Un racconto senza pause. La “Scorribanda” di Fabio Sargentini a Roma

La Galleria Nazionale, Roma – fino il 4 marzo 2018. Una corsa piratesca. Una gita spensierata nel surreale cerchio delle opere attaccate l’una all’altra, dove l’accostamento di diversi stili ed epoche crea “l’effetto spaesante, spettacolare”. Una mostra nella quale Fabio Sargentini elimina la classica distanza tra i quadri appesi sul muro, creando un’unica installazione dove regna lo spirito d’avventura e “le pupille sedotte si dilatano”.

La mostra Scorribanda celebra i sessant’anni della galleria L’Attico, fondata nel 1957 da Bruno Sargentini nella sua prima sede in piazza di Spagna. In collaborazione con la Galleria Nazionale di Roma Fabio Sargentini, il figlio del fondatore, ha ideato un progetto che include una quarantina di opere realizzate dalla fine degli Anni Cinquanta a oggi dagli artisti legati alla galleria. La presentazione dei quadri e delle sculture ricorda la pionieristica storia de L’Attico, che in pochi anni dall’inaugurazione ha acquisito fama internazionale. La galleria ha sempre promosso la ricerca avanguardistica e le attività sperimentali di artisti apparentemente molto diversi tra loro. Memorabile la mostra di Kounellis con la presenza dei cavalli vivi nel nuovo spazio del garage di via Beccaria.

LO SPIRITO DELL’ATTICO

Il titolo dell’esposizione rispecchia lo spirito d’avventura che, come spiega Sargentini: “Mi ha animato nella conduzione de L’Attico, la mia galleria d’arte. C’è infatti in Scorribanda un che di piratesco, di corsaro che mi piace”. La particolarità del progetto consiste nella disposizione delle opere sulla parete del Salone Centrale, pensato dal gallerista come “un racconto senza pause”. L’idea si basa sulla eliminazione della distanza tra i quadri esposti, creando una presentazione inseparabile, riconducibile a un’unica opera d’arte – l’installazione site specific.

Scorribanda. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2018

Scorribanda. Installation view at La Galleria Nazionale, Roma 2018

UN ALLESTIMENTO INSOLITO

L’esperienza è insolita: dall’inizio alla fine del percorso l’occhio è legato alla lunga sequenza di quadri artisticamente molto diversi tra loro ma nello stesso tempo simili nella loro particolarità. La mancanza di spazi vuoti e la dissomiglianza tra le opere crea una sorta di caleidoscopio, una giostra delle immagini, che facilmente si trasformano nell’effetto spaesante previsto da Sargentini. La spettacolarità delle opere spazia tra i grandi nomi dell’arte contemporanea: da Mario Mafai a Luigi Ontani, da Leoncillo a Nataly Maier, da Luca Patella a Hidetoshi Nagasawa. La sequenza si interrompe spostando lo sguardo dalla parete al centro del salone, dove sorgono le sculture. La breve pausa permette di rilassare la mente e ritornare sul tratto per finire l’emozionante viaggio nella storia artistica della galleria che dura ininterrotta da più di sessant’anni.

– Anita Kwestorowska

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Anita Kwestorowska

Anita Kwestorowska

Anita Kwestorowska, nata a Danzica, è giornalista dal 2007 iscritta nell’albo internazionale European Federation of Journalists IFJ a Bruxelles e dal 2005 nell’albo nazionale polacco SDP a Varsavia. Specializzata nei settori arte, moda e società, ha studiato filologia polacca presso…

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