La pittura da toccare di Massimo Kaufmann. A Palermo

Drago artecontemporanea, Bagheria ‒ fino al 1° dicembre 2017. L’artista milanese sbarca in Sicilia, con una mostra che unisce disegno e letteratura.

Una storia di serendipità origina la sinestesia delle opere di Massimo Kaufmann (Milano, 1963), in mostra presso Drago artecontemporanea. Pesce di terraferma segna la terza e ultima parte del racconto a puntate di Maurizio Padovano (edito da Drago Edizioni), qui illustrato dall’artista milanese in dodici carte inedite “disegnate” su pagine per scrittura in alfabeto Braille. Uomo colto e pittore appassionato, Kaufmann è ispirato dall’esperienza tattile dei volumi della Biblioteca Italiana per Ciechi di Monza. Dalla letteratura alla pittura, il cortocircuito di grazia avviene nel liminare tra i sensi di un Tiresia contemporaneo: una narrazione astratta che si dispiega su fogli di colore dove la mano può accoglierla, discernerla e percepirla. Come in una mappa senza coordinate apparentemente condivise, Kaufmann dipinge l’ordine del caos nei suoi Clinamen, serie che titola dalla fisica epicurea per indicare i fenomeni da cui nasce la varietà dei fenomeni dell’universo. Lo spazio della tela è pervaso da una collezione di sgocciolature che ci conduce lungo imprevedibili traiettorie di pura energia.

Giusi Affronti

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Giusi Affronti

Giusi Affronti

Giusi Affronti (Palermo, 1985) è storico dell’arte e curatore; vive a Milano e Palermo e lavora nella ricerca su linguaggi e fenomenologie della cultura visiva contemporanea. Si laurea a Palermo e, poi, trascorre due anni tra Milano e Roma per…

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