Due settimane per un’opera corale e poetica. Lee Kit in Toscana

Casa Masaccio Arte Contemporanea, San Giovanni Valdarno – fino al 9 settembre 2018. Concepita come “una sola grande tela”, la mostra dell’artista originario di Hong Kong incoraggia a soffermarsi sul vissuto personale e sul potenziale, spesso inespresso, della quotidianità. Tra ritualità, memorie e tinte pastello.

Esistono progetti nei quali persino le ombre generate dal visitatore acquisiscono la consistenza di involontarie tracce, collocabili all’interno di un ordito narrativo tessuto da altri. Linger on, your lit-up shade, prima personale in un’istituzione pubblica italiana di Lee Kit (Hong Kong, 1978), anticipa la retrospettiva in programma a Tokyo. Nella dimensione introspettiva di Casa Masaccio, l’artista inserisce, con soave parsimonia, una pluralità di opere. Brevi video in loop, dipinti, testi, contributi sonori, oggetti d’uso quotidiano mostrati senza alcun filtro capace di edulcorarli: si tratta, in larga parte, degli esiti della micro-residenza nella località toscana. Sono presenze minime, delicate, che sembrano rincorrersi come sussurri di un discorso destinato a rimanere incompiuto. Concepite come tratti di un’unica opera pittorica, testimoniano l’interesse dell’autore verso il potenziale del quotidiano, di quanto afferriamo e tocchiamo – talvolta anche da generazioni – con le nostre mani, di quanto generiamo nelle nostre menti in quei momenti “tranquilli, silenziosi, luminosi, tristi e già passati”, come lui stesso precisa. Tra gesti malinconici, riprodotti in video sovrapposti, frasi rubate e ambigue, tinte pastello e bagliori nel buio, anche i caratteri architettonici dello spazio – celati, resi silenti o sottolineati dalle proiezioni, ma mai filtrati dal lessico dell’allestimento – divengono parte attiva di una narrazione aperta.

– Valentina Silvestrini

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Valentina Silvestrini

Valentina Silvestrini

Dal 2016 coordina la sezione architettura di Artribune, piattaforma per la quale scrive da giugno 2012, occupandosi anche della scena culturale fiorentina. È cocuratrice della newsletter "Render". Ha studiato architettura all’Università La Sapienza di Roma, città in cui ha conseguito…

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