ceramica presso il Museo. Il risultato finale di un percorso che vede la struttura museale come 'contenitore vivo', in grado non solo di ospitare il corso accademico ma di offrire agli studenti l’occasione di entrare nel vivo della programmazione museale, all’interno di un vero e proprio laboratorio d'arte.
Nel corso della mostra è prevista l'organizzazione di appuntamenti a tema per avvicinare il pubblico di tutte le età a questa nuova originale iniziativa.