La GAMeC di Bergamo cambia passo: inizia l’epoca di Lorenzo Giusti direttore

Un’inaugurazione particolarmente affollata ha dato il via al nuovo corso direttivo della sede bergamasca. Insieme a quattro mostre, che tendono un filo tra passato e contemporaneità

A qualche mese dalla nomina direttiva, Lorenzo Giusti, successore di Giacinto Di Pietrantonio alla guida della GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, ha finalmente presentato al pubblico il primo capitolo della sua “era”, inaugurata da quattro mostre che regalano nuova linfa alla sede bergamasca. Un discorso composito e fluido si snoda tra le sale della Galleria, generando una riflessione sul presente, quale chiave di lettura nei confronti di un passato ancora vivo e carico di interesse. Un “moderno di ricerca” e un “presunto presente”, come li ha definiti Giusti ai nostri microfoni, che trovano una sponda ben salda nell’antologica di Gary Kuehn ‒ ripartita tra gli spazi della GAMeC e la Sala delle Capriate di Palazzo della Ragione, in Città Alta, cornice, nei prossimi tre anni, di mostre d’arte contemporanea ‒ e in Enchanted Bodies / Fetish for Freedom, la collettiva a cura di Bernardo Mosqueira, vincitore della nona edizione del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte – EnterPrize, focalizzata sul tema della migrazione attraverso le opere di diciassette artisti internazionali.

Intervista a Lorenzo Giusti – GAMeC Bergamo – 7 giugno 2018 from Artribune Tv on Vimeo.

DAL PASSATO AL PRESENTE

Il senso di un passato riletto con gli occhi della contemporaneità emerge, potentissimo, dal progetto Collezione Impermanente, una piattaforma che mira a intrecciare una nuova narrazione della raccolta bergamasca riallestendone i nuclei principali in base ai decenni di acquisizione. La prima tappa di una saga destinata a durare nel tempo vede il coinvolgimento di Dan Perjovschi, artista rumeno ideatore della campagna pubblicitaria che chiama in causa un tema caldo come l’attuale identità dei musei. Spazio anche al linguaggio video, con la decima edizione dell’Artists’ Film International. Stavolta le curatrici Sara Fumagalli e Valentina Gervasoni hanno premiato il lavoro di Elena Mazzi, autrice di I’m Talking to You, proiettato in una versione montata ad hoc per la mostra. La nuova epoca della GAMeC di Bergamo pare essere dunque iniziata con il fare e con il piglio giusti. Nel solco della consapevolezza e di una critica vigile, strumenti oggi quanto mai necessari soprattutto in ambito culturale.

‒ Arianna Testino

Artribune è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati

Arianna Testino

Arianna Testino

Nata a Genova nel 1983, Arianna Testino si è formata tra Bologna e Venezia, laureandosi al DAMS in Storia dell’arte medievale-moderna e specializzandosi allo IUAV in Progettazione e produzione delle arti visive. Dal 2015 a giugno 2023 ha lavorato nella…

Scopri di più