Stato, mercato e filantropia. Per una nuova agenda culturale

A colloquio con Pier Mario Vello, segretario generale di Fondazione Cariplo. Che nel suo recente libro, scritto insieme a Martina Reolon, analizza il fenomeno della generosità. Elisa Bortoluzzi Dubach lo ha intervistato.

Vista la difficile situazione italiana, un libro come La società generosa appare come una vera e propria provocazione. Perché questa pubblicazione?
Si è scritto e parlato molto in passato del dono, molto poco o quasi nulla sulla generosità, che è all’origine del dono. Così abbiamo scelto, Martina Reolon ed io, di affrontare il fenomeno non considerando l’oggetto ma il processo, non il dato tangibile ma le motivazioni che stanno all’origine. E così abbiamo scoperto che esistono nelle società contemporanee molti doni interessati, cioè pseudo-doni, che gravitano ancora nell’area dello scambio bilanciato e calcolato. Mentre, al contrario, esiste un silenzio impressionante sulla generosità.
La tesi fondamentale del libro è che a formare la società e a instaurare i legami sociali tra le persone non concorrono tanto le leggi dello Stato o gli scambi economici basati sull’interesse, quanto la rete capillare e inclusiva dei micro-atti di generosità tra le persone. Fra Stato, mercato e generosità, è quest’ultima in realtà a creare il vero collante tra le persone e a costituire le fondamenta della società. Questo significa che, molto più che le culture competitive, sono i comportamenti collaborativi, solidali e generosi che fanno la società.

Dall’Italia culla della cultura a un paese che ha perso il senso della necessità dell’arte come parte della propria identità: qual è il ruolo della filantropia in questo contesto e le tesi centrali del libro?
Esiste un profondo e radicato rapporto tra generosità e creatività. La creatività stessa nasce, a mio parere, all’interno di una mente generosa perché la produzione intellettuale, o artistica e scientifica, trova un terreno fertile nell’apertura al nuovo e all’altro che sono tipiche della mente generosa. Se poi analizziamo la produttività dei gruppi di lavoro tra persone creative, notiamo che i team vincenti sotto il profilo della creatività sono quelli dove esiste un franco e disinteressato scambio di idee e un mutuo rinforzo cognitivo. Creatività e generosità vanno a braccetto.
Se poi vediamo le cose sotto un altro punto di vista, da quello della filantropia, allora dobbiamo constatare che il sostegno alla cultura e all’arte, oltre che alla scienza, che deriva dalla filantropia è un fenomeno tutt’altro che trascurabile. Non solo la filantropia finanzia la cultura, ma può stimolare la crescita di un ambiente sociale favorevole ad essa. E lo fa, credo, proprio fornendo e sollecitando esempi di generosità diretti alla crescita della cultura nella società civile.

Pier Mario Vello & Martina Reolon - La società generosa

Pier Mario Vello & Martina Reolon – La società generosa

La filantropia può costituire un rischio e, se sì, quando?
Quando trasforma l’atto di generosità in un atto di subordinazione e di dipendenza. Ma in questo caso dobbiamo pensare che la responsabilità non è solo della filantropia ma anche di coloro che ad essa ricorrono senza costruire la propria sostenibilità nel tempo.

Nuove linee strategiche di Fondazione Cariplo a favore di arte e cultura: cosa cambia e perché?
Le nuove linee strategiche si focalizzano sul welfare di comunità, sulla crescita dei giovani e sul benessere e dignità della persona nella società. La cultura, in tutte e tre queste linee, non è elemento marginale ma asse portante. Credo che lo stesso benessere della persona all’interno della propria comunità, nelle diverse fasi della vita, passi attraverso il coinvolgimento e la crescita culturale. Purtroppo siamo abituali a immaginare la cultura come bagaglio mnemonico di nozioni. In realtà la cultura è la nostra storia fatta di esperienze anche dolorose, apprendimenti maturati dai successi, espansione degli orizzonti, sviluppo di nuove domande, sostegno e promozione della curiosità, inclusione del nuovo, creatività. E, quindi, in fondo, siamo ritornati alla generosità inclusiva dell’altro.

Fondazioni e mecenati a confronto ovvero le due facce della generosità: il suo commento?
Entrambi sono utili e svolgono un lavoro davvero importante. Le fondazioni lo sono perché hanno per statuto e missione il sostegno allo sviluppo della cultura, dell’arte e della scienza. Rappresentano perciò un esempio di generosità istituzionale finalizzata alla crescita delle loro comunità. I mecenati hanno un ruolo meraviglioso: sono come stelle brillanti nella società, perché sono l’esempio di singoli individui che spendono il loro denaro per far crescere la cultura e spontaneamente tracciano quindi una via verso una società più generosa e più libera.

Elisa Bortoluzzi Dubach

Pier Mario Vello & Martina Reolon – La società generosa
Feltrinelli, Milano 2014
Pagg. 254, € 12
ISBN 9788850332915
www.feltrinellieditore.it

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Elisa Bortoluzzi Dubach

Elisa Bortoluzzi Dubach

Elisa Bortoluzzi Dubach, consulente di relazioni pubbliche, sponsorizzazioni e fondazioni, è docente presso varie università e istituti di studi superiori in Svizzera, Germania e Italia. E’ stata capoprogetto di campagne nazionali e internazionali ed è autrice di numerose pubblicazioni e…

Scopri di più