L’opera di Gonzalo Borondo al Mercato delle Pulci di Marsiglia. Ecco le immagini

Matiére Noire, questo il titolo della mostra che, fino al 31 gennaio 2018, si svolge al Mercato delle Pulci di Marsiglia, in una delle aree più difficili della città. Frutto di una residenza di tre mesi, il progetto ha coinvolto altri otto artisti nella realizzazione di 30 opere site specific in 4000 mq di spazio. Tra questi c’è Edoardo Tresoldi.

Marsiglia è un importante nodo portuale che ha saputo ripensarsi anche come grande centro culturale: musei e gallerie, ristrutturazioni di spazi abbandonati in zone commerciali eleganti ne fanno ora una bella città contemporanea internazionale. Marsiglia, che ebbe il titolo europeo di Capitale Europea della Cultura nel 2013, sarà nel 2020 sede peraltro della biennale itinerante Manifesta (la stessa che sarà a Palermo nel 2018). Tra i luoghi più iconici c’è il Marché aux Puces, il mercato delle pulci, non solo un archivio straordinario ma anche un simbolo che racchiude storie, vite di cose e uomini abbandonati dalla “civiltà”, al margine della bella città. È un posto dove i tassisti non vengono a prenderti la sera e dove, quando ti accompagnano di giorno, si raccomandano di stare attenti. Dentro c’è una forma di vita vera che gravita intorno ad un mercato mediterraneo, con una identità araba fatta di tanti uomini e donne, quasi tutte coperte da veli. Rom e comunità etniche scure, contrabbando e pastis, tanto colore nei banchi di frutta e nei graffiti sui muri.

IL PROGETTO DI BORONDO

Vicoli stretti come rigagnoli dove scorre una umanità di confine, quella del futuro autentico che ancora non ha preso forma né cittadinanza: sembra che tutta la natura portuale della città sia stata nascosta lì dentro, come la polvere sotto un tappeto. Si tratta di un posto straordinario lontano dalle certezze di città sicure, una scelta che fa capire l’atteggiamento artistico di coraggio e sperimentazione di Matiére Noire (fino al 31 gennaio 2018), il nuovo progetto che vede coinvolto lo street artist Gonzalo Borondo (Valladolid, 1989) e che si sviluppa dentro un enorme hangar di lamiera, dove una volta si costruivano navi. È qui, nel cuore del Mercato delle Pulci, che Borondo, come già anticipato da Artribune, ha deciso di lavorare, sostenuto dalla Galerie Saint Laurent oltre che da Edoardo Tresoldi (Milano, 1987), che con l’artista collega ha diversi punti in comune. Questa è la sua mostra più grande, che si realizza, in un lavoro collettivo, insieme a quello di altri otto artisti coinvolti. Con questi Borondo condivide la ricerca multidisciplinare legata al luogo di intervento. Il progetto nasce da una residenza faticosa durata tre mesi, una avventura artistica fuori dall’ordinario, sotto la guida curatoriale, decisa e costruttiva di una mente femminile come Carmen Main, che ha saputo sostenere la lucida follia di Borondo.

LA CURATELA

In condizioni difficili, ma anche uniche, gli artisti hanno realizzato una serie di opere che hanno trasformato il luogo e la sua storia, usando come materia prima quello che era dimenticato reinventandolo con approccio puro e infantile e con la serietà operativa di chi sta svolgendo un compito straordinario. Il processo è stato un ribaltamento continuo, come scrive Carmen Main nell’efficace catalogo realizzato da Apotheosistudio “...All’interno dell’universo di oggetti di Matiére Noire si materializzano vessilli di culture diverse: onde sonore giacciono nascoste nelle sue curvature, parole di una vita passata che non rivela i suoi segreti: Centinaia di statuette e vecchie icone, passate da essere avanguardie a essere memorie, scoprono il suono di un inarrestabile metronomo che batte il tempo sempre più veloce”. L’opera è corale ed è eseguita dagli artisti italiani e spagnoli BRBR FILMS, Carmen Main, Diego Lopéz Bueno, Edoardo Tresoldi, Isaac Cordal, Robberto Atzori, Sbagliato e A.L. Crego, coinvolgendo 20 negozi, alcuni attivi, altri non più, e l’intero piano superiore del Marché. Chandelier è la grande installazione anamorfica realizzata con 250 serigrafie su acetato che vagano libere nello spazio come fossero le anime di tutti quegli oggetti che stanno sotto, solo alla fine del percorso da un punto in alto preciso, si ricompongono nell’immagine di un grande lampadario di cristallo. Un finale perfetto che premia il coraggio dei giovani artisti capaci di entrare in quella caverna che è la memoria, di usare ogni resto per ricostruire, di lavorare con la selvaggia natura che non accetta compromessi.

Clara Tosi Pamphili

Marsiglia// fino al 31 gennaio 2018
Borondo – Matière Noire
Marché aux Puces, Hall des Antiquaires,
130 Chemin de la Madrague Ville
@matiere.noire

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Clara Tosi Pamphili

Clara Tosi Pamphili

Clara Tosi Pamphili si laurea in Architettura a Roma nel 1987 con Giorgio Muratore con una tesi in Storia delle Arti Industriali. Storica della moda e del costume, ha curato mostre italiane e internazionali, cataloghi e pubblicazioni. Ideatrice e curatrice…

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