Museo Pino Pascali. Una nuova vita

La dialettica degli opposti in Dario Agrimi, la poetica del doppio livello di Raffaele Fiorella, la connessione tra scrittura e pittura di Michele Giangrande. Focus su tre artisti rappresentativi di tre progetti europei che coinvolgono la Fondazione Pascali di Polignano a Mare. Riaperta il 3 luglio scorso con la collettiva Synthesis.

TRE PROGETTI PER UN RILANCIO
La poièsis, la creatività dei giovani artisti, il confronto con l’alterità e la connessione tra le differenti culture dell’area adriatica. Attraverso la realizzazione di un innovativo approccio mediatico nella comunicazione culturale dell’arte contemporanea, il focus sul Carnevale come topos di incontro tra artigiani e artisti, tra tradizione e avanguardia, e la valorizzazione e lo sviluppo territoriale. Questi i temi portanti dei tre progetti europei che hanno coinvolto la Fondazione Museo Pascali: IPA arTVision, a live art channel; I.C.E, organizzato dal Teatro Pubblico Pugliese e sfociato nella residenza artistica Carnaval/Visual Art a Putignano; e  SAC “Mari tra le mura: nel blu dipinto di Puglia”. Risultato di queste attività è la collettiva Synthesis, che ha inaugurato la riapertura della Fondazione di Polignano a Mare, fresca di lavori di restyling.

IL CARNEVALE DI DARIO AGRIMI
Oltre al talento innato che emerge dall’universo artistico di Pierpaolo Miccolis, una delle opere che colpisce maggiormente l’immaginario collettivo, inquietante e profonda nella sua fattità è la scultura di Dario Agrimi sul tema del Carnevale. Una figura umana, coperta quasi totalmente da un telo nero, penzola in una delle sale principali del Museo Pascali . “Ho guardato al Carnevale, all’essenza della festa, al volersi bene, allo stare insieme”, dichiara l’artista, “e ho fatto il contrario. Il Carnevale rappresenta il distacco, anche momentaneo, dal proprio io, dalla propria vera identità. È la necessità di non essere se stessi per un giorno. Per questo ho rappresentato Lucifero che ‘galleggia’, in uno stato di allontanamento dalla condizione terrestre e che anela al ritorno nel Paradiso perduto. Alle sue origini. Ho rappresentato il male (tutti hanno il demonio dentro): Lucifero era l’angelo più bello, l’astro del mattino, il portatore di luce. Ora invece si copre di un telo nero e cerca di tornare nella sua condizione primaria. Più che pentimento”, conclude, “il suicidio di Lucifero è, nella sua ottica, il giusto compromesso per tornare nell’Eden”.

Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2015 - Raffaele Fiorella

Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2015 – Raffaele Fiorella

RAFFAELE FIORELLA E GLI UNIVERSI PARALLELI
La poetica del doppio livello, dei mondi immaginari e degli universi paralleli costituisce invece il percorso di ricerca e di sperimentazione di Raffaele Fiorella, che si è distinto, insieme a Claudia Giannuli, nella residenza di Rutigliano (le altre erano a Conversano, Polignano e Mola di Bari) per il progetto SAC: “Rispetto alle tematiche del progetto SAC”, afferma l’artista, “basato sulla valorizzazione territoriale, il mio è un approccio personale: mi riferisco a un mio immaginario, invento situazioni che trasporto inconsciamente nelle mie opere. Realizzo paesaggi totalmente inventati, senza alcun riferimento al reale. Il mio paesaggio è stato elaborato con grafica in 3D e poi stampato su un foglio acetato,  lucido. Quando ho montato il lavoro ho usato 3 vetri intorno per creare la sospensione dei mondi paralleli”. Il progetto SAC, conclude Fiorella, “è stata per me un’esperienza davvero interessante: sono stato in residenza confrontandomi con artisti di diverse aree geografiche tra i quali ho apprezzato in particolare i lavori di  Mariantonietta Bagliato, Gianluca Marinelli e Boris Chouvellon”.

Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2015 - Michele Giangrande

Museo Pino Pascali, Polignano a Mare 2015 – Michele Giangrande

TAPPETI E SCRITTURA: MICHELE GIANGRANDE
Altro protagonista di Synthesis è stato Michele Giangrande, che ha spiegato la genesi e l’ispirazione sottese alle sue opere presentate al Museo Pascali per il progetto ArtVision: Tappeto #1 e le Writing Series, queste ultime caratterizzate dalla connessione concettuale tra scrittura e pittura, tra citazioni letterarie, pezzi giornalistici, testi di canzoni e documenti storici relativi alla storia del Novecento e le diverse monocromie associate.
Il tappeto presente alla mostra”, afferma l’artista, “fa parte di una serie. Infatti io lavoro sempre in serie. Ogni tappeto è il risultato della fusione di diversi simboli o decori appartenenti a diverse culture vicine e lontane: una sorta di riassunti e concentrati di quello che le civiltà propongono visivamente da secoli. In base a questo concetto ho utilizzato il metro perché è l’oggetto che serve a misurare la distanza tra due punti. Il pezzo presente al museo è formato da 150 metri da sarta intrecciati e misura 150cm x 150cm”. Per quanto riguarda le Writing Series, invece, “solitamente nel linguaggio verbale, quando si ribadisce un concetto, lo si fa per sottolineare il messaggio e renderlo più forte ed incisivo. Nel mio caso, nello scrivere e riscrivere lo stesso testo più volte sullo stesso foglio, avviene esattamente il contrario, ovvero la censura completa del contenuto: l’illeggibilità totale del messaggio lascia spazio a un concentrato pittorico monocromatico che è la quintessenza del messaggio stesso. Ogni testo viene scelto rispetto ad i contenuti e suggestioni che provoca e viene abbinato al colore più ‘idoneo’”.

Cecilia Pavone

Polignano a Mare // fino al 30 agosto 2015
Synthesis
FONDAZIONE MUSEO PINO PASCALI
Via Parco del Lauro 119
0804 249534
[email protected]
www.museopinopascali.it

MORE INFO:
http://www.artribune.com/dettaglio/evento/45805/synthesis/

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Cecilia Pavone

Cecilia Pavone

Cecilia Pavone, storica e critica d’arte, curatrice indipendente, giornalista professionista, è nata a Taranto ed è laureata in Filosofia all’Università degli Studi di Bari. La sua ricerca verte sulla fenomenologia artistica contemporanea e sulla filosofia dell’arte. Scrive su riviste specializzate…

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