Ferdinando Scianna – Visti&Scritti

Informazioni Evento

Luogo
MAXXI - MUSEO DELLE ARTI DEL XXI SECOLO
Via Guido Reni 4a, Roma, Italia
Date
Il
Vernissage
18/09/2014

ore 19

Editori
CONTRASTO
Artisti
Ferdinando Scianna
Generi
presentazione
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Attraverso il suo ultimo volume il maestro della fotografia ripercorrerà la sua carriera e la sua vita. L’intervento della attrice Anna Bonaiuto arricchirà la serata con la lettura di alcuni brani selezionati da Visti&Scritti.

Comunicato stampa

Giovedì 18 settembre Ferdinando Scianna sarà al MAXXI. Museo nazionale delle arti del XXI secolo per l’iniziativa Nel baule. Ricordi e autobiografie, curata da Roberto Ippolito. Dopo la pausa estiva Nel baule riprenderà con la presentazione del nuovo libro di Ferdinando Scianna, Visti&Scritti, pubblicato da Contrasto. L’incontro sarà alle ore 19 nello spazio all’aperto all’interno del Museo (via Guido Reni 4a). Attraverso il suo ultimo volume il maestro della fotografia ripercorrerà la sua carriera e la sua vita. L’intervento della attrice Anna Bonaiuto arricchirà la serata con la lettura di alcuni brani selezionati da Visti&Scritti.

© Ferdinando Scianna/Magnum Photos/Contrasto

Visti & Scritti di Ferdinando Scianna è il nuovo titolo della collana In parole di Contrasto. Dopo Ti mangio con gli occhi, il volume che ha inaugurato la collana di successo che vanta titoli in classifica di vendita, Ferdinando Scianna è tornato in libreria con un volume in cui dà nuovamente prova delle sue doti di narratore, oltre che confermare quelle di indiscusso maestro della fotografia.

Dopo aver raccontato il suo rapporto con il cibo e i piaceri della tavola in Ti mangio con gli occhi, con Visti & Scritti Scianna torna a confrontarsi di nuovo con la scrittura raccontando - con parole e immagini - gli innumerevoli incontri avuti nel corso della sua vita e i ritratti che ne sono scaturiti. Così, come in una enorme piazza virtuale, sfogliando il libro abbiamo il privilegio di imbatterci, uno dopo l’altro, nei volti di grandi personaggi (attori, scrittori, registi, colleghi fotografi, artisti, cantanti, grandi stilisti e così via), dei suoi amici e dei familiari più cari, ma anche di gente comune che ha colpito lo sguardo del fotografo per un momento. Ecco quindi i ritratti di Giuseppe Tornatore e Mario Monicelli, ma anche della madre di Scianna e delle figlie, di Paolo Pellegrin, Henri Cartier-Bresson, e poi Ken Follett, Toni Servillo, José Saramago, Karl Lagerfeld, Gianfranco Ferrè, Alberto Moravia e molti altri ancora.

Una lunga carrellata di icone, di sguardi, di pose, di istantanee in bianco e nero che tessono il percorso personale e professionale dell’autore e per i quali il fotografo ha sentito il bisogno raccontare una storia. Ogni ritratto, infatti, è accompagnato da un testo in cui Scianna presenta il personaggio, definendone le peculiarità anche caratteriali (oltre che estetiche), in cui racconta il momento dello scatto, il suo rapporto con la persona fotografata, ma anche semplicemente le emozioni suscitate da quell’incontro.

Il volume presenta oltre 350 volti dei quali il fotografo siciliano è riuscito a cogliere l’essenza e la personalità nel brevissimo e fugace istante di uno scatto, con la bravura e l’attenzione di un vero maestro e con l’acume e la sensibilità di un grande intellettuale.

I ritratti del libro permettono a Scianna di approfondire un tema a lui molto caro, quello della memoria. Se è vero, infatti, come lui spesso ha affermato, che “la massima ambizione per una fotografia sia di finire in un album di famiglia”, Visti&Scritti è l’album personale della carriera e della vita di Ferdinando Scianna.

“Ma la rivelazione (relativa) di questo libro è proprio quella dello Scianna narratore, uno scrittore che non ha nulla da invidiare ai nostri scrittori odierni [...]”

Goffredo Fofi a proposito di Ti mangio con gli occhi

© Ferdinando Scianna/Magnum Photos/Contrasto

Ferdinando Scianna nasce a Bagheria in Sicilia, nel 1943. Comincia a fotografare negli anni '60, mentre frequenta la facolta di Lettere e Filosofia all' Universita di Palermo. In questo periodo fotografa, in modo sistematico, la sua terra, la sua gente, le sue feste. Nel 1965 esce il volume Feste Religiose in Sicilia, con un saggio di Leonardo Sciascia: ha così inizio una lunga collaborazione e amicizia tra Scianna e lo scrittore siciliano. Pochi anni piu tardi, nel 1967, si trasferisce a Milano, lavora per L'Europeo, e poi come corrispondente da Parigi, citta in cui vivrà per dieci anni. Nel 1977 pubblica in Francia Les Siciliens (Denoel), con testi di Domenique Fernandez e Leonardo Sciascia, e in Italia La villa dei mostri, sempre con un'introduzione di Sciascia. A Parigi scrive per Le Monde Diplomatique e La Quinzaine Litteraire e soprattutto conosce Henri Cartier-Bresson, Ie cui opere lo avevano influenzato fin dalla gioventù. Il grande fotografo lo introdurrà nel 1982, come primo italiano, nella prestigiosa agenzia Magnum. Dal 1987 alterna al reportage la fotografia di moda riscuotendo un successo internazionale. É autore di numerosi libri fotografici e svolge da anni un'attivita critica e giornalistica; ha pubblicato moltissimi articoli su temi relativi alla fotografia e alla comunicazione per immagini in generale.

DATI TECNICI LIBRO

Formato: 16x22 cm
Pagine 432
Fotografie 353
Prezzo 24,90

SCHEDA FESTIVAL
I ricordi personali messi in piazza. I protagonisti della cultura confidano cosa c’è “Nel baule”. E’ questo il nome dell’evento creato e curato dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito che da giovedì 10 luglio attraversa tutta l’estate 2014, fino al 9 ottobre, al Maxxi, il museo nazionale delle arti del XXI secolo, in va Guido Reni 4a a Roma. I ricordi sono quelli scritti nei libri pubblicati dai partecipanti alla rassegna: nell’ordine Gianni Berengo Gardin, Dacia Maraini, Lina Wertmuller, Chiara Valerio, Ferdinando Scianna, Pupi Avati, Filippo La Porta, Gianrico e Francesco Carofiglio. Gli appuntamenti sono sempre alle 19.00 e a ingresso libero. La piazza è lo spazio aperto esterno del Maxxi arricchito dall’installazione “8 ”, il muro di luci alto otto metri e mezzo rivestito di sfere di plastica riciclata dei contenitori di birra artigianale, opera del collettivo Orizzontale, vincitore della gara internazionale Yap, Young architects program, riservata ad under 35. La parete è il palcoscenico delle conversazioni il cui sottotitolo è “Ricordi e autobiografie”. Osserva Ippolito: “Al Maxxi, luogo principe dell’avanguardia internazionale, ci fermiamo prendendo nel baule pagine che raccontano vicende private e il cammino compiuto da figure di spicco della cultura. Può apparire paradossale lo sguardo rivolto all’indietro proprio qui, ma in realtà vengono svelate le radici dei risultati di ognuno e quindi anche dei prossimi passi”. I libri irrompono pertanto al Maxxi che, afferma il presidente Giovanna Melandri, “è una piattaforma aperta a tutti i linguaggi della contemporaneità: dal 10 luglio la lettura anima la piazza del museo offerta alla cultura”.Gli otto appuntamenti della rassegna “Nel baule” hanno un’atmosfera familiare, pur svolgendosi in pubblico. I protagonisti pescano nel proprio passato conversando con Ippolito. Il dialogo sul filo della memoria si snoda su due poltrone che rappresentano un intimo salotto domestico e che sono collocate dentro l’installazione Yap utilizzata come teatro. Da un baule vengono tirate fuori delle pagine ricavate dai libri e che vengono lette dagli stessi autori o da attori. Tutti gli incontri sono previsti il giovedì (10, 17, 24 e 31 luglio, 18 e 25 settembre, 9 ottobre) tranne uno il mercoledì (8 ottobre). L’originalità dell’evento è rappresentato anche dai libri scelti da Ippolito, in base alla particolarità del loro contenuto e alle emozioni in grado di evocare e suscitare. Per questo alcuni sono nuovi di zecca, altri molto recenti ed è probabilmente senza precedenti che uno abbia visto la luce addirittura ventuno anni fa: la prima edizione di “Bagheria” (pubblicato da Rizzoli) di Dacia Maraini è infatti del gennaio 1993.
In un caso, “Il libro dei libri” (Contrasto) di Gianni Berengo Gardin, ci sono parole scritte da altri e non dall’autore che parla tramite la fotografia. I luoghi dove i protagonisti sono cresciuti o con i quali hanno legami forti hanno una parte rilevante: Sasso Marconi e Bologna per “La grande invenzione. Un’autobiografia” (Rizzoli) di Pupi Avati, Scauri per “Spiaggia libera tutti” (Laterza) di Chiara Valerio, la città eterna per “Roma è una bugia” (Laterza) di Filippo La Porta. Ci sono le relazioni tra fratelli, come accade con “La casa nel bosco” (Rizzoli) di Gianrico e Francesco Carofiglio, ma anche i ritratti derivanti dagli incontri avuti come in “Visti e scritti” (Contrasto) di Ferdinando Scianna. Insomma “Tutto a posto e niente in ordine” (Mondadori) come recita il titolo di Lina Wertmuller. Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha conosciuto un nuovo successo con “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller "Evasori" e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Organizzatore di eventi culturali, è il direttore editoriale del festival letterario di Ragusa “A tutto volume” e di “Libri al centro”, il primo evento di una settimana mai realizzato in un centro commerciale, Cinecittàdue a Roma. Ha curato a lungo l'economia per il quotidiano " La Stampa ". E' stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.