Torna ad Ibiza il BLOOP festival, la rassegna di street art che parla italiano. Le immagini

È diventato ormai l’appuntamento fisso di fine estate per l’isola delle Baleari, il BLOOP festival, la rassegna dedicata alla street art, che richiama i migliori artisti internazionali. Le immagini

Le discoteche più rinomate del pianeta, i party più esclusivi, i migliori dj del mondo: Ibiza è, indubbiamente, l’isola del divertimento. È, però, anche molto altro. Da circa un decennio, l’isola bianca o “La isla”, come affettuosamente la chiamano tutti coloro che la frequentano abitualmente, sta provando a cambiare la sua immagine di luogo per festaioli incalliti. Impresa non facilissima che passa attraverso una diversa impostazione turistica fondata su una accurata proposta enogastronomica, su un’apertura a generi musicali diversi e, perché no, anche sull’arte. Come ogni anno, torna ad Ibiza il BLOOP festival, la rassegna di street art a cura di Biokip Labs, società milanese che ha ideato la manifestazione, inaugurata otto anni fa.

IL FESTIVAL

Una rassegna che fa tappa nell’isola ogni anno alla fine di agosto. La nuova edizione, fino all’8 settembre 2018, ha come tema la speranza (HOPE). Gli artisti invitati, nel corso delle due settimane di festival, offriranno la propria personale interpretazione del tema lasciando una traccia visibile del loro passaggio. Nel corso di questi anni, 25 murales, realizzati durante le varie edizioni, sono diventati permanenti e fanno ormai parte del patrimonio culturale dell’isola. Una sorta di galleria a cielo aperto da scoprire nei vari angoli di Ibiza. Dalla cittadina di Sant’Antoni, uno dei luoghi più turistici dell’isola con il celeberrimo Cafè del Mar che offre ogni giorno ai turisti la visuale perfetta per uno dei tramonti più famosi del Mediterraneo — al centro storico di Evissa, l’isola si sta popolando, edizione dopo edizione, di murales. Tanti i temi affrontati: i cambiamenti della società contemporanea, i valori, gli stili di vita, la politica, la tecnologia e l’ambiente.

L’EVOLUZIONE TECNOLOGICA

Da quest’anno è possibile rintracciare tutte le opere grazie ad un’apposita app chiamata App OpenAir.Gallery che oltre a fornire una mappa dettagliata dei posti in cui sono collocati i murales, grazie alla realtà aumentata, offre una fruizione innovativa. Posizionando la fotocamera del cellulare sull’opera, l’app è in grado di riconoscere istantaneamente il murale e di fornire tutte le informazioni a riguardo (nome dell’artista, titolo, anno di realizzazione, ecc.)

UNA FESTIVAL IN CRESCITA

Negli anni il festival è cresciuto esponenzialmente e ha visto partecipare alla rassegna una media di oltre 90mila persone a edizione. Finora sono stati coinvolti oltre 150 artisti internazionali, da Okuda a Phlegm, da David de la Mano a B-Giocattolo, ed ancora Ara, Bisser, Cuellimangui, Sabotaje al Montaje, Pablo S Herrero. Ma, oltre ai murales, il BLOOP propone diverse discipline, come musica, new media art, pittura, scultura, design e fotografia, con contenuti gratuiti e fruibili da tutti, inclusi i workshop per i bambini. “Arte per tutti” è il motto del festival che vuole abbattere le barriere tra artisti e fruitori veicolando messaggi con semplicità e immediatezza. Le immagini.

–    Mariacristina Ferraioli

http://www.bloop-festival.com

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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