Capitali Europee della Cultura. Il punto su Venezia e Nordest

Parliamo con Laura Fincato - consigliere delegato alle manifestazioni di particolare rilievo del Comune di Venezia - della candidatura del Nordest a Capitale Europea della Cultura. Un progetto ambizioso, che mette insieme diversi, numerosi territori. Vediamo a che punto siamo.

Il tema del vostro dossier, consegnato il 20 settembre, è Culture of peace. Possiamo entrare un po’ nel merito del progetto e come questo si inscrive nella logica transregionale o della macroregione che vi contraddistingue rispetto alle altre candidate?
Basta pensare a che tragedia vissero queste terre, che cosa fu la Grande Guerra per la popolazione: freddo, miseria, sangue sofferenze per anni – e per i soldati che nelle trincee di fango aspettavano di andare all’assalto – e il confine passava ove con la pace, difficile ma pace, sono poi transitate genti non più nemiche, idee, lavoro, speranze. Pace che si è riempita di contenuti e progetti di vita in uno spazio, in luoghi disseminati di forti e di cimeli: un percorso lungo e a volte drammatico per ri/comprendere le diversità, le identità per costruire la uguaglianza nella libertà. Usciti dalle trincee, tranciati i reticolati dell’odio, riappropriarsi del destino di queste terre “nella” parola pace.

Come si coniuga la scelta di questo tema con quello che sembrava inizialmente essere l’asset fondamentale del progetto, cioè la relazione cultura/economia e chi sono stati i protagonisti del percorso che vi ha portato a ufficializzare la candidatura (team, istituzioni, enti culturali ecc.)?
È la pace conquistata e da riconquistare che ha permesso alle idee, ai progetti di sviluppo e di cultura di diventare realtà e di connotare questi luoghi del Nordest. Le relazioni forti e vere sono alla base di questa scelta di tema con il quale declinare la candidatura, che in verità non ha totalmente cambiato il tema ma lo ha ritrovato nella radice vera della relazione cultura/economia: la pace. Le istituzioni ma anche le associazioni e i cittadini sono protagonisti del percorso nella volontà di presentare questo territorio vasto alla candidatura con questo progetto, in fondo gettando un po’ il cuore oltre l’ostacolo, se per ostacolo si vuole intendere la lettera dell’Azione Europea.

Come ha vissuto Venezia la responsabilità di essere capofila di un progetto così ampio e articolato e con grandi margini di rischio?
Venezia è città internazionale, città d’arte, città di cultura, capoluogo di Regione e città di relazioni storiche, culturali, economiche ben vaste e consolidate. Queste relazioni sono ora, nel progetto, a disposizione, insieme, coerenti con un territorio vasto e poliedrico, con storie diverse, convergenti e divergenti, recuperate nel percorso e nella proposizione. Proprio perché Venezia è capitale, non ci sono rischi in questa candidatura ma opportunità!

Inaugurazione di Palazzo Mocenigo, Venezia – veduta dell'allestimento

Inaugurazione di Palazzo Mocenigo, Venezia – veduta dell’allestimento

Qual è il candidato che temete maggiormente?
Senza arroganza, e con il rispetto dovuto, non temiamo, come Venezia, come territorio, come progetto, perché proprio nel proporci abbiamo “gettato il cuore oltre l’ostacolo” e il nostro bidding dossier lo dimostra.

21 città candidate alla corsa europea. Come interpreta questo dato?
Importante e interessante. Importante, perché dimostra la capacità reattiva rispetto a progetti europei (azione) e l’interesse che questo titolo suscita, mobilitando risorse intellettuali in primis e poi proposte di crescita in senso omogeneo.

Se la “cordata” del Nordest non dovesse passare la prima selezione, cosa resterebbe/resterà al territorio di questa esperienza e quali percorsi verranno comunque portati avanti nel futuro?
Siamo in unicum, siamo ri-uniti dalla nostra definizione di pariteticità: Venezia a disposizione con il suo brand di portata mondiale a fare rete e costruire positività di scambi e connessioni. Noi siamo coraggiosi e siamo certi, senza presunzione o arroganza, che il disegno che sottostà questa candidatura verrà capito e premiato. Abbiamo già cominciato a far avanzare il progetto e l’idea di un’altra Europa… presentandoci cosi.

Santa Nastro

http://www.nordest2019.eu/

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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