Grovigli? Scritture segni sculture

Informazioni Evento

Luogo
GALLERIA MELESI
Via Antonio Mascari 54, Lecco, Italia
Date
Dal al

da martedì a sabato ore 16-19; altri orari su appuntamento.

Vernissage
06/09/2014

ore 18

Artisti
Gianni Colombo, Arnulf Rainer, Elisabeth Scherffig, Valentino Albini, Emanuele Becheri, Emilio Scanavino, Irma Blank, Jirí Kolár, Gaspare, Eva Sørensen, Jorge Eielson, Dimitrij Prigov
Generi
arte contemporanea, collettiva
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L’esposizione propone la selezione di lavori di alcuni artisti di diverse generazioni e nazionalità scelti tra gli artisti della galleria e nuove proposte con artisti sia storici sia emergenti.

Comunicato stampa

La Galleria Melesi di Lecco è lieta di presentare la mostra collettiva Grovigli? Scritture, segni, sculture. L’esposizione propone la selezione di lavori di alcuni artisti di diverse generazioni e nazionalità scelti tra gli artisti della galleria e nuove proposte con artisti sia storici sia emergenti.
Uno dei comuni denominatori delle opere esposte è quello di presentarsi apparentemente “aggrovigliate”, “caotiche”, “babeliche” – come suggerisce il titolo con “interrogativo” – flussi incondizionati dell’azione creativa; in realtà presuppongono un rigore teorico-pratico concretizzato nel “riordino” ovvero nella “ri-creazione” dell’opera in un “nuovo mondo” o “realtà-altra” – e nei limiti del possibile e della libertà ontologica del fare arte – “compiuta” e “ordinata”. Le assonanze tra questi lavori non sono solo relative ad analogie strettamente “visive” – che già offrirebbero un’ipotesi interpretativa – ma, superando parallelismi solo formali ed estemporanei, denotano contatti più profondi. Per quasi tutti gli artisti selezionati infatti il “groviglio” è una “entità” presente in molti cicli di lavori, sperimentata e sviluppata costantemente per anni o addirittura decenni, divenendo una delle caratteristiche primarie dei loro percorsi artistici. L’apparenza e l’essenza dell’opera trovano quindi un equilibrio concettuale e fisico nell’azione creativa e nel suo divenire. Tra decostruzione e ricostruzione, volontarietà e casualità, presenza e assenza dell’“atto”, viene riformulato il “linguaggio” – nel più ampio valore del termine – sia materico-oggettuale sia grafico-verbale con eterogenei processi operativi. La scelta di media diversi – scultura, fotografia, disegno, scrittura – con le loro interconnessioni e ibridazioni potenzia l’idea alla base della mostra. Infine il “groviglio” potrebbe essere una delle “immagini” che meglio esprimono la situazione artistica della contemporaneità, dal secondo Novecento a oggi, guardando anche a una condizione più universale, filosofico-esistenziale.
Dalla ricomposizione “scultorea” di frammenti cartacei e oggettuali di Jiří Kolář (1914-2002) alle “matasse” filiformi e intrecciate dei dipinti di Emilio Scanavino (1922-1986) e ai “nodi” di Jorge Eielson (1924-2006). Segni violenti sulle fotografie di Arnulf Rainer (1929) e vorticose “scritture prelogiche” realizzate da Irma Blank (1934) con due mazzi di biro fino ai grovigli “virtuali” nelle costruzioni cinetiche di Gianni Colombo (1937-1993) passando dalle cancellature segniche di Dimitrij Prigov (1940-2007) su fogli di giornale. Linee dense e riordinate nelle chine di Eva Sørensen (1940) e tracciati sovrapposti su tre fogli di carta semitrasparente nelle nuove vedute urbane di Elisabeth Scherffig (1949) fino alle forme tortili e sinuose delle composizioni di Eduard Habicher (1956). Inchiostri tipografici rimescolati nelle pagine di riviste di Valentino Albini (1959) e “tracce cieche” di Emanuele Becheri (1973) su carta velina tramite carta carbone fino ai grovigli in rete metallica nelle sculture di Corrado Bove (1974) e un nuovo lavoro con fili di lino nero di Gaspare (1983).

Artisti in mostra: Jiří Kolář (1914-2002), Emilio Scanavino (1922-1986), Jorge Eielson (1924-2006), Arnulf Rainer (1929), Irma Blank (1934), Gianni Colombo (1937-1993), Dimitrij Prigov (1940-2007), Eva Sørensen (1940), Elisabeth Scherffig (1949), Eduard Habicher (1956), Valentino Albini (1959), Emanuele Becheri (1973), Corrado Bove (1974), Gaspare (1983).