Centro Pecci. Le mostre della stagione 2014/2015

Nella primavera del 2015 verrà inaugurata la nuova ala realizzata dall’architetto Maurice Nio. In attesa della definitiva chiusura dei cantieri, il museo pratese si “mette in rete”, dispiegando le proprie risorse tra didattica e ricerca, laboratori e incontri.

La programmazione autunnale del Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci segue l’andamento scolastico, rendendo l’arte un nuovo volano didattico. Anche per l’anno scolastico 2014-2015 Prato Musei (rete che unifica raccoglie i quattro principali musei della città: Centro Pecci, Musei Diocesani, Museo di Palazzo Pretorio e Museo del Tessuto) presenta, in forma coordinata, un pacchetto di offerte educative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado. Quattro sezioni, ciascuna dedicata a un museo, in cui trovare un’ampia e articolata offerta. Nel corso del 2015, infatti, verrà inaugurata la nuova ala realizzata dall’architetto Maurice Nio, che completa le funzioni e i servizi dell’edificio precedente, lo dota di spazi ricreativi (sale di lettura, bookshop, ristorante) e di nuove gallerie, che daranno la possibilità di esporre opere dell’importante collezione e di realizzare iniziative temporanee dedicate non solo alle arti visive, ma anche all’architettura, alla musica, al teatro, al cinema.
Il Centro potrà così affrontare la sfida di divenire la prima istituzione artistica italiana dedicata a tutte le arti. Il Centro Pecci intende muoversi nei prossimi anni nella ricerca di un’arte vicina alla gente, capace di investigare le tematiche più interessanti per la società, costituendo così un ponte tra arte contemporanea e la vita quotidiana delle singole persone”,rimarca il neodirettore Fabio Cavallucci. “L’attività didattica gioca un ruolo fondamentale in questo sviluppo, sia quella per gli adulti che per gli studenti. I progetti che vengono presentati sono una serie di esperienze indirizzate alla comprensione dell’arte contemporanea non solo e non tanto sul piano manuale, bensì su quello concettuale. Sappiamo che l’ostilità maggiore nei confronti dell’arte contemporanea deriva dalla difficoltà di comprenderne il significato”. Attraverso semplici laboratori realizzati in relazione ad opere di artisti contemporanei, sarà possibile assimilare i meccanismi di pensiero propri della creatività artistica attuale e capire che l’arte di oggi non è qualcosa di distante da altre attività della vita, ma può al contrario gettare luce sulla realtà e farci comprendere alcuni suoi aspetti inediti.

Prato, Centro Pecci

Prato, Centro Pecci

In attesa della riapertura del Centro e al fine di facilitare l’organizzazione delle attività scolastiche, tutti i progetti si svolgono nelle rispettive scuole. A partire dunque dalla scuola dell’infanzia e grazie a incontri che dureranno da una a due ore, il Pecci e il personale che ne fa parte assisteranno, ad esempio, i bambini dai 3 ai 5 anni, suggestionati da Sandstars di Gabriel Orozco e dalle opere di altri artisti che lavorano accumulando oggetti di vario tipo, sceglieranno e incolleranno su un cartellone scampoli di stoffa, foglie, pezzi di carta e plastica (laboratorio dal titolo Cose d’arte). Oppure durante le lezioni di Assenza giustificata, si ragionerà con gli studenti della scuola primaria su come la forza evocativa di una storia possa proprio scaturire da ciò che manca nel racconto (Félix González-Torres, Giuseppe Penone ecc.), concentrandosi sulla visione dei calchi di oggetti realizzati da Rachel Whiteread, attraverso i quali l’artista fissa per sempre, rappresentandone il vuoto, il ricordo di qualcosa che il tempo distrugge o cancella. Da non dimenticare anche il breve seminario riservato alla scuola primaria di primo grado, Grafici per il Pecci, durante il quale si analizzerà il manifesto pubblicitario come strategia di marketing, strumento sul quale gli studenti saranno portati a riflettere, attraverso la simulazione di una campagna comunicativa del Centro Pecci. “Ma l’aspetto scolastico è solo una parte di tutta l’attività educativa che stiamo avviando”, sottolinea Cavallucci.“In realtà, in programmazione, c’è molto di più”.

Ginevra Bria

www.centropecci.it

 

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Ginevra Bria

Ginevra Bria

Ginevra Bria è critico d’arte e curatore di Isisuf – Istituto Internazionale di Studi sul Futurismo di Milano. È specializzata in arte contemporanea latinoamericana.

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