Il cielo sopra gli artisti: il progetto artistico e curatoriale di Giuseppe Stampone a Milano

Le immagini del nuovo progetto artistico - curatoriale di Giuseppe Stampone. L’artista ha invitato 11 artisti colleghi e uno studente a guardare il cielo insieme a lui. Ecco i risultati in una mostra da The Pool NYC a Milano.

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?”, se lo domanda, ricordando una filastrocca di Gianni Rodari, l’artista Giuseppe Stampone che torna a Milano, durante la art week intorno a miart, con un nuovo progetto collettivo negli spazi di The Pool NYC. Stampone non è nuovo a questo tipo di azioni: già la settimana dell’arte bolognese l’ha visto impegnato nel 2017 e nel 2018 (con una mostra di Eugenio Tibaldi) in un’importante iniziativa promossa dalla Cooperativa Sociale Società Dolce. “Come sai”, ci racconta, “nelle mie personali ultimamente tendo a invitare altri artisti, chiedendo loro di partecipare al progetto. In questo caso riprendo il titolo della mostra che ho realizzato a Foligno (una doppia personale con Ugo La Pietra, che ritorna anche in questa occasione, al CIAC, ndr), anche perché lavoro a cicli. A partire dalla frase di Gianni Rodari, ho costruito un ragionamento sul tema della proprietà privata. Il cielo è di tutti e la terra no. Ma non solo”.

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?” progetto di Giuseppe Stampone da The Pool NYC a Milano

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?” progetto di Giuseppe Stampone da The Pool NYC a Milano

IL CIELO SOPRA GLI ARTISTI

La mostra si articola in tre stanze, la prima interamente dedicata all’intervento di Stampone che parte da un tema sociale, per toccare vette poetiche e importanti riflessioni che riguardano la nostra vita di tutti i giorni: “la storia dell’uomo è partita, agli albori, in posizione ricurva. È stato l’Homo Sapiens a conquistare infine la posizione eretta”, spiega l’artista. “Fino ad oggi, perché l’uomo contemporaneo è tornato a curvare la schiena sui tablet, gli ipad, i touch screen che governano le nostre vite. L’uomo affronta una involuzione, si chiude in sé stesso, nel proprio stargate”. È dunque fondamentale, ci dice Stampone, tornare a guardare il cielo, riconquistare una relazione con la natura e con l’infinito per liberare e liberarsi dalla tecnocrazia del nuovo millennio. “Il compito spetta innanzitutto agli artisti, che devono rialzare la testa per guardare il cielo, reimmaginandolo e compiendo un’azione che ha un sapore addirittura performativo”. Per questo Stampone ha invitato un gruppo di artisti (molti dei quali spesso coinvolti all’interno dei suoi progetti) a disegnare un cielo possibile in formato 30 x 40. Sono Paola Angelini, Luigi Carboni, Fabrizio Cotognini, Matteo Fato, Ugo La Pietra, Maria Morgagni, Marco Neri, Paolo Parisi, Alfredo Pirri, Eugenio Tibaldi, Gian Maria Tosatti.

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?” progetto di Giuseppe Stampone da The Pool NYC a Milano

L’INTERVENTO DI STAMPONE

Abbiamo perso l’immaginazione”, continua Stampone. I suoi interventi, di cui vi mostriamo le immagini mentre la mostra si inaugura, mettono in scena un quadro di Magritte, che viene riadattato e integrato con le foto degli immigrati sbarcati a Lampedusa, immaginando una nuova storia e raccontando l’incontro tra giorno e notte, riattualizzando il tutto. Un’altra opera realizzata a quattro mani con Claudio Zorzi, uno studente dell’Accademia di Belle Arti de L’Aquila dove Stampone insegna, usa come supporto pittorico lo schermo di un vecchio Mac che diventa un paesaggio del Gran Sasso, motivo caro all’artista originario dell’Abruzzo. Una carta di credito ridipinta diventa invece un passepartout e racconta il tema delle “residenze d’oro” che permettono a chi ha denaro di muoversi all’interno della Comunità Europea anche se proveniente da paesi non di area Schengen. Di grande interesse anche i progetti degli altri artisti coinvolti da Stampone e gli assunti da cui partono. Ne abbiamo incontrati alcuni.

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?” progetto di Giuseppe Stampone da The Pool NYC a Milano

“Perché il cielo è di tutti e la terra no?” progetto di Giuseppe Stampone da The Pool NYC a Milano

GLI ARTISTI RACCONTANO

Ugo La Pietra ci racconta ad esempio: “ho seguito una indicazione di Giuseppe: dare uno sguardo al cielo. Ho fatto questa operazione ed ho scoperto, nell’area di Milano che ho percorso a piedi, con una macchina fotografica (la Zona Nord), che ogni lampione che illumina la città è diverso dagli altri. Non c’è un progetto di illuminazione urbana ed ogni via ha una soluzione differente. Il lavoro è dunque diventato una lettura sullo spazio urbano, e sulle problematiche urbane di Milano, con le riflessioni di carattere progettuale ed estetico che caratterizzano la mia ricerca”. Marco Neri, invece spiega: “il mio lavoro rappresenta la bandiera della Micronesia, 4 isolette in mezzo al Pacifico… Il Blu rappresenta il mare, le 4 stelle le 4 isole. Ai miei occhi o nelle mie mani possono essere “un cielo possibile”, molto pacifico. “Niente disegno, tutta pittura” come mi disse Giulio Turcato ormai più di 30 anni fa…”  Infine Paola Angelini che racconta: “L’opera dal titolo “a guardare il cielo si diventa cielo” è la continuazione di un ciclo di lavori iniziati nel 2015 che portano lo stesso titolo. In questo caso ho realizzato una piccola carta di impianto narrativo in cui la classicità delle forme e del disegno fa da struttura solida alla pittura ad olio. La materia pittorica vuole essere un alfabeto visivo di risposta alla domanda di Stampone ” Perché il cielo è di tutti e la terra no? ” La pittura diventa il cielo che compone la materia del disegno”.

– Santa Nastro

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Santa Nastro

Santa Nastro

Santa Nastro è nata a Napoli nel 1981. Laureata in Storia dell'Arte presso l'Università di Bologna con una tesi su Francesco Arcangeli, è critico d'arte, giornalista e comunicatore. Attualmente è vicedirettore di Artribune. È Responsabile della Comunicazione di FMAV Fondazione…

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