Il multiplo d’artista. Un mercato appetibile e in crescita

Le edizioni d’artista spopolano nel mercato dell’arte contemporanea. Non parliamo però delle riproduzioni in tiratura limitata di opere concepite con altri mezzi espressivi, ma di lavori pensati espressamente per essere non-unici. Dagli store aperti dagli stessi artisti alle aste, dalle fiere ai siti, tutto quello che avrete voluto sapere per diventare collezionisti senza avere il portafogli di un emiro.

Il mercato delle edizioni e dei multipli d’arte è in continua crescita. A questo sviluppo contribuiscono sia le molteplici e rapide possibilità di produzione degli artisti che le numerose e facili opportunità di acquisto proposte a collezionisti e appassionati. L’interesse e la forza di questo segmento di mercato è tale che le principali case d’asta internazionali hanno moltiplicato gli appuntamenti specifici, sempre più seguiti, sia sul mercato europeo che americano. Considerato il trend, non poteva mancare la fiera di riferimento, Multiplied Art Fair, nata a Londra nel 2010, in concomitanza con Frieze.
Sia chiaro: non ci riferiamo a riproduzioni ma ad opere originali, ideate appositamente per essere realizzate in ampia tiratura, forse inizialmente ispirate dalla ricerca di un’arte più democratica, ma che vedono ora lievitare sempre più i risultati in asta. Ovviamente quel che attrae dei multipli è la possibilità di possedere qualcosa di simile a ciò che è custodito nelle collezioni museali, ma a un prezzo decisamente inferiore.
Artisti come Jeff Koons, Yayoi Kusama, Takashi Murakami, Damien Hirst devono sicuramente ringraziare la loro produzione di multipli, fondamentale riferimento nei volumi di vendita. Il piccolo Balloon Dog di Koons, dal diametro di 26 centimetri e realizzato nel 1995 in 2.300 esemplari, ha un prezzo costante di 10.000 dollari circa a copia; lo scorso novembre, però, uno è stato battuto alla cifra record di 52.000. Un risultato eccezionale per un’edizione, ma ancor più strabiliante è pensare che il prezzo “base” di 10.000, moltiplicato per il numero di esemplari prodotti, porti a un totale di 23 milioni di dollari.
I multipli determinano anche nuove strategie di vendita. Già nel 1986, infatti, Keith Haring apre il suo Pop Shop a Manhattan, negozio in cui abbigliamento e articoli da regalo sono decorati con il suo tipico segno, rendendo quindi la sua arte realmente accessibile a tutti. Lo spazio viene chiuso nel 2005, ma in Rete è possibile acquistare ogni tipo di oggetto, fabbricato a tiratura letteralmente illimitata e reso quanto mai un prodotto di consumo di massa. The Shop di Tracey Emin e Sarah Lucas, uno spazio preso in affitto nell’East London negli Anni Novanta, in cui si vendevano tazze e t-shirt stampate, è durato sei mesi. La stessa tipologia di produzione è però oggi presente nello shop online di Tracey Emin, lo Emin International Shop.

The Small Utopia. Ars Multiplicata - veduta della mostra presso Ca' Corner della Regina, Venezia 2012 - photo Attilio Maranzano

The Small Utopia. Ars Multiplicata – veduta della mostra presso Ca’ Corner della Regina, Venezia 2012 – photo Attilio Maranzano

Com’è facile intuire, Internet ha cambiato anche il modo di acquistare arte e di avvicinarsi al suo segmento più “economico”, ovvero la produzione seriale. Sul mercato online, infatti, sono sempre più numerosi i portali di acquisto dei multipli, soprattutto ad ampia tiratura. Vengono così a svilupparsi continuamente nuove sinergie fra arte e design: dai tavolini di Josef Albers disegnati nel 1926 alle sdraio di Damien Hirst del 2008. A confermare questo trend, recenti studi hanno mostrato che sarà proprio il segmento dei multipli e delle edizioni a trainare la crescita delle vendite d’arte online nei prossimi cinque anni, con un aumento del 19%.
Oltre ai siti tradizionali di vendita di edizioni, come Artnet, Artsy, AmazonArt, 1stDibs, esistono interessanti modelli di collaborazione con artisti e istituzioni per la creazione di oggetti ed edizioni limitate. Sono realtà che presentano modelli di business freschi e innovativi, e che inoltre sviluppano contenuti editoriali ad hoc per il prodotto del momento. In Italia c’è l’esempio storico di Editalia, che poco più di un anno fa ha lanciato il progetto Arte Moltiplicata. Dopo le opere progettate ad hoc da Mimmo PaladinoCarla AccardiJannis Kounellis e Joe Tilson, nel corso dell’ultima edizione di Artissima è stata presentata quella di Emilio Isgrò.
Estremizzazione delle potenzialità digitali, Sedition permette invece di collezionare edizioni limitate in formato digitale e di fruirne in ogni momento direttamente dal proprio dispositivo. I prezzi sono a partire dai 5 dollari e ogni opera è corredata da un certificato di autenticità. Tra i più originali, Artware Editions comprende artisti come Marina Abramovic, Louise Bourgeois, Dan Colen e tanti altri, collaborando direttamente con essi nella creazione di oggetti a prezzi molto contenuti.

Piero Gilardi, Papaveri, 1988. Multiplo in gommapiuma, 100 esemplari, courtesy Fondazione Marconi

Piero Gilardi, Papaveri, 1988. Multiplo in gommapiuma, 100 esemplari, courtesy Fondazione Marconi

Grey Area è uno spazio non definito fra arte e design, dove l’arte viene resa funzionale e gli artisti possono esplorare nuovi confini. Non solo uno shop online, ma anche location occasionali per vendite lampo. Tra gli artisti, Ryan McGinness, Piero Golia, Cecily Brown, Bosco Sodi. Co-fondato da Damien Hirst, Other Criteria vende i multipli dell’artista ma anche di Banksy, Jasper Johns, Mat Collishaw… In vendita anche opere uniche: fra le più costose, Loving Feeling dello stesso Hirst a 189.000 sterline. Specializzato in sculture da esterno, Cumulus Studios è nato nel 2009 con una collezione di oggetti per il giardino e acquatici. Tra gli artisti: Liam Gillick, Allan McCollum, Rob Pruitt, Ugo Rondinone. Bravin Lee Editions è invece specializzato in tappeti, collaborando con artisti come Chuck Close e Christopher Wool, in edizioni limitate di 15 esemplari. Infine, Fuse Works attinge tra gli artisti che hanno già all’interno del loro discorso estetico l’utilizzo del multiplo, per lo più nomi emergenti.
Se dunque le edizioni non rappresentano certo la novità del XXI secolo, è vero che la tecnologia contemporanea offre strumenti e materiali sempre più elaborati per la riproduzione. E grazie ai supporti digitali, le possibilità di fruizione diventano infinite.

Martina Gambillara

Articolo pubblicato su Artribune Magazine #17

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Martina Gambillara

Martina Gambillara

Martina Gambillara (Padova, 1984), laureata in Economia e Gestione dell'Arte, si è interessata fin dai primi anni dell'università al rapporto tra arte e mercato, culminato nella tesi Specialistica in cui ha indagato il fenomeno della speculazione nel mercato dell'arte cinese…

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