Sirio Vanelli – Se stavamo bene stavamo fermi

Informazioni Evento

Luogo
CAFFE' LETTERARIO
Via Fanfulla 3, Lodi, Italia
Date
Dal al
Vernissage
23/11/2014

ore 19

Artisti
Sirio Vanelli
Generi
fotografia, personale
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Dopo il grande successo ottenuto da NAJ (Ngäbe | Apure | Jacoa) di Carlos Manuel Gasparotto, che raccontava le vite dei nativi di alcune regioni tra Panama e Venezuela, e il progetto fotografico sull’India promosso dalla fotogiornalista francese Marine Bardin, IN SITU si conclude con il poetico racconto per immagini del soggiorno nel Sud Est asiatico e in Australia di Sirio Vanelli.

Comunicato stampa

Se stavamo bene, stavamo fermi.
di Sirio Vanelli

Vernissage domenica 23 novembre ore 19.00
Data di chiusura mercoledì 10 dicembre

Se stavamo bene, stavamo fermi del fotografo e videomaker Sirio Vanelli è la terza mostra del trittico di reportage fotografici dal titolo IN SITU | Ambienti di reazione, dove il concetto di viaggio viene declinato in tre appuntamenti che stanno avendo luogo da settembre a dicembre nello spazio espositivo del Caffè Letterario di Lodi.

Dopo il grande successo ottenuto da NAJ (Ngäbe | Apure | Jacoa) di Carlos Manuel Gasparotto, che raccontava le vite dei nativi di alcune regioni tra Panama e Venezuela, e il progetto fotografico sull’India promosso dalla fotogiornalista francese Marine Bardin, IN SITU si conclude con il poetico racconto per immagini del soggiorno nel Sud Est asiatico e in Australia di Sirio Vanelli.

Sud America, India, Australia e Sud Est Asiatico sono i luoghi nei quali gli artisti non solo hanno viaggiato ma hanno cercato, attraverso la fotografia, di incontrarsi/scontrarsi con la cultura, la gente e il paesaggio. Il viaggio non è più quindi puro turismo ma un restare nei luoghi, in situ, appunto.

Dopo essersi laureato alla NABA di Milano in Media Design e Arti Multimediali, Sirio decide di partire e di rimanere in Australia un anno, al termine del quale si ferma nel Sud Est Asiatico visitando Singapore, Cambogia e Vietnam. ​
Se stavamo bene stavamo fermi è il risultato di un anno in bilico tra lavoro, turismo, ricerca personale e una convalescenza che ha costretto l'artista a prolungare il soggiorno in Vietnam, il tutto sapientemente raccontato attraverso l’utilizzo del bianco e nero e una sensibilità che non solo permettono a queste fotografie di essere uno spaccato di vita vissuta ma rendono ciascuna di esse un vero e proprio frammento di bellezza naturale e umana.