L’archivio MoRE del non-realizzato al MAXXI. A Roma una mostra di progetti mai venuti alla luce

L’archivio digitale MoRE mette in mostra al MAXXI i progetti mai realizzati di artisti del XX e XXI secolo. Da Paolo Scheggi a Jeremy Deller.

Il Cannocchiale ottico percorribile di Paolo Scheggi era stato progettato dallʼartista per la Triennale milanese del 1968, dedicata al tema del Grande Numero nella mostra Interventi nel paesaggio. Ma la mostra non fu mai realizzata e con lui l’opera che doveva essere fatta in acciaio cromato e in collaborazione con Italsider, mentre ne rimase solo una maquette. Questo e altri progetti di artisti del XX e XXI secolo – mai venuti alla luce – costituiscono l’archivio digitale del MoRE. a Museum of refused and unrealised art projects, e ora si potranno vedere nell’esposizione WunderMoRE, sulla “parete quadreria” negli spazi gratuiti del foyer Carlo Scarpa del MAXXI a Roma. Si tratta del primo appuntamento nel 2018 di THE INDEPENDENT – il programma pluriennale del museo dedicato alle realtà indipendenti – ideato dal Direttore artistico Hou Hanru e curato da Elena Motisi e Giulia Ferracci con Simone Ciglia -, che vede protagonista, appunto, MoRE come gruppo vincitore di i8, l’iniziativa della fiera ArtVerona dedicata alle piattaforme indipendenti, che includeva fra i suoi premi proprio l’esposizione al MAXXI.

COME FUNZIONA IL PROGETTO

Paolo Scheggi

Paolo Scheggi, Cannocchiale Ottico Percorribile, 1968. © Paolo Scheggi. All rights reserved

Un bel successo per MoRE, il museo digitale fondato nel 2012 che raccoglie, conserva ed espone online progetti non realizzati di artisti del XX e XXI secolo; uno spazio virtuale in cui la fase progettuale di ogni artista è considerata parte integrante del suo percorso”, commentava la propria vittoria ad ArtVerona il gruppo MoRE, sulle pagine di Artribune. “Accessibile al sito moremuseum.org, raccoglie ed espone progetti che non sono stati realizzati per motivazioni tecniche, logistiche, ideologiche, economiche, morali o etiche, oppure semplicemente utopici o impossibili da realizzare, pensati per occasioni specifiche anche se non necessariamente su committenza”. Come suggerisce il titolo stesso della mostra, WunderMoRE è incentrata sul tema della meraviglia, intesa come insieme di mirabilia, naturalia et artificialia, oggetti delle antiche Wunderkammer, prime forme di esposizione del collezionismo, ma anche della meraviglia come fondamentale componente del progetto d’artista, collegata alla visionarietà e alla potenza evocativa.

I PROGETTI MAI REALIZZATI

Andrea Kvas

Andrea Kvas

L’idea di meraviglia legata alla finzione e all’illusione caratterizza ancora oggi la ricerca degli artisti, anche se in chiave concettuale, come nelle Finestre di Cesare Pietroiusti, o come i progetti  contenuti nel volumetto Small proposal book risalente agli anni giovanili di Jonathan Monk. Tra le tante opere in mostra, alcuni progetti di arte pubblica monumentali e spettacolari, come la Proposal for the Olympic Park Gateways (2012) di Jeremy Deller, che immagina una struttura simile a Stonehenge o a un menhir, per evidenziare le entrate e le uscite del parco olimpico costruito per ospitare gli impianti di Londra 2012.

-Claudia Giraud

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Claudia Giraud

Claudia Giraud

Nata a Torino, è laureata in storia dell’arte contemporanea presso il Dams di Torino, con una tesi sulla contaminazione culturale nella produzione pittorica degli anni '50 di Piero Ruggeri. Giornalista pubblicista, iscritta all’Albo dal 2006, svolge attività giornalistica per testate…

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