Biennali d’autunno. Istanbul

Negli anni dispari, l’autunno europeo fa il pieno di Biennali. Con Venezia ancora aperta, si susseguono Istanbul, Atene, Lione, Baltic, Göteborg e Kiev, per citare soltanto le più importanti. Si comincia però dal Bosforo, con l’inizio delle giornate professionali domani 2 settembre 2015. Noi ci saremo, ma intanto vi raccontiamo le premesse.

UNA BIENNALE PIENA DI TEORIA
Comincia a essere piuttosto longeva, la Biennale di Istanbul. In questo 2015 si tiene infatti la 14esima edizione, che va sotto il titolo di Saltwater. A curarla è Carolyn Christov-Bakargiev: terminato l’impegno turco, la rivedremo presto in pianta stabile in Italia, a dirigere il Castello di Rivoli.
Per chi conosca anche solo minimamente la Bakargiev, non si stupirà del corposo impianto teorico della rassegna di Istanbul. Ricordate l’enorme sforzo di elaborazione che propose durante l’ultima Documenta? In questo caso non si raggiungono quegli estremi, ma già il sottotitolo mette sulla buona strada: A Theory of Tought Forms. Si tratta così di ragionare sui rapporti fra visibile e invisibile seguendo i fili rossi delle onde e dei nodi, delle correnti e dei punti salienti, dei fenomeni di trascinamento prolungato e di quelli esplosivi e puntuali.

LE NUMEROSE LOCATION
L’allestimento e quindi la visita ha un po’ il sapore dei tardi Anni Novanta-primi Anni Zero, quando fra i curatori andava di moda far circolare i visitatori nei luoghi più sperduti, alla ricerca di piccole porzioni di mostra. E a quanto pare sarà così anche in quest’occasione, poiché si parla di case private e navi, negozi e garage, location suddivise in sette zone della città – e se avete presente cosa significa muoversi a Istanbul, potete immaginare perché nello statement la Bakargiev parli di un giorno per zona.
Si parte infatti dall’estremo nord del Bosforo, di fronte al Mar Nero, in particolare dal villaggio di Rumelifeneri a ovest e da Riva Beach a est, zona militare che conserva un residuato bellico in forma di antenna radar. Si scende a sud passando per uno dei pochi luoghi memori dello sterminio armeno; si passa inevitabilmente dal quartiere di Beyoglu, dove i punti da toccare sono oltre venti (per intenderci, siamo nella zona dell’Istanbul Modern, anch’esso location della Biennale). C’è poi un vecchio peschereccio che percorre i 31 chilometri del Bosforo da nord a sud e viceversa ogni giorno: lo si potrà scorgere da riva, con un po’ di fortuna, a quale scopo lo scopriremo (forse) durante la conferenza stampa. E così si arriva all’estremo sud del canale, con tappa al quattrocentesco hammam Küçük Mustafa Pasa, nella città vecchia.
Ma non è finita qui: occorre passare ancora una volta sul lato asiatico per una visita allo studio di Tuca Subasi e Çagri Saray, prima della traversata in direzione dell’arcipelago delle Adalar, dove ci si dovrà barcamenare fra un sea bus e una biblioteca, una villa armena dei primi del Novecento e la casa di Leon Trotsky, l’affascinante Rizzo Palace e il castelletto Mizzi, un hotel in stile Art Nouveau e infine l’isoletta di Sivriada, di cui si forniscono… latitudine e longitudine!

Casa Trotsky

Casa Trotsky

ARTISTI ITALIANI E MISTERI
Atipica anche la lista dei partecipanti, o meglio: in pieno stile CCB, non c’è nessuna lista, solo un piccolo elenco (con nomi quali Pierre Huyghe e William Kentridge) che sarà poi completato in conferenza stampa. Anche se, fra interviste e dichiarazioni, molti nomi emergono.
E però, così facendo, si rischia che circolino notizie poco attendibili. Per quanto riguarda l’Italia, infatti, si era parlato della partecipazione di Toni Negri a un talk, ma la stessa CCB ha poi smentito; confermando però la presenza di Elena Mazzi insieme Giovanni Anselmo e Michelangelo Pistoletto, quest’ultimo in dialogo con Giuseppe Pellizza da Volpedo.
Per il resto, come ha raccontato a Rocco Moliterni su La Stampa, si tratta di un mix fra artisti locali, artisti di quello che si potrebbe definire il suo “cerchio magico” e artisti il cui lavoro si attaglia al progetto.
A corollario, come se non bastasse, ci sono due sezioni a parte: l’una dedicata, come si diceva, al confronto teorico, con il titolo Atti linguistici e forme del discorso; l’altra focalizzata sulle immagini in movimento, con un programma di “pairings” tra film e film/video d’artista raggruppati in quattro temi: Eco-Fi, Subaquatic, Survival e Life by the Shore.
Consiglio: scarpe comode e smartphone sempre carico con connessione alle mappe di Google.

Sivriada

Sivriada

E PER NON FARSI MANCARE NULLA…
Se ancora non avete consumato le suole, qualche consiglio di visita al di là della Biennale – che comunque ha colonizzato gli spazi espositivi più noti. Dunque: un passaggio in una delle gallerie più interessanti della città, la Rodeo Gallery, permette al contempo di vedere una bella collettiva dal titolo Survival is not Enough e di calcare il suolo di piazza Taksim, celeberrima per le rivolte di due anni fa. A Beyoglu, da Salt, si può invece fare un passo indietro nella storia turca, precisamente agli Anni Ottanta, momento fondamentale e raccontato da sette artisti del Paese. Altra galleria che merita una visita è Rampa (zona Besiktas), che propone una personale di Hüseyin Bahri Alptekin. Per andare su nomi sicuri, infine, al Sabanci Museum c’è una mostra sul Gruppo Zero, mentre l’Akbank Sanat propone grafiche di Louise Bourgeois.
E ci sono infine anche due fiere. Più contenuta Moving Image (al Kuleli Building nel quartiere di Beyoglu, ed è la gemella delle fiere omonime che si tengono a New York e Londra), con una selezione di opere inedite e storiche presentate da gallerie e spazi non profit, da Postmasters di New York a Lelong di Parigi. Alla terza edizione, Art International allinea invece oltre ottanta gallerie, fra le quali le italiane Louise Alexander, Boccanera, Ex Elettrofonica, Marie-Laure Fleisch, Officine dell’Immagine e Studio Sales. Entrambe le fiere sono all’Halic Congress Center, ancora a Beyoglu.

Marco Enrico Giacomelli

Istanbul // dal 5 settembre al 1° novembre 2015
14. Biennale di Istanbul
a cura di Carolyn Christov-Bakargiev
http://14b.iksv.org/

Istanbul // dal 5 al 6 settembre 2015
inaugurazione su invito il 4 settembre
Moving Image
HALIC CONGRESS CENTER
Sütlüce Mah. Karaağaç Cad. 19
www.moving-image.info

Istanbul // dal 5 al 6 settembre 2015
inaugurazione su invito il 4 settembre
Art International
HALIC CONGRESS CENTER
Sütlüce Mah. Karaağaç Cad. 19
www.artinternational-istanbul.com

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Marco Enrico Giacomelli

Marco Enrico Giacomelli

Giornalista professionista e dottore di ricerca in Estetica, ha studiato filosofia alle Università di Torino, Paris 8 e Bologna. Ha collaborato all’"Abécédaire de Michel Foucault" (Mons-Paris 2004) e all’"Abécédaire de Jacques Derrida" (Mons-Paris 2007). Tra le sue pubblicazioni: "Ascendances et…

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