Lecce è Ramdom

Nuovo programma di residenze d’artista nella Puglia che cresce. Ormai è un network (e un caso) quello che il tacco d’Italia sta palesando in questi ultimi anni. Dopo Archiviazioni e Vessel ecco Ramdom. Fra territorio e memoria. Grazie anche all’amministrazione regionale che…

Non è certo la prima volta che su queste pagine si legge di un risveglio della provincia, di una nuova onda che sale dal Sud e in particolare di un “rinascimento pugliese” sempre più evidente nell’arte contemporanea e non solo. Le novità non sono finite. A breve, infatti, si affaccerà sulla scena non profit una giovane realtà che cerca di accaparrarsi un posto tra le sempre più numerose residenze italiane.
Il nome che si son scelti gioca con la storpiatura del termine inglese ‘random’, mettendo l’accento su quel cambiamento di consonante che genera nuovi significati. Alla base di tutto, un call for entry che selezionerà fino al 17 luglio venti partecipanti invitati a soggiornare a Lecce tra il 21 e il 30 settembre, utilizzando gli affascinanti spazi delle Manifatture Knos.
Il progetto è articolato e non si esaurisce nella realizzazione di atmosfere laboratoriali per gli artisti ospitati. L’attività dei tre fondatori (Luca Coclite, Annalisa Lazoi e Paolo Mele), tutti poco più che trentenni, dimostra capacità di intraprendere relazioni con realtà italiane e straniere, stringere partnership di alto livello, utilizzare il territorio come piattaforma e allo stesso tempo renderlo oggetto di studio e riflessione per gli invitati. Le diverse fasi di realizzazione sono raccolte intorno a un emblematico Memorable Arts.

Logo Ramdom by Riccardo Benassi Lecce è Ramdom

Logo Ramdom by Riccardo Benassi

L’obiettivo si focalizza quindi sulla messa in discussione dell’idea stessa di memoria dei luoghi, con specifico riferimento alle categorie di disuso e degrado, delle quali si propone un’analisi in termini di riqualifica e valorizzazione attraverso pratiche di conservazione e archiviazione. Tutto questo tramite l’attivazione di contatti e relazioni professionali dal Regno Unito al Medio Oriente, nonché con Milano, Torino e le neonate realtà limitrofe come Archiviazioni e Vessel.
Intanto si parte con l’organizzazione di workshop fotografico previsto per il 23 giugno, intitolato Fotografia, narrazione e cinema, a cura di Simone Martinetto. Mentre per saperne di più sulle intenzioni degli ideatori e sugli sviluppi futuri abbiamo chiesto direttamente a loro di raccontarci cosa vuol dire tornare in Salento con un progetto culturale.

2 Manifatture Knoss Lecce foto Annalisa Lazoi Lecce è Ramdom

Manifatture Knos, Lecce - photo Annalisa Lazoi

Nelle vostre comunicazioni ritorna spesso la parola ‘mobilità’. A parte la correlazione con il progetto di residenza che avete ideato, perché porre l’attenzione su questo particolare concetto?
Per un territorio geograficamente estremo e isolato come il Salento, dalla creazione di opportunità di mobilità artistiche e culturali crediamo passi una delle principali strade di arricchimento e sviluppo del tessuto sociale. Il Salento e la Regione Puglia sono in fibrillazione, si percepisce una certa effervescenza nell’aria, ma un territorio non matura solo in maniera autonoma: necessita di scambi, confronti, dialoghi con realtà diverse. Il nostro obiettivo è proprio quello di cercare di favorire questi processi, provando a far interagire gli attori locali con quelli internazionali, all’insegna della transnazionalità e della multiculturalità.

3 Manifatture Knoss Lecce foto Annalisa Lazoi Lecce è Ramdom

Manifatture Knos, Lecce - photo Annalisa Lazoi

Le partnership italiane e internazionali, il logo d’artista, la volontà di mettere in rete diverse realtà già presenti sul territorio: il progetto RAMDOM nasce plurimo e capillare…
La pluralità è una caratteristica insita nel nostro gruppo costitutivo: anche se i nostri background hanno molti punti di convergenza, veniamo comunque da contesti formativi e lavorativi differenti. Questo ci ha permesso di stabilire connessioni produttive in molteplici direzioni. Un punto di forza per il progetto, che fin da subito è riuscito a trovare il sostegno vibrante di alcune realtà artistiche internazionali (Bjcem – Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo; AGM – Annual General Meeting, Nottingham) e il contributo di alcuni artisti emergenti, vedi il logo d’artista realizzato da Riccardo Benassi.
Vogliamo rimettere a disposizione del nostro territorio le esperienze e le connessioni sin qui maturate. Il Sud ha bisogno di dialogo e confronto, ma ancor più che le eccellenze emigrate ritornino con lo zainetto delle competenze e professionalità maturate e trovino un modo per restituirle alle proprie comunità.

4 Manifatture Knoss Lecce foto Annalisa Lazoi Lecce è Ramdom

Manifatture Knos, Lecce - photo Annalisa Lazoi

Avete appena pubblicato il call for entries della residenza. Come si svolgeranno quei caldi giorni pugliesi? Quali le vostre strategie per avvicinare gli artisti al territorio?
Un collettivo curatoriale (AGM) composto da Alfredo Cramerotti, Hannah Conroy e Yesomi Umolu coordinerà la discussione e i lavori tra artisti selezionati e ospiti. Tra gli ospiti ci saranno Lewis Biggs, Manon Slome, Andrea Lissoni, Pietro Gaglianò, Céline Condorelli e altri ancora. Alterneremo lecture e workshop, momenti di lavoro esclusivi per i selezionati ad altri aperti al pubblico. Stiamo facendo un intenso lavoro di networking per coinvolgere le realtà attive sul territorio, dai gruppi artistici all’Accademia, dagli spazi indipendenti alle istituzioni. Abbiamo appena stretto una partnership operativa con Fondazione Fitzcarraldo, che dal 22 al 24 settembre organizzerà Artlab a Lecce: la residenza sarà affiancata da numerosi eventi collaterali di grande spessore culturale e artistico.

5 Manifatture Knoss Lecce foto Annalisa Lazoi Lecce è Ramdom

Manifatture Knos, Lecce - photo Annalisa Lazoi

Dentro il più ampio cappello Memorabile Arts si sviluppa il progetto Default. Il tema della memoria nelle arti visive contemporanee ricorre spesso. Come pensate di indagarlo senza cadere in facili cliché? Quali relazioni si pongono tra la memoria e l’analisi di spazi dismessi, abbandonati?
Inesorabilmente, la modernità ci ha abituato a relazionarci con diverse memorie, sempre più sfaccettate, che “day by day” entrano a far parte del nostro quotidiano. Eccettuando alcuni esempi di mera celebrazione, le arti visive hanno da sempre indagato la trasformazione in atto del concetto di memoria, legandosi soprattutto allo spazio. Ad esempio, con le pratiche di conservazione, o semplicemente di archiviazione, si è cercato di dare un ordine all’idea stessa di memoria, messa precedentemente in crisi per il suo aspetto molteplice.
Facendo un passo avanti, ridefinendo ad esempio uno spazio dismesso attraverso un nuovo reintegro funzionale, andando oltre il semplice ruolo da “contenitore”, vogliamo cercare di mettere in discussione quella narrazione temporale unidirezionale che avanza dal passato verso il futuro senza possibilità di ritorno e spesso senza una minima riflessione artistica.
In costante equilibrio tra privato e pubblico, approfondendo il rapporto che lega l’uomo al suo tessuto sociale, si ridefiniscono le funzionalità di luoghi che hanno smarrito i loro caratteri originari e che nel loro mutare ottengono nuovi livelli comunicativi e significativi. Lo spazio fisico portatore sano d’informazione storica si tramuta in spazio per la creatività attingendo informazione dalla memoria: crediamo che risieda qui la parte più interessante della nostra analisi.

È vero il bando Principi Attivi della Regione Puglia ha aperto notevoli possibilità per la giovane impresa sul territorio. Ma ci sono altri motivi per cui avete scelto di lavorare proprio a Lecce?
Principi Attivi
non offre solo la possibilità di creare impresa, mette a disposizione mezzi e strumenti ai cervelli in fuga, creando le condizioni che ne consentono il rientro nel proprio territorio dal quale per motivi di studio, opportunità o lavoro ci si era allontanati. Da qui siamo partiti anni fa e qui ritorniamo con voglia di fare e di dare. Non sarà sicuramente semplice, lo sappiamo: non c’è lo stesso contesto economico e culturale di molte realtà del centro nord d’Italia, ma chissà, magari “il vento cambia davvero” anche da questo punto di vista.

Claudio Musso

ramdom.net

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Claudio Musso

Claudio Musso

Critico d'arte e curatore indipendente, la sua attività di ricerca pone particolare attenzione al rapporto tra arte visiva, linguaggio e comunicazione, all'arte urbana e alle nuove tecnologie nel panorama artistico. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Archeologia e Storia…

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