25 anni di Artissima a Torino. Tutte le novità raccontate dalla direttrice Ilaria Bonacossa

Una nuova sezione fuori fiera (alle OGR) dedicata al suono, la voglia di diventare boutique, una doppia grande sorpresa tra gli stand per festeggiare il venticinquennale. Abbiamo parlato del passato e del futuro di Artissima con la direttrice Ilaria Bonacossa.

Artissima, Fiera Internazionale d’Arte Contemporanea di Torino, compie 25 anni e annuncia le prime novità della prossima edizione che si terrà all’Oval di Torino da giovedì 1 novembre (preview) a domenica 4 novembre 2018, per la seconda volta sotto la guida di Ilaria Bonacossa. Innanzitutto ci sarà una nuova sezione fuori fiera in collaborazione con OGR – Officine Grandi Riparazioni di Torino: Sound presenterà 15 progetti monografici dedicati al suono selezionati da un team internazionale di curatori: Yann Chateigné Tytelman, curatore e critico d’arte, Berlino e professore associato di storia e teoria dell’arte, HEAD, Ginevra e Nicola Ricciardi, direttore artistico, OGR – Officine Grandi Riparazioni, Torino.

COMITATI E PROGETTI

Rinnovato il team di curatori internazionali: per esempio la sezione New Entries, riservata alle gallerie emergenti, per la prima volta conterà sulla consulenza di Lucrezia Calabrò Visconti, curatrice indipendente e della International Biennale for Young Art 2018 di Mosca, mentre Alessandro Pasotti, cofondatore della galleria P420 (Bologna) diventa il nuovo membro del comitato di selezione di Main Section, Dialogue, New Entries e Art Editions & Multiples. Ritorna la fortunata sezione Disegni e Back to the Future sarà dedicata, quest’anno alla riscoperta dei pionieri delle avanguardie, per l’edizione 2018 approfondirà il quindicennio antecedente alla nascita della fiera, dal 1980 al 1994. Infine, l’immagine visiva è stata completamente ripensata dallo studio grafico torinese FIONDA diretto da Roberto Maria Clemente. Reinterpretando il repertorio iconografico degli ultimi 25 anni della fiera, la grafica punta su un’immagine fotografica incentrata sul tema della “Hall of Fame” che si svelerà lentamente sino a novembre, trasformando la ricorrenza dell’anniversario in un gioco leggero. Abbiamo parlato del passato e del futuro di Artissima  con la direttrice Ilaria Bonacossa…

Un bilancio del primo anno di fiera: le cose andate bene e quelle da migliorare…

Sono soddisfatta della scorsa edizione anche se, essendo per me la prima esperienza come direttrice di una fiera, ho dovuto imparare molte cose. Le sezioni curate hanno riscosso molto successo, e in particolare Disegni, tra le novità del 2017 e da me fortemente voluta, ha ricevuto buoni consensi sia per quanto riguarda le vendite sia per la partecipazione e l’interesse di pubblico e addetti ai lavori. Quest’anno abbiamo rinnovato il contratto con la Fiera (il contratto triennale, dal 2018 al 2020, tra Gl Events e la Fondazione Torino Musei proprietaria del marchio Artissima per l’affitto dell’Oval N.d.R.) e questo ci permetterà di seguire direttamente e in caso perfezionare alcuni servizi, come gli allestimenti.

Artissima 2017, ph. Irene Fanizza, deposito arte italiana presente

Artissima 2017, ph. Irene Fanizza, deposito arte italiana presente

La fiera si svolgerà di nuovo all’Oval: è un bene o un male?

Dopo il Grand Palais, l’Oval è la più bella sede fieristica di arte contemporanea che abbia visto. Anche se nasce come palazzetto sportivo in realtà è una location perfetta per ospitare una fiera, per la sua luce naturale e l’ariosità della struttura. C’è stato un momento in cui speravamo di andare a Torino Esposizioni, un affascinante edificio architettonico di Luigi Nervi nel cuore di Torino dove si sono svolte le edizioni del 2001 e del 2002 di Artissima. Ma saremmo andati incontro a tante complicazioni logistiche.

Nella prossima edizione prevedi di aumentare o diminuire il numero delle gallerie?

Il mio obiettivo è di diminuirle. Credo che le fiere piccole funzionino meglio e facciano contenti i galleristi, i collezionisti, gli espositori. Naturalmente è più facile comunicare la crescita come un valore positivo, ma, alla fine, ha senso fare una fiera con 300 gallerie? Negli ultimi anni ne abbiamo dovute escludere 130/150 non perché non fossero di qualità, ma per adeguarci al nuovo modello di fiera “boutique”. L’anno scorso erano 206 gallerie, quest’anno ci piacerebbe arrivare a 180.

Le novità: perchè dedicare una sezione al suono presso le OGR in questo preciso momento storico?

Per due motivi. Da un lato subisco personalmente la fascinazione per questo tipo di opere; dall’altro è per noi una sfida, per i 25 anni della fiera, riuscire a vendere il suono, una delle cose più immateriali e difficili da commercializzare. Sound non è una mostra, ma una vera e propria sezione della fiera dove le gallerie presentano dei lavori sonori. È come se, in qualche modo, in questo momento storico in cui in certe parti del mondo sembra che l’arte sia solo mercato e le opere siano solo dei bot, l’installazione sonora rappresenti una specie di resistenza allo status quo. Non ci si può basare solo sulla fama dell’artista, ma sono necessari un’attenzione e un coinvolgimento specifici: esattamente ciò che noi cerchiamo e lo spazio che vogliamo dare alle opere d’arte.

Artissima 2017, ph. Irene Fanizza

Artissima 2017, ph. Irene Fanizza

Sinergie con le istituzioni: sono previste grandi mostre in città sotto l’egida di Artissima?
Sicuramente saranno attivate molte sinergie con le istituzioni culturali e artistiche del territorio, ma non organizzeremo personalmente una mostra in città. Credo anche che siano cambiati i tempi, le economie del sistema cultura e che non sia nemmeno corretto che Artissima si concentri su un’esposizione in città, quando Torino ha già delle istituzioni che fanno un lavoro importante in questo senso. In occasione della fiera  ci saranno le mostre di giovani talenti come Petrit Halilaj, vincitore del Premio Fondazione Ettore Fico ad Artissima nel 2013 (alla Fondazione Merz) e di artisti che indagano i limiti tra reale e virtuale attraverso le loro video installazioni multimediali o attraverso il suono come Hito Steyerl e Cally Spooner, vincitrice del Premio illy Present Future ad Artissima nel 2017 (al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea) o Rachel Rose, vincitrice del premio nel 2014 (alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo). Ci saranno progetti di tale qualità che non c’è bisogno che Artissima organizzi un’altra mostra, noi ci concentreremo sulla fiera.

Ci sarà, invece, una mostra dentro la fiera per l’edizione del 25ennale che ha per fil rouge il tempo?
Ci sarà una sorpresa, però non possiamo ancora rivelarla perché stiamo definendo i dettagli. Però, posso anticipare che festeggeremo il venticinquesimo anniversario con due progetti, non necessariamente guardando indietro, ma proiettandoci in avanti, verso il futuro.

-Claudia Giraud

www.artissima.it

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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