Milojka Drobne – Znak / Segno

Informazioni Evento

Luogo
CHECK POINT PAINT
Via Castaldi 3, Trieste, Italia
Date
Dal al

dal mercoledì al venerdì, dalle ore 17 alle 19.

Vernissage
10/12/2014

ore 17

Artisti
Milojka Drobne
Generi
arte contemporanea, personale
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L’artista slovena Milojka Drobne presenterà la mostra di sculture dal titolo Znak / Segno.

Comunicato stampa

Presso la galleria Check Point Paint a Trieste, via Castaldi 3, l’artista slovena Milojka Drobne presenterà la mostra di sculture dal titolo Znak / Segno.
Il 10 dicembre 2014, giorno dell’inaugurazione, dalle ore 17 alle 19 l’artista eseguirà una performance, durante la quale eseguirà per i visitatori sculture di piccole dimensioni in creta, ogni visitatore potrà sceglierne una tipologia toccando i modelli nascosti. L’artista provvederà nei giorni seguenti alla cottura delle sculture, i visitatori potranno ritirarle il giorno di chiusura della mostra e portarle a casa.
La mostra si presenta alquanto inusuale, dai visitatori ci si aspetta che tocchino le sculture percependole così anche a livello tattile.

Il curatore della mostra e della performance è Denis Volk.

La mostra è visitabile sino al 17 dicembre 2014, dal mercoledì al venerdì, dalle ore 17 alle 19.

Milojka Drobne (1967, Celje, Slovenia) ha ultimato lo studio di didattica delle arti visive nel 1998 presso la facoltà di Pedagogia a Maribor. Tra gli anni 2004 e 2007 ha approfondito l’aspetto tattile a Mosca. Questo aspetto emerge anche nel suo progetto interattivo in fieri Ne dotakniti se / Non toccare. Le discipline artistiche cui si dedica sono: la scultura, l’installazione nello spazio, l’azione interattiva e la fotografia. Ha presentato le sue opere a mostre e rappresentazioni in Slovenia e in Russia. Vive ed opera a Bistrica nei pressi di Lesično (Slovenia).

La mostra è realizzata in collaborazione con: Galleria Check Point Paint Trieste, Consolato Generale della Repubblica di Slovenia Trieste, Ministero della Cultura della Repubblica di Slovenia

Elenco delle fotografie:
Milojka Drobne: Znak / Segno, 2014, terracotta, altezza 52 mm (foto Jaka Jeraša)

Non toccare (NT)

Il tatto appartiene ai sensi principali dell’uomo. E’ anche l’unico che consente di percepire il circostante e noi stessi in esso, quando l’uomo non vede e non sente. La fisiologia della percezione che viene laicamente definita (con)tatto, si distingue nello specifico in categorie. Il tatto si manifesta attraverso il contatto e gli stimoli vengono recepiti attraverso la superfice del corpo: la pressione, la temperatura e il dolore. Una visione più ampia considera come tattile anche la percezione dei ricettori situati più profondamente nel corpo e consentono così di percepire quanto accade all'interno del corpo. Questi possono essere per esempio la postura o la posizione del corpo, oppure la tensione dei muscoli o di alcuni organi interni. Così possiamo scoprire il circostante anche attraverso la percezione dei cambiamenti del nostro corpo: quando per esempio la nostra pelle viene a contatto con qualche oggetto, percepiamo la sua superficie, consistenza, temperatura, direzione o ritmo del movimento, addirittura la velocità.
Ogni nostro movimento è allo stesso tempo tattile, anche quando non è finalizzato al movimento e percezione di qualcosa di specifico. Anche il lavoro manuale comporta l’aspetto tattile delle mani. La percezione tattile presuppone il toccare. Questo è spesso un semplice mezzo di comunicazione. Serve a trasmettere comunicazioni essenziali, soprattutto nell’espressione dei sentimenti. L’espressione dei veri sentimenti a parole, se non sorretta dai gesti che spesso contemplano anche il toccare, sarebbe in qualche modo incompleta, spesso però la sola comunicazione attraverso gesti risulta sufficiente e completa.
Milojka Drobne fa uso del tatto e del toccare in modo creativo. Attraverso le mani tocca l’argilla, il suo pensiero la permea instaurando la comunicazione, la sua volontà imprime alla materia i suoi pensieri e le sue visioni che il materiale stesso le suscita e ne determina la forma finale. Dalla massa di argilla plasma una figurina – Znak / Segno, Sema come viene definita da lei stessa, esattamente come le sue mani la plasmano. Alla massa di argilla imprime una forma solida, dall'interno vuoto e con le “gambe”. L’artista plasma con l’argilla un oggetto piramidale vuoto con tre “gambe”, percepito da lei come essere dal nome Segno, che senza volere richiama la creazione biblica di Adamo.
Vuole trasmettere il suo modo di rapportarsi alla creazione allo spettatore che deve perciò toccare le opere di Milojka Drobne ed instaurare con esse un rapporto corporale tattile, spesso può anche spostarle all’interno dello spazio della galleria, contribuendo ad imprimere la sua energia e le sue emozioni.
L’artista a volte regala la sua opera allo spettatore. Così è nata l’azione artistica del dono dei Segni dal titolo Non toccare (NT). Attraverso i doni l’artista trasmette il suo modo personale di rapportarsi all’oggetto, attraverso il quale il suo possessore potrà crearne uno suo egli stesso. Quando lo prende in mano, si rende conto che è fatto su misura, apposta per lui; e se il nuovo proprietario lo consente riesce a percepire questo legame toccando il Segno e facendolo suo. Questo è anche il fine dell’artista.
Milojka Drobne si impegna sempre durante il suo processo creativo, a mantenere a lungo termine nel suo bilancio la posizione di azzeramento, senza guadagni e senza perdite. Cerca di instaurare un equilibrio materiale, affettivo e spirituale. I suoi ricavi servono a coprire le spese materiali, legate all’attività creativa, perciò regala le sue opere in ceramica Segni agli spettatori e non le vende. Sceglie da sola a chi assegnarle in dono. Donando le sue percezioni tattili, trasmesse durante la modellazione all’argilla, regala anche il suo modo di pensare e sentire che provava durante la modellazione del Segno. Il Segno di Milojka rappresenta dunque anche i suoi sentimenti e il suo modo di rapportarsi che il proprietario percepisce ogni volta che prende in mano il suo Segno e lo tocca.

Denis Volk
traduzione Jasna Merkù