Paradossi temporali. John Isaacs a Milano

Galleria Poggiali, Milano ‒ fino al 29 giugno 2018. Con “Archipelago”, la sua ultima personale, l’ex YBA torna a indagare il concetto di tempo. Proponendo tre lavori che mostrano una sperimentazione in continua evoluzione, capace di far leggere la propria pratica in un senso cronologico inverso.

Per lo spazio di Foro Buonaparte 52, John Isaacs (Lancaster, 1968) presenta un ciclo unico composto da tre opere di diversa natura. The empty temple, riproduzione in scala naturale della benna di un escavatore, con il suo rivestimento in foglia d’oro che copre l’essenza in ceramica e resina epossidica, erige l’oggetto comune – e spesso invisibile agli occhi del passante – a effige sacra di un futuro in cui solo il metallo e le macerie saranno i sopravvissuti. Allo stesso modo, il conflitto del futuro portato nel presente sotto forma di un passato fittizio viene esacerbato in A perfect soul, fotografia in cui la figlia di Isaacs tiene tra le mani sua madre. Vero centro del ciclo è From a distance you look smaller but I know that you are there. Il neon blu riporta la frase “if not now then when”, già titolo di altre opere dell’artista britannico, tracciando un sentiero di briciole fra le varie fasi della sua ricerca ed evidenziando la reiterazione costante di un messaggio autoreferenziale.
Ciò che emerge da una più attenta analisi delle meccaniche di rappresentazione di Isaacs è la sua focalizzazione sulla modalità di cortocircuitare l’apparenza del tempo, svelandone la reale narrazione iconoclastica.

Marco Antelmi

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