Arte sacra e disabilità. Le divine creature di Leonardo Baldini

Musei Vaticani, Roma – fino al 3 marzo 2018. Fotografia, arte sacra e disabilità si incontrano negli scatti di Leonardo Baldini, che riproduce dieci capolavori senza tempo.

Vicino al Papa la disabilità ha una natura divina: nel cuore del Vaticano più di quaranta adulti e bambini dell’Associazione “Noi da Grandi” si trasformano in personaggi religiosi, dando vita a dieci capolavori d’arte sacra. Una raffigurazione realistica ed emozionante grazie all’estrema sensibilità dei modelli: “Lavorare a delle ricostruzioni così delicate con ragazzi disabili è un’esperienza incredibilmente toccante”, racconta il fotografo Leonardo Baldini.
Le espressioni catturate sui visi degli “attori”, entusiasmati dalle scene perfettamente ricostruite nello studio fotografico, fanno risorgere gli eventi più significativi della vita di Cristo: dall’Annunciazione fino alla Resurrezione immortalata nell’iconografia sacra, che spazia dal Rinascimento al Novecento. “Il progetto è nato leggendo i Vangeli, dove emerge il rapporto che lega la figura del Cristo con la disabilità. Nella scelta delle opere, sono partito dal discorso estetico: i quadri dovevano essere bellissimi e riconoscibili”, spiega Adamo Antonacci di Stranemani International, l’ideatore della mostra realizzata insieme a Silvia Garutti e curata da Micol Forti.

PAROLA A BALDINI

L’esposizione, già presentata nel 2017 presso il Museo dell’Opera del Duomo di Firenze, comprende dieci fotografie di Leonardo Baldini, da molti anni impegnato nel mondo della disabilità. “Le scenografie sono state create di sana pianta sotto i miei progetti e indicazioni, quindi, più che rimanere colpito, sono stato coinvolto nel massimo realismo che avrei potuto dargli attraverso il mezzo fotografico. Visto che non siamo a Hollywood e spesso, come sa chi mastica un po’ di fotografia, ti trovi a far vivere in maniera spettacolare degli oggetti semplici e poveri”, racconta Baldini.

Leonardo Baldini, Annunciata di Palermo di Antonello da Messina © Stranemani International

Leonardo Baldini, Annunciata di Palermo di Antonello da Messina © Stranemani International

LE OPERE

I protagonisti sono i disabili e i loro familiari, affiancati da una troupe tecnica. La riproduzione dei quadri ha richiesto più di sei mesi di lavoro. Il più difficile da ricostruire è stato il capolavoro di Antonio Ciseri Trasporto di Cristo al sepolcro per la sua particolarità compositiva con otto personaggi. L’opera è stata realizzata in diversi momenti ricomponendo tutto in postproduzione. Grande impegno ha richiesto anche il quadro di Gherardo delle Notti Adorazione del Bambino, dove il neonato, circondato dalle bambine, è stato fotografato in una casa privata con la presenza dei genitori per ricreare un’atmosfera d’amore e tranquillità. La surreale luce proveniente dal bambino è stata riprodotta grazie a una fonte luminosa inserita all’interno della mangiatoia. Ma per molti ospiti la più emozionante è l’opera di Lodovico Cardi detto il Cigoli Ecce Homo, la favorita anche di Baldini: “La mia opera preferita è L’Ecce Homo. Sarà che mi riporta al teatro popolare. Sarà che ha un movimento secondo me spettacolare, ma è la riproduzione dove ho lasciato più il cuore”.

Anita Kwestorowska

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Anita Kwestorowska

Anita Kwestorowska

Anita Kwestorowska, nata a Danzica, è giornalista dal 2007 iscritta nell’albo internazionale European Federation of Journalists IFJ a Bruxelles e dal 2005 nell’albo nazionale polacco SDP a Varsavia. Specializzata nei settori arte, moda e società, ha studiato filologia polacca presso…

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