L’arte e il design italiano alle Olimpiadi invernali della Corea del Sud

Opere d'arte contemporanea e design rigorosamente made in Italy all'interno del golf club Yong Pyong di Pyeongchang, in Corea del Sud, che ospita gli atleti azzurri durante le Olimpiadi invernali

Sono appena iniziati a Pyeongchang, in Corea del Sud, i tanto attesi Giochi Olimpici invernali. Tra tentativi di disgelo tra la Corea del Nord e la Corea del sud che, per la prima volta dalla separazione, hanno scelto di far sfilare in alcune discipline i propri atleti sotto un’unica bandiera, temperature straordinariamente rigide e un’improvvisa epidemia di norovirus, un virus altamente contagioso, la Corea del Sud ha dato il via all’edizione invernale delle Olimpiadi che si concluderanno il prossimo 25 febbraio. Non mancano naturalmente gli atleti italiani che sono ospitati all’interno del Yong Pyong Golf Club, un grande chalet di vetro immerso nella natura. E, come già avvenuto a Rio de Janeiro nel 2016, non manca all’interno degli spazi un progetto espositivo con opere d’arte contemporanea e di design rigorosamente made in Italy.

CASA ITALIA

Si intitola PROSPECTUM, il progetto voluto dal Coni e curato da Benedetta Acciari e Beatrice Bertini della galleria Ex Elettrofonica e da Claudia Pignatale di Secondome Design Gallery. Un titolo non casuale, Prospectum, che deriva dal latino e significa portarsi avanti, che rimanda alla complessità culturale del nostro Paese sospeso tra la grande tradizione e l’eccellenza contemporanea nel design e nell’arte. Gli artisti invitati sono: Gea Casolaro, Cristian Chironi, Carlo e Fabio Ingrassia, Davide Monaldi, Maurizio Nannucci, Valerio Rocco Orlando, Patrick Tuttofuoco, Massimo Uberti; mentre il design made in Italy è rappresentato dalle aziende: Edra, Bross, Glas Italia, Riva 1920, Ethimo, Slamp.

LE OPERE IN MOSTRA

Un percorso espositivo che attraversa l’intero chalet con opere che rimandano all’interazione e alla convivenza tra le culture, in perfetto spirito olimpico. Tra le sedute di maestri del design made in Italy come Alessandro Mendini e Michele De Lucchi, ritroviamo l’installazione luminosa Welcome di Patrick Tuttofuoco e il neon Who I’m? di Valerio Rocco Orlando, realizzato in caratteri coreani proprio durante una residenza a Seul nel 2015. La mostra continua con le Astrazioni Novecentiste dei gemelli Carlo e Fabio Ingrassia che dipingono all’unisono composizioni di dimensioni infinitesimali, e una grande tenda in pvc di Cristian Chironi che domina la sala ristorante. Gea Casolare, invece, presenta l’opera South #01: una serie di immagini di paesaggi realizzati in Nuova Zelanda, che è agli antipodi rispetto alla Corea, mostrate capovolte. Completano il percorso della mostra CasaLuce di Massimo Uberti, la Carta da parati di Davide Monaldi e un’installazione luminosa di Nannucci.

– Mariacristina Ferraioli

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Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli

Mariacristina Ferraioli è giornalista, curatrice e critico d’arte. Dopo la laurea in Lettere Moderne con indirizzo Storia dell’Arte, si è trasferita a Parigi per seguire corsi di letteratura, filosofia e storia dell’arte presso la Sorbonne (Paris I e Paris 3).…

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