Picasso e l’Italia: 100 anni fa il primo incontro. Oggi un calendario di eventi

Mostre, eventi, danza, musica, archeologia per ricordare il viaggio di Pablo Picasso in Italia. È il 1917 quando l’artista spagnolo viene nel belpaese in compagnia di Jean Cocteau.

Cento anni fa Picasso e Cocteau arrivavano in Italia. I due cercavano l’ispirazione giusta per iniziare a lavorare su Parade, il balletto ideato dallo stesso Cocteau su musiche di Satie, in scena a Parigi nel maggio dello stesso anno. Durante il tour italiano Picasso si è soffermato a Roma, Napoli e Pompei, trovando suggerimento creativo da questi luoghi per realizzare il sipario di Parade. Il MiBACT – Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – celebra il centenario di quel viaggio di Picasso con importanti iniziative artistiche. “Il progetto Cento anni dal viaggio in Italia di Pablo Picasso – ha affermato il Ministro Dario Franceschini – che vede il coinvolgimento diretto di importanti istituzioni culturali italiane, dal Teatro dell’Opera di Roma al Museo e Real Bosco di Capodimonte, alla Soprintendenza di Pompei, alle Scuderie del Quirinale e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma, è davvero il modo migliore per rendere omaggio a un grande artista europeo legato in maniera indissolubile al nostro Paese”. Pablo Picasso è forse l’artista più influente del XX secolo. Colui che ha preso la figura umana e, nel corso della sua esperienza artistica, su di essa ha sperimentato nuove tecniche fino a concentrarsi sulle simmetrie e asimmetrie di volti e di espressioni. Il MiBACT ha organizzato una “guida” alla scoperta di un Picasso inedito e dedito alle suggestioni italiane. Dal neoclassicismo alla scultura antica, dal Rinascimento romano, fino alla scoperta della pittura parietale di Pompei.

GLI APPUNTAMENTI

Da capoluogo partenopeo alla grande Roma, gli appuntamenti con Picasso. Giorno 8 aprile l’inaugurazione di un’unica grande esposizione dal titolo “Picasso e Napoli: Parade” che avrà luogo nelle sedi del Museo di Capodimonte di Napoli. Qui sarà esposto per la prima volta il sipario Parade, mentre l’Antiquarium degli scavi di Pompei accoglierà i costumi del balletto disegnati dall’artista. La mostra ha come intento quello di sottolineare l’importanza dell’incontro diretto tra Picasso e l’antichità suggestiva di Pompei. Un incontro inevitabilmente intriso della cultura tradizionale e popolare napoletana. Un aspetto del tutto sconosciuto agli studi picassiani di quei tempi. L’artista trova infatti ispirazione in grandi simboli come il presepio, il teatro popolare e delle marionette.

TEATRO E MOSTRE

Il 10 aprile, il Teatro dell’Opera ospiterà la serata “Picasso a Roma cento anni fa – partitura d’arte, danza e genio”. Precisamente cento anni prima, la sera del 10 aprile 1917, nel Teatro Costanzi, fu allestita una mostra di opere della collezione di Leonid Massine a cui partecipò Picasso, per la prima volta esposto a Roma, insieme ad altri grandi artisti Balla, Depero, Prampolini, Stravinskij, Cocteau e lo stesso Massine. Non solo pittura e tradizione ma anche corpo e danza. Il 27, 28 e 29 luglio il Teatro Grande di Pompei ospiterà due balletti con la coreografia di Leonide Massine: Parade su musica di Erik Satie e Pulcinella su musiche di Stravinskij, entrambi interpretati dai primi ballerini, solisti e corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma. Infine, il 21 settembre, le Scuderie del Quirinale inaugureranno la grande mostra “Pablo Picasso. Tra Cubismo e Neoclassicismo: 1915-1925” in collaborazione con il Centre Pompidou di Parigi, il Museum Berggruen di Berlino, la Fundació Museu Picasso di Barcellona, il Guggenheim, il Metropolitan Museum di New York e le Gallerie Nazionali d’Arte Antica di Roma. La mostra accoglierà oltre 100 opere dell’artista, approfondirà la produzione di Picasso dopo all’esperienza italiana, documentando come questo viaggio segnò profondamente la sua formazione. La mostra prevede anche l’esposizione del sipario Parade nel salone Pietro da Cortona di Palazzo Barberini.

 

-Margherita Bordino

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Margherita Bordino

Margherita Bordino

Classe 1989. Calabrese trapiantata a Roma, prima per il giornalismo d’inchiesta e poi per la settima arte. Vive per scrivere e scrive per vivere, se possibile di cinema o politica. Con la valigia in mano tutto l’anno, quasi sempre in…

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