Sintomi e fotografia. Marco Maria Zanin a Modena

Galleria Civica, Modena – fino al 16 luglio 2017. Il fotografo veneto porta nella sede modenese una riflessione sulla logica dello scarto e del frammento. Affidando all’obiettivo e alla scultura il compito di restituirne i contorni.

Artista assai raffinato, Marco Maria Zanin (1983) propone una rassegna all’altezza delle aspettative di chi segue il suo lavoro, incentrata su ciò che il tempo, in particolare quello umano, produce ogni giorno: scarti, frammenti, detriti.
La riflessione portante di questa sua mostra, che propone fotografia e scultura, è il pensiero del filosofo francese Georges Didi-Huberman per il quale i frammenti sono “sintomi” della sopravvivenza, lungo le epoche, di valori umani archetipici. L’indagine parte dalla terra dell’artista, la provincia di Padova, per giungere sino al Brasile, a San Paolo, dove Zanin passa alcuni periodi dell’anno.
Un chiaro riferimento è a Morandi, al silenzio ossessivo della sua pittura, che l’artista riecheggia fotografando parti di edifici moderni demoliti.
La scultura si rifà soprattutto a una dimensione agricola: il titolo di alcune opere è Maggese. Ma anche qui c’è la presenza di Sintomi lignei, che richiamano l’idea della mostra.

– Angela Madesani

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Angela Madesani

Angela Madesani

Storica dell’arte e curatrice indipendente, è autrice, fra le altre cose, del volume “Le icone fluttuanti. Storia del cinema d’artista e della videoarte in Italia”, di “Storia della fotografia” per i tipi di Bruno Mondadori e di “Le intelligenze dell’arte”…

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