Giuseppe Cuccio – Un’estate d’arte

Informazioni Evento

Luogo
EX CONVENTO DEI GESUITI
via Giuseppe Garibaldi 13 , Polizzi , Italia
Date
Dal al

Tutti i giorni: 9.00/13.00-16.30/20.00

Vernissage
02/09/2014

ore 18

Artisti
Giuseppe Cuccio
Curatori
Anna Maria Ruta
Generi
arte contemporanea, personale
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L’esposizione comprende una trentina di opere selezionatissime tra sculture e disegni, che illustrano il percorso singolare di questa artista che rappresenta aspetti nuovi e creativi dell’arte italiana.

Comunicato stampa

La mostra dal titolo “UN’ESTATE D’ARTE”, rientra in un progetto artistico ampio, diretto dal prof.ssa Anna Maria Ruta, che mira a focalizzare l’attenzione sulla ricerca artistica di alcuni artisti di Sicilia, soprattutto giovani, tra cui Giuseppe Cuccio , significativa figura di scultore di fama anche europea.
L’esposizione comprende una trentina di opere selezionatissime tra sculture e disegni, che illustrano il percorso singolare di questa artista che rappresenta aspetti nuovi e creativi dell’arte italiana.

Si brinderà con vini italiani.
Di Giuseppe Cuccio Anna Maria Ruta scrive in un suo testo:
“Più che eclettico, duttile a manipolare varie materie (bronzo, travertino, basalto, granito calcare, marmo,argilla, carta), e con una tensione citazionistica postmoderna, Giuseppe Cuccio è di fatto un classicista, classicista nella geometria e razionalità del progetto, classicista nella forma, classicista nell’universalità del messaggio. Scultore colto, con un preciso gusto architettonico, il classico lo rivisita, captando la parola degli antichi nell’essenzialità, nella chiarezza del dettato che illumina e aiuta a orientarsi meglio nei chiaroscuri della realtà. Le sue sculture sembrano mezzi busti di kouroi e di korai, con accenni di corpo, apparentemente non finiti, che rimandano subito all’idea formale sottesa, che esige l’essenziale, il segno squadrato, cadenzato da linee nette. Da questi scabri corpi di adolescenti emana un’intensa, ma concentrata, tensione interiore, che aspira ad un sereno rapporto col mondo. Oltre la crosta della materia, questa pulsione creativa non si avverte subito, perché ben arginata e incanalata nella secchezza della composizione. Se questo è il segno, per così dire, predominante nella sua scultura, un segno d’arrivo, quello di partenza guardava al classico tout court, a Scopa e a Prassitele, nelle cui teste d’argilla la memoria dell’armonico fluttuare di linee curve e morbide è da leggere, oltre che come abilità manuale dello scultore, come eredità di un insegnamento assimilato e fatto proprio, che ha mirato a una personale rielaborazione e interpretazione, per inserirsi nella contemporaneità. Questa stessa fluidità di movimento ampio e articolato si ritrova anche nei suoi grandi disegni, a carboncino per lo più, in cui le figure, ondeggiano sul foglio come corpi che, senza ritorni e ripensamenti, si muovano sull’acqua, rivelando l’armonica sicurezza con cui Cuccio modula le immagini, mentre alcune grandi strutture plastiche di un recente passato, a metà del suo percorso di ricerca, tendevano già alla fusione del segno duro, energico, che richiamava talora il déco e che, filtro dopo filtro, ha poi raggiunto la secchezza odierna. Oggi le sue opere si sono assottigliate e ischeletrite in pura forma, rivelando un bisogno di pacificazione come richiesta ultima alla materia, che continua a limare e astrattizzare, in cerca di nuovi esiti e di nuove spinte alla creazione”.
Cenni biografici dell’artista
Giuseppe Cuccio , conseguito il diploma del liceo classico e il diploma dell’Accademia di Belle Arti nella sezione scultura ,oggi è docente per la materia Discipline Plastiche presso il Liceo Artistico “Damiani Almeyda” di Palermo. Ha partecipato ad alcune mostre in Italia ed a l’estero, tra i diversi riconoscimenti è stato premiato a Milano “artista dell’anno 2009” ( Premio delle Arti Premio della Cultura) . La sua ricerca espressiva è comprensiva della scultura della pittura della grafica e del
disegno. Sue opere sono in dotazione in collezioni private ed in musei.
L'artista vive ed opera tra Palermo e Milano
telefono - 3384503505 e-mail: [email protected].

Biografia del curatore
ANNA MARIA RUTA è nata e vive a Palermo. Docente e poi preside nei Licei, ha accompagnato alla funzione didattica una costante ricerca su alcuni aspetti della Letteratura e soprattutto della Storia dell’Arte siciliane, occupandosi soprattutto del Futurismo. Ha curato e organizzato numerose mostre tra cui: Fughe e ritorni – Presenze futuriste in Sicilia, Palermo; Aereopittori e Futuristi a Catania e Renato Guttuso – Gli anni della formazione (1925-1940), con Enrico Crispolti. Nel 2005 ha curato ad Agrigento, per l’Associazione Amici della pittura siciliana dell’Ottocento, la Mostra con relativo catalogo Le ferite dell’essere. Solitudine e meditazione nella pittura siciliana degli anni Trenta. Nel
2007 ha pubblicato, in collaborazione con Rosanna Piraino e Isabella Vesco, il volume Gino Morici un eclettico personaggio del Novecento palermitano. Nel 2008 ha pubblicato: Il nomade. Pippo Rizzo nell’arte del Novecento. Ancora sul Futurismo, nel 2009, ha curato con Maurizio Scudiero a Roma, per il centenario della pubblicazione del Manifesto di fondazione del Futurismo su “Le Figaro” di Parigi, la mostra e il relativo catalogo, Sud-Nord. La continuità del Futurismo. Si è occupata inoltre di arte al femminile curando alcune mostre su artiste storiche e contemporanee: Dal merletto alla bicicletta, per la Biennale della Donna a Palazzo dei Diamanti di Ferrara nel 2002; L’arte al femminile – Il percorso artistico di Ida Nasini Campanella tra anni Trenta e anni Quaranta, a Firenze; collaborazione alla Mostra Avanguardie femminili in Italia e in Russia 1910-1940, curata a Siracusa da Renato Miracco.
Nel 2012 ha curato nell’Albergo delle Povere di Palermo, la grande mostre ARTEDONNA. L’arte femminile in Sicilia (1850-1950), che ha messo insieme il meglio di quello che le donne hanno prodotto nell’isola fino a quella data..
Ha collaborato con schede biografiche ai dizionari Italiane, Siciliane e Enciclopedia della Sicilia di Franco Maria Ricci, a cura di Caterina Napoleone. Per Kalós, Piccola biblioteca d’Arte, ha pubblicato il volume Topazia, dedicato a Topazia Alliata (2010). Ha anche curato quasi tutte le voci dei futuristi siciliani per il Dizionario del Futurismo di Ezio Godoli, pubblicato dalla Vallecchi di Firenze e molte voci per i volumi Pittura II (1993), già edito, e Arti applicate IV, in corso di stampa per il Dizionario degli artisti siciliani di Luigi Sarullo, edito dalla Casa Editrice Novecento.