Alternative ad Art Basel. Pitti Immagine, vanity fair

Nonsolomoda. A Firenze, da domani a venerdì 17 giugno, torna l’edizione estiva di Pitti Immagine: sfilano l’uomo e le pre-collezioni femminili. E intorno alla fiera, la solita girandola di eventi. Dai creativi brasiliani al guest designer di quest’anno, Scott Sternberg, con Band of Outsiders.

Che la moda non sia effimera, ormai lo sanno tutti. La sfilata è la punta dell’iceberg, l’intrattenimento. Dietro lo spettacolo ci sono i numeri, davanti, nelle prime file, ci sono i buyer che alla fine tirano i fili e i cordoni della borsa.
Così, incastrata tra le fashion week (Londra, Parigi, Milano… haute couture, prêt-à-porter, cruise collection… quante ce ne sono?), Pitti Immagine, a Firenze, è sempre un buon appuntamento per incontrare i vari attori del mondo fashion.
Pitti è una fiera (nel senso più commerciale e più per addetti ai lavori del termine), ma è anche e soprattutto un corollario di eventi, quelli che – in nome del glamourmettono d’accordo tutti.
Dal 14 al 17 giugno è di scena la moda maschile e la pre-collezione femminile, in pratica quello che vedremo nell’estate 2012: si parte lancia in resta, complice un rapporto incoraggiante sul settore tessile e moda. Il Centro Studi SMI assicura un trend timidamente positivo: nel primo trimestre di quest’anno c’è stata un crescita del fatturato del 5,6%. E Pitti Immagine gode di una allure sempre maggiore, con 1.000 marchi che espongono nella sede della Fortezza da Basso e 80 collezioni donna protagoniste negli spazi della Dogana; lo scorso salone estivo ha ospitato 32mila visitatori, di cui circa 20mila erano buyer provenienti da negozi e department store anche dall’estero. Cifre invitanti, che descrivono un successo ormai consolidato. Pitti piace a chi lavora nel fashionbiz (e non ha mai molto tempo) e piace a chi vuol godersi una tre-giorni di appuntamenti, presentazioni, performance, serate e outfit esagerati. L’anno scorso, Scott Schuman c’era, vi abbiamo avvisato nel caso vogliate essere immortalati nel suo celeberrimo blog.

Scott Sternberg Alternative ad Art Basel. Pitti Immagine, vanity fair

Scott Sternberg

Che cosa c’è da non perdere? La novità, a partire da quest’anno, è la presenza di una nazione ospite. Riflettori puntati sul Brasile, quindi, dai talenti della moda – ospitati all’interno di Pitti W – a quelli della musica e dell’arte contemporanea, protagonisti di una mostra negli spazi dell’ex Esattoria della Cassa di Risparmio di Firenze. E poi il guest designer, Scott Sternberg, che presenterà le nuove collezioni di Band of Outsiders all’ex Manifattura Tabacchi; la special collection delle californiane Rodarte, la strana coppia Vivienne Westwood & Yoox, uniti per un progetto di stampo ambientalista.
Sul fronte editoria spiccano la Pitti Cup, organizzata in collaborazione con StyleGolf, le terrazze del Sole24Ore allestite da Felice Limosani, lo spettacolare Giardino Torreggiani, location scelta da Condé Nast. E, ancora, un po’ d’arte contemporanea con La Fabbrica di Matthew Barney, raccontata nel portfolio fotografico di Ari Marcopoulos.

performance vestirsi da uomo ideata da olivier saillard Alternative ad Art Basel. Pitti Immagine, vanity fair

La performance "Vestirsi da uomo" ideata da Olivier Saillard

Manca qualcosa, diranno gli habitué. In effetti, quest’anno la mostra della Fondazione Pitti Discovery non c’è, sostituita da un evento-performance curato da Olivier Saillard, direttore del Museo Galliera di Parigi (quello dall’altra parte della strada rispetto al Palais de Tokyo). Il titolo, Vestirsi da Uomo, non lascia dubbi: le interpreti sono quattro modelle storiche – Violeta Sanchez, Amalia Vairelli, Axelle Doué e Claudia Huidobro – ma i veri protagonisti sono gli abiti, made in italy e non, da Brunello Cucinelli a Gianvito Rossi, da Piombo a Roda, a Church’s, Haver Sack, Nigel Cabourn.
Una ultima chicca, giunta a poche ore dall’inizio della kermesse: domani a inaugurare saranno anche due nuovi siti web. Entrambi progettati da Federico Poletti e gestiti dal punto di vista tecnologico da OpenMind, quello di Pitti Immagine è stato curato nella sua parte creativa dal collettivo Lola, mentre la vetrina in Rete della Fondazione Pitti Discovery  è stata affidata ai berlinesi di Eps51.

Maria Cristina Bastante

www.pittimmagine.com

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