Nasce il catalogo generale del Patrimonio Unipol. L’annuncio durante l’art week di Bologna

Sarà presentato per la prima volta il 26 marzo a Bologna. L’annuncio è stato rilasciato in una settimana ricca di eventi e progetti speciali promossi da CUBO nell’ambito di Arte Fiera Bologna.

È stata una settimana molto impegnativa per le teste alla guida del CUBO-Centro Unipol Bologna che per il 2018 hanno partecipato alla art week bolognese di Arte Fiera con un nutrito calendario di eventi. In primis, a fare da apripista, la bella e impegnativa mostra intitolata In Between- dialoghi di luce, che vede fino al 31 marzo 2018, gli artisti Paolo Scheggi (1940-1971), Joanie Lamercier e il collettivo Fuse*, in un percorso curato da Federica Patti e Ilaria Bignotti, in un confronto serrato e tecnologico, tra storia e contemporaneità. Il tema del dialogo creativo è il filo conduttore di questa prima parte di programmazione intitolata infatti das (dialoghi artistici sperimentali), una vera e propria rassegna che accompagnerà il pubblico fino al week end che precede Pasqua. In mostra, in un lavoro di ricostruzione encomiabile, che permette di scoprire la parte forse meno nota del lavoro di Scheggi, ma proprio per questo affascinante, degli ambienti, l’Interfiore del 1968, realizzato dall’artista allora appena 28enne, con 90 cerchi dipinti di pittura gialla fluorescente illuminati da luce di wood.

L’OPERA DI SCHEGGI

L’opera, spiega la Bignotti, fu “esposta alla manifestazione il Teatro delle mostre, tenutasi dal 6 al 31 maggio di quell’anno alla Galleria La Tartaruga di Plinio De Martiis, pioneristicamente caratterizzata da una quotidiana successione di eventi temporanei. A ogni artista invitato, infatti, era concesso un solo giorno nel quale presentare un ambiente o una performance: allestimento-opening-disallestimento, in una vorace successione di esperienze che contemplavano l’uso di media diversi, dal perlinato di polistirolo alle macchine di vento, dal ghiaccio colorato ai metronomi.” Anche quello di Lamercier, nato in Francia nel 1982, è un ambiente che però, attraverso un sistema di proiezioni dinamiche su una superficie trasparente, mette lo spettatore al centro di una rete di geometrie in movimento. “Il movimento dei patterns genera un tempo intimo, locale, specifico dell’opera, mentre la combinazione randomica degli elementi esplora le infinite possibilità di assemblaggio. Come nel caso di Scheggi, lo studio e la composizione di Lemercier è pensata per rendere gli elementi in scena fluttuanti, senza peso, capaci di sfidare la gravità; la frammentazione dello spazio inoltre è intesa per contrarre, congelare, concentrare la visione, creando una serie di bolle, capsule per la meditazione e il raccoglimento: quasi un giardino zen multimediale”, racconta Federica Patti.

Dökk from fuse* on Vimeo.

DÖKK DELLO STUDIO FUSE

A chiudere il cerchio l’incredibile live-media performance Dökk dello studio fuse*, presentata in anteprima nazionale presso il Teatro Testoni Ragazzi nell’ambito della Art City White Night, “una narrazione immersiva multimediale che racconta un viaggio nell’inconscio, interpretato dalla danzatrice Elena Annovi, alla costante ricerca di un equilibrio tra luce e buio; attraverso una sequenza di dieci stanze/ambienti digitali in successione, è un percorso composto da universi che si materializzano nello spazio e nella mente e che subito si dissolvono, secondo un ciclo in cui la fine coincide con un nuovo inizio”, per dirla sempre con Federica Patti. Infine, insieme ad un ricco programma di incontri, un talk in Arte Fiera sul tema degli Archivi, che ha affrontato con gli interventi di Cristina Baldacci, Ilaria Bignotti, Christian Caliandro, MoRE Museum (Marco Scotti, Valentina Rossi), Eleonora Frattarolo e con il coordinamento di Angela Memola, responsabile dello Spazio Arte di CUBO, la questione della conservazione e della costruzione/ricostruzione della storia dell’arte (argomento peraltro affrontato anche dalla rubrica talk show sul numero 41 di Artribune) e ha offerto l’occasione per annunciare la pubblicazione del primo catalogo generale del Patrimonio Unipol, che sarà curato proprio da Caliandro. Intitolato Tracce di identità dell’arte italiana. Opere dal Patrimonio del Gruppo Unipol, racconta una grande collezione, la sua storia, le acquisizioni.

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Redazione

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